Capitolo ventinovesimo

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Lo aveva capito, non avrebbe risolto niente ignorandolo. Non avrebbe scoperto cosa nascondeva, non sarebbe stata felice, avrebbe avuto rimorsi per sempre e non poteva permetterselo, per questo se vogliamo che un'altra persona cambi, bisogna essere noi ad iniziare il cambiamento, facendo una mossa che sorprenda, che destabilizzi gli schemi monotoni della vita.

Grace ci aveva messo esattamente cinque secondi a capirlo, e poi aveva fatto la cosa che avrebbe dato il via al cambiamento. Ora si alzava con un sorriso, si fermava ad aspettare Cameron fuori casa sua e mano nella mano, andavano a scuola.

Certo, voleva ancora scoprire che cosa stava succedendo e che cosa c'entrasse Cameron con Aaron e Richard, ma per ora voleva godersi il sole, la mano di Cameron stretta nella sua e l'incredibilmente lenta passeggiata verso scuola.

«che vuoi fare stasera?» chiese Cameron, dondolando leggermente le loro mani e con un sereno sorriso sul volto

Grace lo guardò per un secondo senza capire «è venerdì, Grace» rispose alla domanda silenziosa della ragazza

Ovviamente, ci teneva a Cameron ma se avesse aspettato lui per delle risposte, probabilmente non le avrebbe mai avute. Quindi aveva organizzato un piano con Helen e Nash.

«esco con Nash e Helen, è tanto che non passiamo una serata insieme» disse Grace, cercando di rimanere calma, infondo era una mezza verità

«non avevi detto di aver da fare?» chiese poi, Grace e Cameron accennò un sorriso annuendo.

Arrivarono a scuola velocemente e si separarono per le lezioni, Helen l'affiancò subito e iniziarono a discutere sui dettagli di quella sera

«pensi che riusciremo a recuperare qualche informazione?» chiese Helen

Grace annuì sicura, ce la dovevano fare per forza. Helen aveva sentito Aaron parlottare con qualcuno al telefono per un piano per stasera, quindi erano piuttosto sicure che quei tre avessero qualcosa in mente, e loro avrebbero scoperto cosa.

La mattinata passò velocemente, molto più di quanto Grace aveva sperato. L'ansia aveva iniziato a salire e sperava che Cameron non se ne accorgesse. Lo aspettò insieme a Nash fuori dal cancello della scuola, lei era appoggiata al cancello, dando le spalle all'edificio mentre Nash era davanti a lei.

Poteva chiaramente vedere Cameron parlare animatamente con Richard all'interno della scuola, dalle grandi porte a vetro. Non erano molto furbi.

«voglio sapere cosa dicono» disse Nash, mordendosi il labbro. Era arrabbiato con Cameron perché faceva soffrire Grace, per questo si era aggiunto al piano delle due ragazze

«calmo tigre, prima scopriamo cosa nascondono» disse Grace mettendo in tasca il telefono.

«lo odio»

«lo so»

Ci fu un momento di silenzio e Grace abbassò lo sguardo. Le faceva male sapere che il suo migliore amico non andava d'accordo con il suo ragazzo, ma non lo biasimava per niente e non poteva imporgli di andarci d'amore e d'accordo.

«arriva» mormorò Nash, mettendo le mani in tasca

Cameron uscì dal cancello e sorrise ai due, baciando Grace e prendendola per mano. Nash fece una smorfia e strinse le mani in due pugni. Dovette respingere l'impulso di attaccarlo al cancello e strozzarlo.

«andiamo?» chiese Grace, guardandolo.

Nash annuì e si incamminò con loro verso casa, rimpianse di aver lasciato andare da soli Helen e Taylor. Hayes era uscito prima di loro e probabilmente era già a casa.

«spero che vi divertiate stasera, mi dispiace di non poterci essere» disse Cameron, lasciando un leggero bacio sulla guancia di Grace, che sorrise e scosse la testa

«mi avevi detto che avevi da fare con tua madre, passa una bella serata» disse, mordendosi poi l'interno guancia. Nash annuì «si, non preoccuparti» aggiunse occhi blu, usando un tono leggermente distaccato.

Cameron lo guardò dispiaciuto, non voleva questo tipo di rapporto con lui e sapeva che faceva male sia a Grace che a lui. Ma sapeva anche che se avesse provato a riavvicinarsi a Nash, sarebbe finito all'ospedale in meno di due minuti.

Grace salutò Nash con un abbraccio quando arrivarono davanti a casa sua, Cameron alzò una mano in segno di saluto, accennando un sorriso ma Nash si voltò senza considerarlo ed entrò in casa.

«gli passerà, tranquillo» disse Grace, vedendo il cipiglio dispiaciuto di Cameron, che annuì e le circondò le spalle con il braccio, stringendola a sé.

«non penso, sai?» disse poi Cameron

«abbi fiducia, lo conosco»

Il ragazzo annuì e la guardò senza farsi vedere, non che fosse difficile, era alto e la stava guardando dall'alto, mentre lei continuava a guardare davanti a sé. Cameron pensò che fosse la ragazza dei suoi sogni, tutto ciò che aveva sempre voluto e cercato. Era andata oltre il suo iniziale aspetto fisico e se n'era fregata del fatto che fosse uno sfigato.

«sei bellissima» disse con un sorriso, Grace arrossì e lo guardò, fermandosi sul marciapiede. Si alzò sulle punte e gli circondò il collo con le braccia per appoggiarsi e non cadere, lo baciò come se fosse l'ultima volta. Sorrisero nel bacio e Cameron la strinse a sé.

«non ti lascerò sfuggire dalle mie mani» mormorò sulle sue labbra, con gli occhi chiusi. Grace si morse il labbro ma ricambiò il baciò pensando che forse, si, l'avrebbe lasciata sfuggire, lo avrebbe fatto sicuramente dopo quella sera.

E per la seconda volta in tutta la sua vita, Grace ebbe paura di perdere una delle persone più importanti della sua vita.

Non voleva perderlo, ma forse era meglio così e questo faceva parte del cambiamento che scombinava gli schemi della sua monotona vita, chi ama, rischia se stesso e la sua felicità. 

EHILA', VE PREGO DI NON UCCIDERMI PER QUESTO CAPITOLO E PREPARATEVI PER IL PROSSIMO CHE SARA' UN BOOM. 

MAJA NON UCCIDERMI PER QUELLO CHE SUCCEDERA', TI PREGO.

VI VOGLIO BENE


Change || Cameron Dallas. [change's series #1]Where stories live. Discover now