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Un rumore sordo e profondo invase i suoi sogni agitati. C'era una specie di luce che cercava di strapparla dal sonno scomodo a cui si era lasciata andare ed Abigail strinse gli occhi con forza cercando di scacciarla. Quando fu di nuovo buio si permise di schiudere una singola palpebra e quello che vide la convinse che non era stato tutto in incubo, ma la dolorosa verità. Era dispersa nel Baltico su una scialuppa con uno sconosciuto a bordo ancora svenuto. Lentamente si tirò a sedere e scosse la testa. Le immagini orribili che la perseguitavano non la aiutavano a capire che cosa l'avesse svegliata, ma solo a farle sperare di prendere la giusta direzione per tornare a casa. Fosse anche con quel barcone a remi. Di nuovo il rumore le perforò le orecchie e Abigail si voltò in cerca di cosa ne fosse la fonte. Quando vide l'enorme nave metallica per poco non si mise a piangere dalla gioia. La luce la investì di nuovo e fu sicura che qualcuno dall'alto le volesse un gran bene.

«Siamo qui.. Siamo qui!» esclamò prima con voce tremante e poi con più forza. Tremando si alzò in piedi sulla scialuppa e si sbracciò in direzione della grossa nave grigia che veniva loro incontro. La scialuppa sotto di lei ondeggiò quasi a volerla avvisare di stare attenta a come si muoveva, ma Abigail era troppo felice per farci caso.

«Eeeehiiiii! Siamo qui! Ci vedete?! Siamo quiii!» gridò con tutta la voce che aveva, e non era poca. Il faro bianco si puntò su di lei, come un enorme occhio senza iride e fu costretta a ripararsi gli occhi per non esserne accecata. La nave virò un poco, il giusto che servì per affiancarli e Abigail si sentì in procinto di ridere dalla gioia. Degli uomini si affacciarono dal ponte, troppo alto perché lei potesse vederli in faccia e quando la nave si fermò, una scaletta fu fatta scivolare lungo il fianco a darle il benvenuto. Quando qualcuno di loro le fece cenno di salire, lei si avvicinò alla scaletta, prima di ricordarsi dello sconosciuto.

«C'è un ferito quaggiù! Mi sentite?! Un fe-ri-to!» esclamò mettendosi le mani davanti alla bocca come un megafono. Ci furono dei mormorii che lei non comprese e di nuovo le fu fatto cenno di salire.

«No! C'è un ferito, vi dico! Un uomo sta male qui! Aiutatemi!»

Ma gli uomini a bordo si ritirarono sul ponte e la lasciarono di nuovo sola. Un brivido la percorse e Abigail lanciò un'occhiata allo sconosciuto. Era immobile come una statua, come lo aveva lasciato prima di addormentarsi. Quando tornò ad osservare la nave grigia si accorse che non c'era alcuna scritta sull'enorme scafo. Era solo metallo grezzo galleggiante... 

La cosa la spaventò. Perché non c'era neanche un nome su quell'enorme nave? Niente colori, niente di niente? Deglutendo a stento indietreggiò, finendo con l'inciampare quasi nel remo che aveva abbandonato. Lentamente si chinò e lo raccolse. Lanciò un'occhiata in cima, ma nessuno si era ancora affacciato dal bordo. E la nebbia si stava infittendo.. Si sedette vicino al ferito e cominciò silenziosamente a remare in direzione della poppa della nave sconosciuta. Ancora niente scritte, niente colori e niente con cui potesse essere identificata. Non le piaceva affatto.. Continuò a remare silenziosa, sperando di non essere vista, ma quando ormai era a metà dello scafo un urlo maschile si levò nell'aria. Alzò lo sguardo e notò diversi volti affacciarsi e indicarla come una criminale. 

Rapida cominciò a remare con più forza, mentre la scaletta che le era stata gettata veniva recuperata e l'ancora veniva issata a bordo. Non aveva molte speranze in realtà. Lei era su una piccola scialuppa, loro invece avevano una specie di transatlantico. Se avessero voluto schiacciarla, ci sarebbero riusciti benissimo.. Riuscì a raggiungere la fine dello scafo e continuò a remare, mentre le pale sotto di esso si azionavano facendo un rumore del diavolo. 

Come aveva potuto pensare che fosse una nave di soccorso? Quelli erano pirati belli e buoni! Lanciandosi uno sguardo alle spalle, notò che la nave stava virando per raggiungerla. Gli ci sarebbe voluto un po', ma non appena avesse guadagnato la sua stessa rotta l'avrebbe raggiunta in un batter d'occhio. Disperata ma decisa a non farsi prendere si guardò intorno nella nebbia, cercando di capire da che parte dirigersi. In mezzo alla coltre grigia le parve di scorgere un punto fermo, quasi fosse una piccola scogliera ed Abigail virò in quella direzione senza pensarci più di tanto. Fosse stato anche un singolo minuscolo scoglio, sarebbe stato più che sufficiente per metterli in salvo.. o almeno così sperava. 

Ocean's Smile - Il Sorriso del MareTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon