XXVIII

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BRiAN
"Grazie, tieni"
Diedi a quella prostituta i soldi per avermi accompagnato e aprì il portone di ingresso, sali le scale e il silenzio comparì nel corridoio, aprii la porta di casa, visto che avevo ancora le chiavi, ma lei non c'era... Non sapevo cosa fare, il mio cervello andava in tilt solo a sapere che magari quel pervertito la stesse toccando, baciando...
Così decisi di chiedere ai suoi vicini se magari sapevano dove era, lei mi raccontava che stava bene con i suoi vecchi vicini, erano gentili anziani che però si trasferirono.
Apro di nuovo la porta e busso alla loro...
Poco dopo mi chiesero chi fosse, e io risposi che ero il fidanzato della ragazza accanto, così questo aprì e mi trovai davanti un ragazzo che avevo già visto, non ricordavo dove...
"Tu? Il fidanzato?"
"Si, perché?"
"Hahahahahhaha, piacere mike, ora puoi andare."
Mi liquidò in questo modo, ma appena pronunciò il suo nome ricordai, senza neanche accorgermene stavo scaricando la mia rabbia contro di lui prendendolo a pugni, né ricevetti due, uno sul labbro, che me lo spacco ma con scarsa importanza gli feci caso, è uno sullo zigomo, che incontrò una sfumatura violacea.
Io gli ruppi il naso e gli procurai vari lividi in tutto il corpo, era bravo, ma non era veloce.
"Dove.È.Belle."
Non riuscì neanche a rispondermi e indicò malamente il corridoio, arrivai e notando uno strano fumo impossessarsi della stanza tirai la maglietta verso il naso, per coprirlo un po'.
Il corridoio era lungo e più mi avvicinavo, più la mia ansia saliva e un nodo in gola mi si formò solo a pensare di vederla svestita, cosa che mi faceva capire che l'aveva stuprata, e li di sicuro sarebbe morto.
Passi lenti e indeciso cuore a mille, gambe tremolanti rabbia corpo teso e serrai la mascella, aprii lentamente la porta cigolante ed eccola, in tutta la sua bellezza, che si stava svegliando lentamente...
Aveva solo i pantaloni il seno di fuori e dei tagli sulle gambe, non era nuda, ma quasi.
Io lo uccido.
"B-B-Brian?"
La sua voce era assottigliata e gli occhi sbarrati.
"Che stai facendo bi?!"
Che stavo facendo?
Nient... Stavo colpendo ripetutamente mike che era disteso per terra sfinito.
Una mano esile mi toccò il braccio e incontrai i suoi splendidi occhi color grigio, che stavano... Piangendo?
"Basta, fermati lo hai fatto abbastanza..."
Mi fermai lo accasciai a terra chiusi a chiave la portae mentre nelle stava svenendo dal panico la presi in braccio e la portai in casa nostra, chiamai la polizia e andai a fare una doccia mentre belle era sdraiata sul letto.
Poco dopo la polizia entrò facendo delle domande e ringraziandoci di averlo trovato.
Tutto finalmente era andato nel verso giusto, anche se qualcosa in me era cambiato, avevo un vuoto in me, il dolore nel mio petto e il ricordo nella mia mente affioravano, lei era solo mia e dopo ciò che fu successo ebbi una depressione nella testa, perché mi ripete quell'episodio come se continua per sempre, è solo con le sue mani calde sul mio petto e il suo viso angelico mentre sogna, mi addormentai.

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