Capitolo 1

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Rosso

Un'altro.
Un'altro taglio. Lungo il braccio. E poi un'altro, proprio sul polso, ignorando il dolore.
Ancora piu' giu'. Si, sempre piu' giu'.
Sangue. Voleva vedere il sangue scendere lungo il suo braccio bianco e liscio.
La lama, piu' giu'. Le lacrime che scendevano. Il dolore stava uscendo, seguito dalla vergogna.
Si, lui lo vedeva. Vedeva tutto passare.

Fermarsi, lui doveva fermarsi. Erano gia' 2 anni. Basta, lui lo vedeva normale oramai.
Era normale andare a scuola e ricevere insulti.
Era normale essere picchiato nei corridoi, nei bagni.
Era normale essere torturato in quel modo. Lo chiamavano a casa, si facevano trovare sotto la casa. Per picchiarlo, per insultarlo, per dargli ancora una volta la conferma che la morte, sarebbe stata l'unica uscita. E lui, ci cadeva ogni volta.
Prendeva la lama, si chiudeva in camera, con le cuffiette e si autopuniva. Al buio, non gli interessava dove si faceva del male, voleva solo farlo. Voleva solo sentire il dolore uscire. E vi potra' sembrare stupido, ma lui, lo vedeva, vedeva tutto' cio' di negativo uscire dal suo braccio.
Kendall  non ne poteva piu'.

Lui voleva farla finita. Lui ci aveva provato mille volte. Troppe volte forse.
Ecco, ora andava sempre piu' giu'. Stavolta, non era nella sua camera. NO.
Stavolta, era nel bagno di una sala di registrazione.
Cantare era l'unica cosa che lo rendeva libero.
Si era portato la lametta dietro, forse, perche' sapeva che sarebbe successo.
LORO. Eravo li fuori, ad aspettarlo.
Ma perche'? Ma perche'?
Si chiedeva il ragazzo. Cos'aveva fatto di male? Kendall, non riusciva a capire. Insomma, lui era un ragazzo normale.
Pieno di problemi, ma normale. Kendall beveva, fumava.Le  si era drogato in passato. Kendall, aveva fatto sesso con troppe ragazze. Kendall, non si accettava.Kendall  era anoressico. Kendall, era scappato da casa. Kendall, si tagliava.
Comincio' a piangere. Voleva farla finita. Si levo' la maglietta in quel bagno vecchio e sporco.
Poso' la lama sul suo petto e spinse. Si, un lungo taglio su tutto il petto. Lui piangeva, basta.
Stava morendo da solo. Sposto' la lametta sul collo.
Un'altro, lungo taglio. Il dolore, oramai non lo sentiva piu'. Si concentro' di nuovo sulle mani, sui polsi, cercando di recarsi piu' dolore e ferite possibili. Eh si, sempre piu' giu'. Come al solito. Era sempre al buio. Non vedeva niente, sapeva solo che stava svolgendo bene il suo "lavoro".
Si tocco' il petto, bagnato. Si gratto' la ferita che gli recava cosi' tanto fastidio. Un piccolo urlo seguito da una bestemmia, usci' fuori da quelle sue labbra rosse e carnose. Kendall, era un bel ragazzo. Si era ridotto male pero'. Era diventato anoressico, i suoi occhi verdi, erano sempre spenti, pieni di dolore. Le sue labbra rosse, erano piene di cicatrici, aveva il vizio di mordersi il labbro fino a vedere il sangue.
Le sue braccia, erano sempre coperte, anche d'estate. Erano braccia tormentate, piene di cicatrici, anche abbastanza grandi. I suoi polsi, erano orrendi. La sua pelle, bianca, era candida e spenta.
Era magro, troppo. Non mangiava,lui beveva solo. Era diventato anoressico a 14 anni, subito dopo la morte dei suoi genitori. Beveva prima di andare a scuola, beveva in bagno, beveva tornando da scuola. Fumava, sempre. Forse 3 pacchetti di sigarette al giorno. E i soldi? Lui non lavorava, frequentava l'ultimo anno del suo liceo. Lui viveva con i soldi che gli dava la zia. Zia Camilla. Anne, la madre di Kendall, si era suicidata, quando lui aveva solo 14 anni. Il padre di Kendall, si butto' da un ponte la sera in cui, venne trovata Anne morta.Sua sorella, era sparita anni prima per fare la modella. Camilla, si occupo' di Kendall.
All'eta' di 16 anni, Kendall  capi' di essere gay. Venne picchiato per questo, divento' il gioco preferito dei bulli. Scappo' di casa a 17 anni, e ando' a vivere da solo. Cambio' scuola, ma nemmeno li', trovo' pace. Altri bulli lo picchiavano. Lui era Gay, lui, non eranormale. Comincio' a fumare e a bere molto presto, nell'inverno in cui, i suoi morirono.
A 15, perse la verginita' con una prostituta. Sesso, alcol e fumo, erano gli ingredienti della sua vita. Poi, comincio' a drogarsi e a tagliarsi. All'eta' di 16 anni, tento' per la prima volta il suicidio. Tento il suicidio circa una decina di volte, ma nulla, niente da fare.

Kendall, non credeva in Dio. Lui non ci credeva, era impossibile che un essere superiore, che dicono essere buono, potesse far soffrire cosi' tanto un ragazzo. Fece per la prima volta sesso con un uomo in un bar la notte di Natale. E da li', non si fermo' piu'.
In quel momento, mentre era chiuso nel bagno di quello studio di registrazione, Kendall, era a pezzi. Non mangiava da 2 giorni, aveva appena bevuto. Aveva ancora adesso lo sperma del suo amante. Aveva ancora in bocca il sapore del suo pene. Ma Kendall, non si limitava a uomini, lui andava anche con le ragazze, non gli interessava. A lui bastava provare piacere e sentirsi bene.

Fare sesso, era una delle poche cose che lo faceva sentire amato. E quando prendeva in bocca il pene del fortunato amante, e sentiva i suoi gemiti, lo sentiva mentre urlava il suo nome, Kendall, si sentiva realizzato, amato. E quando il lavoretto era finito, amava succhiare tutto lo sperma. Per poi lasciare li' l'amante, stremato ma felice.
Kendall, era un ragazzo semplice in effetti. Non aveva grilli per la testa, eppure si ritrovava sempre male. Non voleva sentir parlare d'amore, secondo lui non esisteva, come non esisteva la felicita'.
Accese la luce, la visione fu orrenda. Kendall  era tutto rosso. Sangue..ferite, dolore. Butto' la lama a terra e vomito'. Vomito' se stesso. Si faceva schifo. Era gay, non aveva un vita, non aveva nessuno, niente. In quel momento, la porta del bagno si apri'.


Buonasera ragazze..
Che dire? I primi 2-3 capitoli sono un po drammatici, ma arriverà qualcuno che salverà Kendall.

Mi sono ispirata a me stessa per una parte
Parlare del mio passato, mi aiuta ad essere piu' forte.
Spero vi piaccia.
Ah si, e' una Kogan.
P.S Scusate gli errori, ma non ho avuto il tempo di rileggerla e nemmeno il coraggio se devo essere sincera.

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