Capitolo 32

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Corro più in fretta che posso e ad un certo punto mi fermo stremata controllando che Niall non mi stia seguendo.

Avrei tanto voluto che lui mi spiegasse la sua versione dei fatti ma invece mi ha baciato soltanto.

Lui vuole solo questo, vuole il mio corpo, niente di più.

Mi affretto a raggiungere Auburn Rd perché il cielo si sta annuvolato parecchio e in questo momento maledico le previsioni del mio cellulare.

Mentre cammino in fretta attraverso il parco blocco Niall su WhatsApp in modo che non mi mandi più messaggi strani. Blocco anche il suo numero di telefono in modo che il mio cellulare gli risulti sempre non raggiungibile.

Non voglio certo pensare a lui durante il tempo che passerò a casa di Luke.

Arrivo presto nella grande via e individuo subito la piccola villetta che mi ha descritto Luke.

È davvero graziosa, più grande di quella degli Horan ma più piccola della mia.

Mi avvicino all'ingresso e suono il campanello. Sono un po' intimorita, faccio sempre così quando vado a casa delle persone.

La porta si apre in fretta e un piccolo bambino biondo mi apre la porta.

«Ciao Alessia!» una vocina stridula uscita dalla bocca di quel bimbo mi accoglie in casa.

C'e una grande sala, non immensa ma molto accogliente. Adocchio subito i divani che sembrano così soffici ma mi trattengo dal lanciarmi a capofitto su di essi come faccio di solito.

Il bimbo mi chiude la porta alle spalle. È davvero carino, sembra una versione piccola di Luke, ma senza tatuaggi né piercing al labbro.

Dev'essere suo fratello.

«Ciao piccolo, come ti chiami?» chiedo sentendomi un po' in imbarazzo.

«Austin, sono il fratello di Luke e ho 9 anni e mezzo.» mi scappa un sorriso per la sua precisione.

«Piacere Austin, tuo fratello dov'è?»

Prima che possa parlare qualcuno arriva da un corridoio.

«Ale! Sono qui!» il biondo arriva in pantaloni da tuta grigi molto sexy, una camicia a quadri rossi e neri e un cappellino portato al contrario.

«Eccolo!» precisa Austin.

«Ciao Luke!» gli sorrido per poi rivolgere lo sguardo al fratellino.

«Hai conosciuto mio fratello vedo.» lui prende l'anellino al labbro tra i denti e lo tira leggermente. Oddio.

«Sì. È molto simpatico e carino.» accarezzo i capelli biondi al piccolo Austin.

«Ah! Mi ha detto che sono carino e a te no!» il bambino spinge il fratellone senza smuoverlo più di tanto e ciò mi provoca una piccola risata.

Anche Luke ride. «Si okay peste, ma ora vai di là.» noto in Luke un po' di fiatone.

«No! Io sto con voi!» Austin incrocia le braccia in segno di protesta.

Do un'occhiata a Luke che si passa la mano tra i capelli.

«Dai Austin! Lasciaci soli!» gli dice Luke quasi pregandolo.

Il bambino si siede sul divano. «No! Non vi lascio da soli perché poi tu le tocchi il sedere!»

Avvampo di colpo. Questo bambino ne sa più di me ancora un po'.

Anche Luke arrossisce parecchio ed inizia ad urlare al fratellino. «Avanti Austin vai di là o dico a mamma che dici queste cose cattive!»

Il bambino impaurito va via, verso la sua cameretta forse, e chiude la porta.

My brother {N.H.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora