Prologo

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Canzone capitolo:
Sign of The Times - Harry Styles

"Amalia, riesci a sentirmi?" Una voce familiare mi chiama gentilmente da lontano ma le parole sembrano non avere abbastanza potenza per riuscire a distrarmi da ciò che sto vivendo. Sono follemente persa nell'immensità di questo momento e mi godo tutto ciò che la vita ha da offrirmi: una migliore amica fantastica, il vento che mi scompiglia silenziosamente i capelli, la musica che scorre nelle mie vene e la maledetta voglia di assaporare ogni singolo istante di felicità. Tutto straordinariamente perfetto fino a quando, in un millesimo di secondo, le certezze che fino ad un attimo prima dominavano sicure la mia vita si disperdono nell'aria diventando cenere per il cielo. Ed ecco che con la velocità della luce accade l'imprevedibile: le urla, i rumori, la gente che si dimena, la paura che si insinua in un lampo dentro di me, due grandi e accecanti occhi gialli ed infine l'oblio. Uno strazio senza fine.

Mi sveglio, tremante e accaldata, da un incubo che ormai va avanti da troppi mesi e sembra non volermi dare tregua. Come poteva pensare la gente che sarebbe andato tutto bene? Che sarei stata la stessa persona di prima?

Mia madre, di fianco al letto, cerca, ancora una volta, di farmi andare avanti con la mia vita, senza capire di essersi affidata un compito impossibile da portare a termine.

Nel mio tunnel dell'orrore non vedo ancora nessuna uscita, solo un grande muro nero ed invalicabile che nessun martello riuscirà mai a far crepare.

"Che ore sono?" Domando.

"Le due di notte. Era un altro brutto sogno?"

"Un'altro incubo mamma, è così che devi chiamarlo." Le spiego quando per l'ennesima volta sembra voler alleggerire la situazione.

"Vuoi tornare a dormire?"

Scuoto la testa. "No, credo che scenderò a prepararmi una camomilla." Forse mi aiuterà a calmare tutta l'ansia che ho in corpo. Sono stata una stupida a credere che la notte prima del college sarei riuscita a dormire.

Sorseggio la camomilla ritrovandomi inevitabilmente a pensare a come io sia arrivata a questo punto. Non avrei mai pensato che il grande giorno sarebbe arrivato e avesse avuto questo aspetto. Che io avessi avuto questo aspetto. Negli ultimi sei mesi non ho fatto altro che rimandare qualsiasi cosa, mi sono chiusa nel mio guscio e non ho lasciato entrare nessuno. Fino a che non ce l'ho più fatta. Il desiderio di andarmene da questa casa è diventato insopportabile e ho dovuto prendere la decisione più difficile.

Andare al college da sola. Ho dovuto accettarlo, mamma ha dovuto accettarlo. Questa sembra l'unica possibilità per ricominciare a vivere davvero.

Sarà difficile? Sarà come cercare di vedere il sole di notte.

IMPERFECT (Cartaceo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora