I'd love to change the world ;

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❝I'd love to change the world, but I don't know what to do, so I'll leave it up to you.❞

Jetta.

***

— Via, via, via! — Urlò Clint Barton, prima di afferrare Wanda per i fianchi e gettarsi al riparo all'interno di un'abitazione, frantumando il vetro della finestra. Atterrarono sul pavimento ricoperto di polvere, pezzi di vetro e chi lo sa cos'altro. — Che cosa ho combinato... — Si rimise in ginocchio nervosamente, maledendo il giorno in cui lei e suo fratello avevano deciso di offrirsi volontari per gli esperimenti di Strucker.

— Ehi, ehi, stai bene? — L'arciere la imitò senza mollare il suo arco, dopo aver controllato rapidamente la situazione fuori di lì.

— No, è colpa nostra... — Rispose, strofinandosi le mani impregnate di sudore sulla stoffa del vestito nero. Se solo avesse capito fin dall'inizio quali fossero le vere intenzioni di Ultron, di certo non sarebbe lì. Nessuno di loro sarebbe lì. Lo avrebbero fermato evitando il decollo di Sokovia, evitando la morte di un sacco di persone innocenti, evitando la guerra.

— Ehi, guardami. — Alzò lo sguardo, incontrando quello di Clint. — È colpa vostra, è colpa di tutti... chissene frega? Ce la fai a combattere? Ce la fai? —

Spostò nuovamente lo sguardo, posandolo sul pavimento, senza dare una risposta. — Senti, devo saperlo, perché la città sta volando. Okay, senti, la città sta volando, affrontiamo un esercito di robot e io ho un arco e delle frecce. Nulla di tutto questo ha senso. — Fece una pausa, colpendo un robot attraverso un foro nella parete. — Io torno lì fuori perché questo è il mio dovere. Okay? Non posso fare il mio lavoro e il babysitter. Non importa che cosa hai fatto, o che cosa eri, se esci da qui combatti. E combatti per uccidere. Se vuoi restare va bene, manderò tuo fratello a cercarti, ma se uscirai da quella porta, tu sei un Avenger. — Wanda in un primo momento sembrò non aver capito bene le parole dell'agente, mentre i loro sguardi si incontrarono per un istante.

Di' qualcosa, di' qualcosa prima che perda del tutto la pazienza, le ripeteva una vocina nella sua testa, ma dalla sua bocca non uscì alcuna parola.

— È bello parlare con te. — Clint Barton si rimise in piedi e raggiunse velocemente la porta. Lei si voltò per seguirlo con lo sguardo. — Sì, la città sta volando. — Preparò delle frecce, spalancò la porta e tornò all'attacco con il suo arco, lasciando la ragazza in balia di mille dubbi e nessuna conclusione.

Dentro quella casa, nonostante non fosse affatto al sicuro, regnava il silenzio, mentre il caos che proveniva dall'esterno faceva da sottofondo. Gente che urlava di qua, esplosioni di là. Wanda voleva assolutamente essere d'aiuto, ma in quel momento era come se il suo corpo fosse diventato di pietra.

Iniziava a sentirsi sola e ridicola, era sola. Doveva uscire da quella dannata porta e andare a cercare suo fratello. Pietro. Lui probabilmente aveva desiderato stare dalla parte degli Avengers fin dal giorno in cui fuggirono da Seoul. Lei invece, in quell'istante, seduta sul pavimento, non era più sicura di cosa era giusto e cosa era sbagliato.

All'inizio il loro unico obbiettivo, suo e di suo fratello, era stato distruggere Iron Man, in seguito tutti gli Avengers, ma mai aveva desiderato vedere la gente di Sokovia soffrire.

E poi, perché avrebbe dovuto combattere al fianco degli eroi più potenti della Terra? Lei non era un'eroina, mai lo sarebbe stata. Salvare la gente non era il suo forte. Ma vendicare sì.
Era iniziato tutto con l'idea di vendicare i loro genitori, uccidere Stark. E se non potevano ucciderlo, allora, avrebbero dovuto... perdonarlo? In che modo? Era stato lui a creare Ultron, ed era anche colpa sua se la città stava prendendo il volo.

Il tempo scorreva e lì fuori niente cambiava. Era in pensiero per suo fratello, doveva - voleva - ritornare da lui.

È difficile perdonare, la voce dentro la sua testa si risvegliò. Ma non si trattava di perdono, no.

Prese un lungo respiro, guardandosi intorno.
Doveva agire, per salvare il salvabile, mettere fine alla guerra, tornare da suo fratello... Forse quella era la cosa giusta da fare, combattere insieme ai Vendicatori contro Ultron, fare il possibile.

Il suo battito iniziava ad accelerare. Prese un profondo respiro. Dentro di lei qualcosa stava crescendo, era calore. Era il suo potere. Non si sentiva più sola né ridicola; non si sentiva in colpa. Si rimise finalmente in piedi. Quella sensazione le percorse tutto il corpo, raggiungendo infine le mani. Avvertì un formicolio in tutte le gambe, ma non le importò più di tanto. Si diresse con passo deciso verso la porta. Non le serviva uno specchio per sapere che i suoi occhi erano rossi come il fuoco. Ordinò alla porta di aprirsi, e nel momento in cui fece un passo avanti, esplose.

***
❝For a star to be born
there is one thing that must happen:
a gaseous nebula must collapse.
So collapse.
Crumble.
This is not your destruction, this is your birth.❞

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Cos'è? Una oneshot no, questo è sicuro. Perdonate gli errori. O ignorate tutto. Diciamo che mi è tornata la voglia di scrivere - perché era andata via, una volta, tanto tempo fa, sì - questo è il mio modo ( bello, oh, momento emozionante, direi ) di augurarvi un felice 2016. Mi raccomando, non litigate e non cercate di scatenare una guerra civile ( UN'ALTRA NO VI PREGO NO ) come quei due bambini americani capricciosi brutti ew. Fate i buoni, capì? E ancora buon anno, miei cari lettori ( perché voi non siete scappati via, vero? Non sto parlando da sola, non sto parlando da sola. )

((( sì, il terzo capitolo di Red Web arriverà a breve, non uccidetemi -- che poi SIAMO A TRECENTO MA COME AVETE FATTO??? Oh god, sono felice )))

Basta parentesi, va bene. Bye ~

I'd love to change the world | MaximoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora