Lonely

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Stiamo in silenzio per qualche istante, circondati solo dal vento che ci sfiora la pelle e dal sole rosso che con il suo calore riscalda quella leggera brezza. Una sensazione così piacevole non l'avevo mai provata, soprattutto quando il ragazzo seduto vicino a me diceva di amarmi. 

"Quindi è così? Allora se vuoi dimenticarmi sparirò dalla tua vita" Disse alzandosi e lasciandomi senza parole. 

"Perché mi hai seguito 'Suke?" devo sapere perché fa così o impazzirò del tutto. "Non ti è bastato farmi soffrire in questo mese? Come devo ridurmi prima che ti dimentichi? Io non capisco più nulla. Prima mi dici Ti amo, poi mi lasci. Il giorno dopo ti vedo tra le braccia di una ragazza poi ti vengo a sbattere addosso ed infine mi dici che non vuoi vedermi piangere... Ma come faccio se a farmi piangere è proprio il ragazzo di cui sono innamorato alla follia? Dimmelo 'Suke, cosa vuoi di più da me?" Iniziano a scendere calde lacrime sulle mie guance ormai rosse per le troppe gocce salate che sono cadute in questo mese. 

"Perché ti ho seguito dici? Beh... Volevo... No, non lo so nemmeno io perché. Ho solo seguito il mio cervello che diceva di seguirti" Alzo il viso sorpreso da quelle parole. 

Lui voleva solo... non vedermi piangere? Perché... 

"Comunque... Io non volevo che tu soffrissi ma vedi... è una cosa lunga che adesso non posso spiegarti altrimenti... No, non voglio pensarci, anzi non dovrei neanche stare qui a parlarti... Devi solo sapere una cosa..." Lo fisso con occhi lucidi e tristi. -Non ha capito nulla di me-

"Quando verrà il momento giusto ti spiegherò tutto quant-" "E quando sarà il momento giusto?!" Grido non sopportando più tutto questo dolore. "Non lo so ma forse faresti meglio a odiarmi perché così io sarei più libero di poterti proteggere senza che tu soffra" mi dice e poi se ne va lasciandomi da solo a piangere ed a riflettere su quello che voleva dirmi.

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Sono nella mia stanza. E' sera tardi. Fuori piove ed io ho paura. Sin da quando ero piccolo avevo paura dei temporali... ne ho sempre avuto paura perché in un giorno come questo sono morti la mia mamma e il mio papà. Mi ricordo ancora quel giorno. E' rimasto chiaro e nitido nella mia mente, come se il tutto fosse successo solo ieri.

FLASHBACK

Sto correndo verso la macchina. Oggi i miei genitori mi portano in un ristorante dove fanno un ottimo ramen ed io non vedo l'ora di assaggiarlo...anzi no di assaporarlo. E' il giorno del mio compleanno e lo sto passando in famiglia... Non vedo l'ora  che mamma e papà mi facciano gli auguri e che mi abbraccino. Voglio stringermi forte a loro. Passano le ore tra risate e chiacchiere varie, quando è arrivato il momento di andarcene. Siamo in macchina sulla via del ritorno quando un camion ci viene addosso. Succede tutto in un attimo. Il camion, lo schianto,le urla... le urla di mia mamma e le parole di mio papà che cercano di rassicurare la mamma. Il tutto sarà durato un secondo che sembrava interminabile. Qualche istante dopo sono arrivati i carabinieri e il pronto soccorso. Quando siamo arrivati in ospedale i miei genitori sono stati portati in sala operatoria, mentre io sono stato portato dal psichiatra per vedere se avevo qualche ferita grave o chissà quale altra cosa. Quando entro vedo davanti a me una signora alta, bionda che deve avere una cinquantina d'anni. Mi fa accomodare sul lettino e inizia a chiedermi cose. "Tesoro come ti chiami? Quanti anni hai' I tuoi genitori dove sono?" Domande a cui non rispondo perché ancora scioccato.  La dottoressa capisce il mio stato d'animo e così, senza dire nulla, finisce di visitarmi. Finalmente esco da quella stanza e posso andare a vedere dove hanno portato i miei genitori. Un'infermiera mi vede e mi porta nella stanza dove ci sono i miei genitori. Rimango appostato davanti alla porta per non so quante ore fino a quando il dottore non esce. Gli corro incontro sperando che mi dica che i miei genitori sono vivi, ma, quando mi avvicino, lui fa segno di no con la testa.

FINE FLASHBACK

Da quel giorno sono passati sette anni, e sono sette anni che non festeggio un mio compleanno... nemmeno quando c'era Sasuke con me. 

Dopo aver ripensato alla morte dei miei genitori, con ancora le lacrime che scorrono sul mio viso mi addormento.

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E' mattino presto di Lunedì e sono intento a vestirmi per andare a scuola. Stranamente mi sono svegliato presto e con un mezzo sorriso sulle labbra. -Mamma, Papà... Come state? Spero che in questo momento mi stiate vedendo sorridere e che anche voi stiate sorridendo. Non vi preoccupate per me, io sono ancora vivo e vegeto anche se il mio cuore un po' meno però con amici come Sakura, Gaara e gli altri sto riuscendo a superare tutto quanto anche se molto lentamente. La scuola è un disastro come sempre però non posso farci nulla sapete com'è... Io odio studiare quindi... Comunque adesso mi sto preparando per andare in quel posto con le sbarre, comunemente chiamato scuola. Ci vediamo l'anno prossimo. Spero che voi stiate bene. Ora vado. Vi voglio bene mamma e papà-

Esco di casa e correndo per la strada arrivo davanti casa Haruno pronto per fare la strada con Sakura. "Naru!!!! Che bello rivederti. Come stai?" Le sorrido. "Diciamo che sto leggermente meglio e tu?" La vedo saltare da tutte le parti e poi abbracciarmi come non faceva da tempo. "Non ti dico! Sasori mi ha detto che vuole sposarmi. Guarda!!!" Mi porge la mano dove c'è un anello oro con su inciso il nome Sakura con la data del loro fidanzamento. "Sono felicissimo per te. Vi sposerete quando?" Le sorrido e nel frattempo sono curioso di sapere. "L'anno prossimo... Ah ovviamente tu farai il mio testimone mentre Ino sarà la mia damigella  d'onore. Sono così contenta che non ci credo ancora" 

-Sentito mamma e papà? Finalmente la mia migliore amica si sposa ed io sono felice. Credete che un giorno anche io riuscirò a trovare la mia anima gemella?- 

Arrivati a scuola vediamo una cerchia di persone attorno a qualcosa. Io e Sakura ci guardiamo e poi andiamo a vedere. Appena mi avvicino....


Sangue e InchiostroWhere stories live. Discover now