~ 10 ~

2.7K 171 18
                                    

Era ancora stanca, ma il grido dei gabbiani sopra di lei non le dava pace e Abigail decise che era arrivato il momento di svegliarsi. Lentamente e con molta fatica sollevò le palpebre ritrovandosi sotto una volta stellata limpida, attraversata solo di quando in quando da una nuvoletta grigiastra. Com'era possibile? Era sicura di aver chiuso gli occhi solo per un secondo.. o forse due. 

Si tirò su sui gomiti e il movimento la fece gemere di dolore, sia per l'intirizzimento che per la ferita ancora aperta sul fianco. La bella giacca blu che le era stata prestata era zuppa di sangue e un rivolino era perfino finito a colorare il fondo del pezzo di legno. Stropicciandosi gli occhi, Abigail si guardò intorno. Dove l'aveva spinta la corrente? 

Prese la bussola e vide che la freccetta puntava a sud. Il nord era da quella parte allora.. e per tornare alla terraferma lei avrebbe dovuto dirigersi verso sud sud-ovest, se non errava. Controllò di nuovo la bussola, poi si guardò intorno. Come poteva fare per girare la sua attuale mezza imbarcazione? Cercò di girarsi lentamente, senza far oscillare troppo quel pezzo di legno che si teneva a galla per miracolo, ma il movimento le procurò un dolore forte alla spalla destra che aveva usato come perno su cui ruotare. 

Strinse i denti e riuscì a sdraiarsi prona sul legno bagnato. In quella posizione il braccio sinistro avrebbe potuto raggiungere facilmente l'acqua e remare.. Stava per mettere in pratica la sua unica lezione di surf quando una pinna spuntò poco lontano da lei, a meno di quindici metri.

«Ma stiamo scherzando? Questo no!» esclamò verso non sapeva chi, prima di ritirare il braccio ormai immerso e metterlo sotto di sé, quasi in questo modo lo squalo non potesse vederlo.

Quando le passò accanto notò che non era poi così grosso, però sicuramente aveva fame... Le girò intorno prendendola larga, poi si immerse e lei non lo vide più.

«Fantastico. Ci mancava solo questa..» commentò prima di lanciare uno sguardo alle stelle. «Per caso c'è altro? Non so, un kraken? O magari un UFO?» domandò quasi gridando, prima di veder affiorare un'altra pinna. Era sicuramente diversa dalla prima perché era più grande e mezza mangiata. A quanto pareva era stata presa in parola.

«Molto divertente..» commentò ancora, cercando adesso di recuperare l'accetta. 

Peccato che nel momento in cui si era issata l'aveva lanciata in fondo e adesso era quindi fuori portata dalle sue mani. Si lanciò un'occhiata ai piedi e la vide lì, abbandonata tra lo scafo e il suo polpaccio destro. Forse con un po' di ingegno sarebbe riuscita a prenderla.. 

L'animale con la pinna mangiata le passò accanto e fece smuovere il suo riparo facendole imbarcare acqua. Quel mostro era davvero enorme... e adesso capiva perché l'altro squalo se l'era data a gambe. La grossa pinna fece il giro intorno a lei e Abigail deglutì a stento. Se la matematica non era un'opinione, e si ricordava ancora bene come si facevano le proporzioni, quella bestia doveva essere lunga almeno tre metri.. Se la sarebbe mangiata in un paio di bocconi e avrebbe usato la sua accetta come stuzzicadenti. La prospettiva non le piaceva neanche un po'. 

Smosse il polpaccio destro e la lama della piccola ascia ruotò, avvicinandosi al suo ginocchio. Abigail le diede un'altra spinta e per poco quella non cadde in terra dalla parte della lama rischiando di intaccare il fondo. Con i riflessi pronti di un felino, chiuse le gambe in tempo e il manico rimase incastrato tra le ginocchia, mentre la lama le sfiorava i glutei. Deglutì, sentendo un'altra pericolosa oscillazione e alzando gli occhi notò che la pinna stava nuovamente facendo il giro. Forse stava decidendo da che parte attaccare.. o come fare per ribaltarla. 

Si girò di nuovo e tentò di sollevare le gambe facendo forza sulle reni e sugli addominali. L'accetta scivolò lentamente verso la sua schiena. A quel punto era abbastanza vicina perché potesse impugnarla e Abigail si allungò con la mano per recuperarla. In quel momento uno scossone la destabilizzò. Puntò le mani sul legno stringendo i denti per non urlare e una piccola onda la investì bagnandola. 

Ocean's Smile - Il Sorriso del MareWhere stories live. Discover now