Capitolo 15

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Nessun suono fastidioso mi fa alzare dal letto, è una voce dolce che pronuncia il mio nome ed una mano leggera che mi scuote piano piano.

Apro leggermente gli occhi e mi trovo Lucas così vicino che casco dal letto urlando per lo spavento.

"Ma sei scemo?" Chiedo ad alta voce massaggiandomi il braccio su cui sono atterrata.

Ma l'unica risposta che ottengo è una risata piena di divertimento del ragazzo.

"Tutto bene?" Mi chiede mentre cerca di riprendere fiato.

"Si, mi fa male un po' il braccio, ma smettila di ridere, non è divertente" protesto.

"Oh si invece, è molto divertente"
"Fanculo"
"Sempre gentile"
"Come te"

Mi rivolge un sorriso antipatico prima di pormi la sua mano per rialzarmi.

"Che cosa facciamo oggi?" Gli chiedo.

"Penso che sia il momento che torni a casa tua"
"Oh" dico un po' triste.

Gli do fastidio, forse ho sbagliato a venire qui in questi giorni.

"Non perché non mi piace eh, ma prima o poi devi incontrare tuo padre e non voglio trovarmi una pazza Allison sotto casa" dice con un sorriso come se mi avesse letto nella mente.

Già, mia sorella, appena torno a casa sono sicura che inizierà con un interrogatorio di terzo grado.

"Forse hai ragione"
"Io ho sempre ragione"
"Modesto eh"
"Ovvio"
"Tu cosa farai?" Chiedo cambiando argomento.

"Cose"
"Tipo?"
"Dovresti cercare di fare un po' gli affari tuoi" risponde acidamente.

Questo ragazzo è peggio di una femminuccia con il ciclo.

Non gli chiedo nemmeno scusa per la mia domanda, non mi sembra di essere stata così ficcanaso, quindi mi vesto e vado verso il bagno per lavarmi e truccarmi.

Faccio tutto il necessario, prendo la mia borsa e vado verso la porta.

"Non mi saluti nemmeno?" Chiede Lucas uscendo dalla cucina mentre mangia un biscotto.

"Ciao" rispondo fredda per poi continuare verso l'uscita.

"Ti accompagno se vuoi"
"No"
"Cristy fuori fa freddo"
"Pace"
"Fai come vuoi"

Apro la porta e rimango congelata, altro che freddo, sembra di essere al polo nord, soprattutto perché sta nevicando e non c'è modo di vedere dove cammino.

Bene, mi tocca davvero chiedergli aiuto, che rabbia.

Rientro e lo trovo con il giubbotto e le chiavi della macchina in mano appoggiato al muro.

"Ti serve qualcosa?" Chiede con un sorrisetto stampato in faccia.

"Antipatico"
"Oh, allora torni a casa a piedi?!"
"Mmh, va bene, scusa. Mi serve un passaggio"
"Lo sapevo"

Saliamo in macchina ed accende il riscaldamento al massimo dato che si gela.

Amo la neve, ma odio morire di freddo.

Vgolio la coperta e la cioccolata calda, ora.

Il viaggio è silenzioso, ci accompagna solo della musica proposta alla radio che ammetto essere davvero carina.

Appena arriviamo a casa mia scende anche Lucas per aiutarmi, anche se ce la facevo benissimo da sola, ma evito di litigare.

Suono il campanello e nel momento in cui la porta si apre Allison mi salta letteralmente addosso e mi abbraccia.

Due mondi oppostiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora