Capitolo 8

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ANGOLO AUTRICE

Rieccomi.
Di tempo ne è passato. Troppo in effetti.
Mi scuso. Il capitolo era pronto mesi fa, ma a causa di un malfunzionamento del computer si è cancellato.
Questa cosa mi ha depressa... e ci ho messo parecchio a tirare di nuovo fuori qualcosa che mi piacesse.
Ed è venuto fuori ciò... e spero piaccia.
Se volete potete scrivermi


Capitolo 8

Bussa alla sua porta, un tocco leggero, tremante, incerto.

Si chiede ancora una volta che cosa ci faccia lì davanti: in piedi, agitata, nervosa.

Ma non può andarsene, non ci riesce.

Contempla ancora una volta l'idea di scappare via e nascondersi, ma qualcosa che non sa spiegarsi la tiene irrimediabilmente legata a terra.

È come essere legata ad un'ancora...per quanto lontano cercherai di portare la tua nave essa non potrà mai allontanarsi davvero.

Dei rumori all'interno la riscuotono dai suoi pensieri.

La porta finalmente si apre. Il volto che appare all'uscio è molto diverso da quello che Kara ricordava.

Lo fissa intensamente quel viso e misteriosamente tutto quell'odio che per anni aveva accostato a quei lineamenti svanisce.

"Allora sono davvero cambiata fino al punto che persino tu mi sei indifferente"

Tutto quello che legge nel volto di Madison è stupore.

Ecco il punto: non se lo aspetta. Ma neanche Kara si aspettava che i suoi piedi l'avrebbero portata fino a quella porta.

E si rende conto di non saper cosa fare, cosa dire, cosa inventare.

Restano fisse così.

Verde muschio in azzurro ghiaccio ... ancora così ancora una volta.

"Ci sono cose che non cambiano mai, che qualsiasi cosa accada resteranno sempre uguali. Una di queste è il tuo sguardo verso di me. Penso che dopo tutto tra tutte le persone che ho conosciuto tu sei quella che mi ha capito di più.

Hai sempre saputo cogliere quella parola che mi infuriava, quel riferimento che mi infastidiva riuscendo sempre a piazzarli nella frase giusta, cosicché non potessi dirti niente.

E questo a modo tuo era un modo di conoscermi, sapevi come scrutarmi, come interpretarmi. E siccome non l'ho mai saputo neanche io quello che passava precisamente nella mia testa questo tuo non sapere mai bene ciò a cui stessi pensando in quel momento ti ha creato un'antipatia radicale nei miei confronti.

E rendermi conto ora di questo è abbastanza strano perché in effetti avrei potuto capirlo prima.

E servendomi di questa cosa sarei stata meno impulsiva e non ti avrei lasciato fare tutto quello che hai fatto.

Poi credo che in fondo mi odiassi per principi di base: ero esattamente, inconsciamente, ciò che tu volevi essere...

mentre per me, involontariamente, tu eri esattamente quello che mi sarebbe piaciuto poter raggiungere nella vita.

Arrivare a pensare questo adesso mi sembra quasi impossibile.

Nel momento stesso in cui si perde il sentimento forte per una certa persona che si vede come perfetta, che sia odio, amore, passione, si arriva in punto nel quale tutto ciò che consideravano la loro perfezione inizia a cadere.

E mi accorgo che dei piccoli brufoli solcano la tua pelle angelica, i tuoi occhi non hanno quella sfumatura di cielo che ricordavo, ma sembrano un po' vacui, spenti, incolori.

Never... (The Maze Runner fanfiction)Kde žijí příběhy. Začni objevovat