Capitolo 6

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Quella sera.
Fu un vero.
E proprio.
Dannato.
Caos.

Eppure era cominciato tutto per il verso giusto.
Christian passò a prenderci alle sette in punto. Mi scoccò un tenero bacio sulle labbra e lanciò una lunga occhiata di apprezzamento al mio corpo, fasciato da un semplice vestito nero ma abbastanza aderente da mettere in risalto le mie curve.

Ai due precedenti incontri a cui ero stata, avevo visto come si vestivano tutte le ragazze e quella sera avevo deciso di adattarmi a quell'implicito dress-code. Anche se non ai livelli estremi, ovviamente. Niente tacchi vertiginosi, niente scollature troppo evidenti e niente trucco pesante.

Ma il modo in cui Christian mi guardò, come se avesse voluto fregarsene dell'incontro e stare con me tutta la notte, mi fece sentire molto più sexy di quanto tutte le altre ragazze sarebbero state mai.

- Io sono Blair. Piacere di conoscerti, di persona.

La mia amica accennò un saluto con la mano attirando l'attenzione del biondo sul suo gesto e distogliendola da me. Le sorrise.

- Christian - si presentò. - Piacere mio.

Per pochi secondi si guardarono come se stessero avendo una conversazione importante solo fissandosi ed io feci rimbalzare lo sguardo da uno all'altra cercando si captare qualcosa. Ma no, non possedevo il dono della telepatia.

E, Blair ~ traditrice ~ non aveva voluto dirmi che cosa si fossero detti ieri sera. O meglio, quando glielo avevo chiesto mi aveva risposto: - Mi ha solo fatto promettere di non parlarne. - Aggiungendo una scrollata di spalle indifferente. Ma io sapevo che si erano detti altro e il fatto di non sapere cosa mi frustrava. Com'era possibile che la mia migliore amica e il mio ragazzo..cioè, il ragazzo che stavo frequentando, condividessero già un segreto? Si conoscevano da meno di cinque minuti!

Incrociai le braccia al petto e mi schiarii la voce come a voler dire: Allora?
E quei due ebbero il coraggio di fare finta di niente. Sbuffai frustrata e mi avviai da sola verso l'auto.

Forse dovrei trovare qualcosa da condividere segretamente con Tyler, pensai mentre sbattevo lo sportello della sua Range Rover, così magari capirebbe anche lui quanto possa essere insopportabile.
E no, non ero gelosa. Neanche lontanamente.

Ma non rivolsi la parola a nessuno dei due per tutto il tragitto fino a casa di Christian. Se loro volevano giocare al gioco del silenzio, ci avrei giocato anch'io.

- Hai intenzione di restare arrabbiata con me per tutta la sera?

- Che cosa ti fa credere che io sia arrabbiata? - ribattei guardandomi in giro nella camera. Christian si avvicinò a me e si inginocchiò tra le mie gambe. Ero seduta sul bordo del suo letto a due piazze e quella era la prima volta che entravo nella sua stanza. Era spaziosa, con le pareti blu scuro eppure sembrava così vuota. Non c'era niente di realmente personale a parte i suoi vestiti: nemmeno una foto, né con amici né con la sua famiglia, per esempio. La cosa mi insospettì ~ che cosa era successo ai suoi genitori? ~ ma non dissi niente.
Avevamo lasciato che Ty intrattenesse Blair per un po' mentre lui si cambiava per l'incontro imminente e preparava la sua roba.

Mi appoggiò i palmi delle mani sulle cosce scoperte. - Non lo so - rispose sarcastico. - Forse il fatto che da quando vi sono passato a prendere hai rivolto la parola solo a Ty? O, forse, è per quel broncio sexy - disse con l'ombra di un sorriso.

- Beh, forse se tu mi dicessi che cosa vi siete detti tu e Blair al telefono.. - insinuai.

- Perché? Cosa pensi che le abbia detto?

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