~ 4 ~

2.4K 153 3
                                    

Il fuoco era spento. Se ne accorse non appena ebbe coscienza a sufficienza per rientrare nel proprio corpo dopo un sonno che non aveva di certo portato bei sogni. Schiuse un occhio, consapevole del freddo che avvertiva e scoprì che accanto a lei non c'era più nessuno. Si alzò subito in piedi, ma fu un movimento troppo brusco per il suo corpo stanco e la testa le girò vorticosamente. Si appoggiò alla parete accanto alla porta nel tentativo di rimanere in piedi e la scoprì aperta. 

Il mattino era limpido e il mare sereno. Lo vedeva da lì, piatto e calmo come una tavola cristallina. Lentamente il mondo tornò ad essere quello di prima ed Abigail uscì dalla stanza, solo per scoprire che il suo Crusoe era di nuovo nudo... e in procinto di tuffarsi in mare.

«No!» gridò con tutta la voce che aveva in corpo.

Lui si fermò e si girò lentamente ad osservarla. Abigail sentì il fiato uscirle di colpo dai polmoni quando gli occhi verde azzurri dello sconosciuto si piantarono nei suoi. Sebbene anche lei li avesse di quel colore erano completamente diversi: anche da quella distanza poteva leggervi il mare che ondeggiava come in tempesta.

Cadde in ginocchio, sbucciandosi e l'espressione enigmatica del biondo mutò. Accorse subito verso di lei, apparentemente preoccupato e le si inginocchiò davanti in tutta la sua bellezza. Abigail si sentì brutta come mai in vita sua. Quell'uomo era la perfezione fatta persona e lei era persino riuscita a sfiorargli le labbra..

«Tutto bene? Ti sei fatta male?»

La sua voce era stranamente più dolce di quello che avrebbe pensato. Sembrava quasi miele con un pizzico di cannella.

«Io?» domandò colta di sorpresa per la sua premura.

«Ma certo! Chi sennò?» domandò lui con un bel sorriso solare sulle labbra. E lei le aveva sfiorate la notte prima, mentre lui era incosciente. Quelle labbra così deliziose...

«Eh.. ah.. sì.. più o meno..»

Lui sorrise ancora di più e Abigail fu sicura di essere sul punto di svenire come una damina dell'Ottocento.

«Bene. Ne sono lieto.»

Il suo accento era nordico, quasi fosse norvegese o scandinavo. Questo però non spiegava perché fosse di nuovo nudo...

«Perché ti sei tolto i vestiti?»

«Non sono l'ideale per nuotare»

«Nuotare? E dove vorresti andare? Chissà quanto è lontana la terraferma!»

«Circa dieci leghe. In ogni caso non è lì che volevo andare..»

«E dove allora?» chiese sempre più confusa e convinta che lui avesse battuto una forte botta con la testa.

Lui sorrise enigmatico e la tirò in piedi con un movimento deciso e delicato al tempo stesso. Tuttavia la sua spalla ne risentì comunque. Abigail fece una smorfia di dolore e subito il sorriso scomparve dalle labbra del nordico.

«Tu non stai bene. La tua spalla è ridotta male..»

«Come fai a dirlo? Sei un medico?»

Quasi ci sperava, ma decisamente quell'uomo non aveva l'aspetto di un medico.

«No. Non sono un medico. Ma riconosco una brutta ferita quando ne vedo una.»

«Sei per caso un militare?»

Lui sorrise di nuovo, quasi la stesse prendendo in giro, ma Abigail sapeva che non era quella la sua intenzione. «Qualcosa del genere, diciamo»

Va bene, forse era un agente segreto del KGB o della CIA. Parlava bene la sua lingua per essere straniero e non voleva dirle che mestiere faceva. A fare due più due non ci voleva granché.

Ocean's Smile - Il Sorriso del MareWhere stories live. Discover now