Chapter six.

3.3K 274 56
                                    

Louis

"Non sono d'accordo, non lo sono per niente" esordì Harry, guardandomi duro. Ebbi quasi paura dei suoi lineamenti contratti e del suo osservarmi in cagnesco, ma continuai a perseverare.

"Sono le quattro e mezza del mattino e devo solo fare un po' di strada a piedi, non c'è nessuno là fuori che possa ferirmi"

Lui si sedette e si portò le mani a massaggiarsi le tempie.

Con gli occhi chiusi "Perché? Perché non vuoi che io ti accompagni?" mi chiese, ferrato.

Deglutii, deciso nel mio intento ma capendo che con le urla o con il tono tipico da "capriccio" non sarei arrivato da nessuna parte.

Feci il giro della scrivania, era stato maledettamente bello stare con Harry quella sera al Blood On The Dancefloor. Mi aveva fatto vedere la costellazione dal suo vecchio cannocchiale ed avevamo fatto l'amore per tutta la notte. Era stato sublime, e se avessi potuto sarei rimasto a farlo ancora, ancora e ancora. Ma non potevo, anch'io avevo una vita, un lavoro e una macchina da ritirare dal meccanico.

Lo raggiunsi e "Perché voglio conservare un po' della mia indipendenza, capiscimi, ti prego" cercai di convincerlo.

Harry ruotò la sua vecchia poltrona nella mia direzione prima di "Questo non vuol dire che ti debba mettere in pericolo, Louis" ammonirmi.

Mi sedetti sulle sue ginocchia qualche istante dopo, vedendolo sussultare per la vicinanza e sentendo quel tipico tuffo al cuore che mi capitava ogni volta che eravamo a contatto. Harry si era già rivestito ed il suo mantello profumava del suo inconfondibile odore, io invece avevo solo la sua camicia abbottonata fino a lasciare scoperto il collo e un paio di boxer neri.

Affondò la sua mano sulla mia coscia, per stringerla poco dopo.

"Cerca di capirmi, è stato tutto così improvviso per me, sto cercando di non sentirmi schiacciato da questa situazione. Lasciamelo fare"

Harry respirò profondamente prima di posare le sue labbra sulle mie. Era maledettamente elegante il modo in cui mi trattava, così delicato e sublime che mi riduceva a pensarci continuamente.

"Promettimi che starai attento"

"Promesso, ma mi tengo la camicia"

Harry sorrise ampiamente prima di "Ti sta benissimo, te l'avrei lasciata comunque addosso" dirmi. "Già tremo pensando al momento in cui potrò sbottonartela"

"Adesso, adesso, adesso" pensai, ma poi mi ricordai del discorso del lavoro, dell'indipendenza e di tutto quanto. Così mi alzai a fatica dalle sue gambe e, dopo essermi rivestito, mi feci accompagnare fino alla porta dal mio vampiro.

"Allora ci rivediamo questa notte, all'una, come al solito"

Harry mi prese la mano, baciandomi ad una ad una tutte le nocche prima di "Ho intenzione di portarti in un posto, ti verrò a prendere io" congedarmi.

***

Quando scorsi casa si alleggerì un peso dal mio petto. Non volevo che Harry mi scarrozzasse in ogni dove, ma la macchina rotta da quel deficiente di Niall non era nemmeno stata il massimo. Così mi ero limitato ad andare a piedi pensando che fosse la cosa giusta.

Quello davanti a me era il mio appartamento ed avrei solo dovuto fare qualche passo prima di entrare e fiondarmi nella doccia. Avrei aspettato che si facessero le sei in modo tale da farmi accompagnare da Liam al lavoro, per poi iniziare con un turno esasperante di sette ore consecutive. Avrei dormito nelle ore seguenti, fino all'una di notte. 

Avrei fatto tutto quello, se solo non fossi stato sbattuto violentemente contro il muro del vicolo più vicino.

Dark Blood.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora