Capitolo 27

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Phil è tornato a casa ed i miei non so perché non vogliono dirmi dove sono stati per tutto il giorno.

Non so cosa stanno architettando, ma odio questa situazione.

Adesso sono distesa sul mio letto con la musica nelle orecchie cercando di capire il perché di tanto mistero.

Ora che ci penso, Lucas non si è fatto vivo per tutto il giorno e in realtà doveva portarmi a vedere quel famoso qualcosa.

Afferro velocemente il telefono e compongo il suo numero.

"Pronto?" Risponde una voce assonnata.

"Lucas?! Sono Cristy "
"Oh, che vuoi?"
"Sapere perché non sei venuto a prendermi"
"Mi-mi sono dimenticato, scusa" dice balbettando.

"Che hai?"
"Niente, sono molto stanco e stavo dormendo"
"Oh, ok, allora ciao"

Riattacco senza sentire la sua risposta e qualcosa dentro di me si fa spazio, tristezza, si è dimenticato di me e non gli è importato, sono una cretina.

Scuoto la testa come per levarmi dalla mente la sua immagine.

Devo pensare solo a Phil, lui mi vuole bene, tiene a me, è davvero la persona che dovrebbe stare al mio fianco.

Al diavolo Lucas.

La mattina seguente appena mi alzo e prendo il telefono per guardare l'ora noto di avere un nuovo messaggio.

*vieni al parco dove giocano i bambini vicino al bar dell'altro giorno* Phil.

Mi preparo velocemente e quasi corro per arrivare il prima possibile.

Ho un po' di paura che possa non volermi più vedere per ieri, ma allo stesso tempo sono emozionata, potrebbe succedere di tutto.

Appena arrivo lo trovo a sedere su una panchina, così mi siedo accanto a lui per farmi notare.

"Hei, ci sei" dice quasi per convincere se stesso.

"Già " rispondo sorridendo.

"Facciamo un giro?"
"Ok" acconsento mentre mi alzo.

La situazione è imbarazzante, molto imbarazzante.

Il silenzio regna e camminiamo uno accanto all'altro come due scemi.

Ad un certo punto la sua mano sfiora la mia facendo partire mille brividi su tutto il corpo.

La afferro velocemente e con la coda dell'occhio lo vedo sorridere.

Il suo sorriso è così bello, lui lo è.

Forse mi piace, un po', un po' tanto, non lo so.

Si ferma all'improvviso girandosi verso di me e mi avvicina il più possibile a lui.

Non dice niente ed io faccio altrettanto.

Gli sguardi si intrecciano proprio come le nostre dita qualche minuto fa.

Le sue iridi chiare si spostano verso le mie labbra come se volesse portarmele via.

La mano non stretta alla mia mi accarezza una guancia prima di spingere leggermente dietro la mia testa.

I nostri visi si avvicinano come la sera prima, anzi, di più, perché adesso nessuno interrompe il momento, le nostre labbra si sfiorano timidamente per poi incontrarsi e volersi reciprocamente.

Le emozioni navigano dentro il mio corpo, altro che farfalle.

La mia mente è vuota, pensa solo al magico momento che sto vivendo, alla morbidezza delle labbra di Phil, alla voglia di sentirle mie per sempre.

Due mondi oppostiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora