CAPITOLO 2

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"La parte difficile non è dimenticare il passato. La parte difficile è dimenticare il futuro che avevi immaginato."

Cit.

-Ti va se domani ci facciamo un giro e andiamo in città?- Mi chiede mio padre mentre mangio l'ultima fetta di pizza. Sono le 21:45 e già ho un pò di sonno per via del viaggio,anche se ho dormito per tutto il tempo. Annuisco sorridendogli,mi piacerebbe davvero molto. Abbasso lo sguardo verso il cartone della pizza,ormai sparita nella mia pancia. Mi sento pienissima. -Va tutto bene?- Chiede mio padre notando il mio sguardo preoccupato. Confermo. -Sto bene,sono solo un pò stanca.-

-Vai a dormire,qui sistemo io.- Faccio come mi è stato detto e torno subito in camera mia,poso il cellulare sul mobile accanto al letto e inizio a spogliarmi,mi infilo il pigiama rosso e nero stile mia nonna,e mi incammino verso il mio caro e bel lettuccio. Mi sdraio spostando le coperte e,appena appoggiata con il cuscino,inizio a pensare a cosa potrei fare in questi giorni dato che non conosco nessuno,e mio padre è sempre a lavoro. Sbuffo dalla noia,mi è passato completamente il sonno,succede sempre così. A interrompere i miei pensieri è il cellulare che inizia a squillare ininterrottamente,mi giro a prenderlo e noto che è Abby,la mia cara e vecchia cuginetta più grande di me di due anni. Mi ero completamente dimenticata che lei abita più o meno da queste parti,ma lei ha un carattere completamente diverso dal mio. L'unica cosa che ci lega è il legame familiare. Sua mamma è la sorella di mia madre,bella cosa eh. Rispondo alla chiamata e inizia già a strillare.

<<Pronto?>> Rispondo alla chiamata.

<<Heeey,cuginetta mia! Sei tornata in California e non mi dici niente?!>> Sbuffo,questa è sempre allegra.

<<Ehm..si scusa,sono arrivata questa mattina.>> Spiego guardandomi le unghie.

<<Vuoi uscire questa sera? Ti serve un pò di divertimento!>>

<<Nono..sono stanchissima questa sera..>> Non voglio stare con la sua brutta compagnia,frequente persone abbastanza orribili,e non mi va per niente rovinarmi la reputazione.

<<Bhe,allora facciamo domani sera,okay? Non intendo un no come risposta!>> Non faccio in tempo di risponderle che mi chiude la chiamata in faccia,lascio il cellulare sul mobile sbuffando e cerco di nuovo di riposare,fallendo. Penso a molte cose: Papà,il suo lavoro,a cosa farò domani e altri giorni qui,dato che non conosco nessuno in questa città all'infuori di Abby,ma non intendo uscire con lei. Quando sento appesantirsi le palpebre,cado in un sonno profondo.

4:35

-Non puoi andartene! Anche tu no! - Dico tra le lacrime. Lui mi guarda,sulla soglia della porta,con in mano la sua borsa gigante. Mi sorride,un sorriso triste,un sorriso pieno di nostalgia,perchè mi sta facendo questo?

-Ciao Britney..-La sua voce è più un sussurro,sta per piangere,ma non lo vuole far mostrare. Esce da quella stupida casa ed io lo guardo andarsene via,urlando in continuamente il suo nome.

-No! Papà!- Mi sveglio piena di sudore, continuando a urlare e a muovermi come una pazza. Sto piangendo,respiro affannosamente,un altro incubo anche questa sera. Noto mio padre che entra in camera mia allarmato.

-Piccola! Sono qui,sono qui...sh..- Dice cercando di tranquillizzarmi accarezzando i miei capelli. Continuo a piangere stringendo la sua maglietta a me,non voglio che anche lui mi abbandoni. -Non mi abbandonare..- -Non lo farò,piccola,dormi un pò.- mi lascio coccolare da quelle forti braccia,finchè non cado in un sonno tranquillo.

Mi sveglio con quella fastidiosa luce del sole che scorre lungo le finestre,sbadiglio stiracchiandomi e girandomi dall'altro lato per evitare quel bagliore insopportabile. Cerco di afferrare il mio cellulare sul mobile e,quando ci riesco,apro lo schermo per controllare l'orario : 10:30. Decido,svogliatamente,allora di alzarmi dal mio amato letto e scendere giù in cucina per fare colazione. Mio padre non c'è,come sempre d'altronde. Lui inizia a lavorare la mattina presto,e finisce la sera tardi. E' molto stancante per lui,ma ogni giorno lo affronta con un gran sorriso,solo per vedermi felice. Arrivata in cucina,poso il cellulare sul tavolo e inizio a frugare in tanti sportelli,finchè non trovo i miei amatissimi biscotti con le gocce di cioccolato. Sorrido vittoriosa e mi appoggio al mobile della cucina iniziando a mangiare i biscotti ad uno ad uno. Ricordo che Abby mi aveva chiamata per andare a fare un giro con lei ma,adesso che ci penso,sarebbe una gran stupidaggine,mi fa paura la sua brutta compagnia. Ricordo anche dell'incubo che avevo fatto questa notte,era da molto che non ne facevo,forse è la casa dove lei abitava a ripercorrere tutto il passato,e adesso ci abito anch'io qui,non vorrei mai diventare una come lei,una madre perfida,troia e senza scrupoli,nemmeno per sua figlia. A volte mi picchiava anche,mi insultava e poi se ne andava a bere di nuovo,lasciandomi lì a terra ricoperta di sangue. Alle volte mi richiudevo in camera e non mangiavo per giorni,lei mi bussava e mi urlava oltre la porta,ma io avevo paura ad aprire quella stupida porta che ci divideva ed affrontare il mondo,ero una bambina di soli 7 anni.

Insecure. ||Christian Collins||Where stories live. Discover now