Capitolo IV

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Cap 4: Incontri in posti non proprio adatti, scuola e proteste fin troppo esplicite.

Stavo dormendo beatamente, mentre sognavo di far parte dell'FBI, tra le mani una pistola e una missione da portare a termine, quando la sveglia suonò e mi fece capitolare dal letto per lo spavento. Mancai lo spigolo del comodino con la testa per un soffio, mi alzai stancamente e guardando la sveglia ancora assonnata, la spensi. Sbuffai, appoggiandomi con la schiena contro il letto, una mano sul viso.

La scuola era iniziata.

Questo significava che le vacanze erano finite.

Grugnii infastidita e mi alzai con stizza, marciando in direzione della cucina, fregandome bellamente del fatto che addosso avessi un indecente babydoll di raso azzurro scuro bordato in pizzo blu.

Scesi le scale, mi riavviai i capelli dorati con una mano e quando alzai lo sguardo mi trovai davanti Natsu che mi squadrava dall'alto in basso. Non eravamo molto distanti, così potei notare di nuovo quegli occhi che mi scrutavano, diventati quasi del tutto verdi. Improvvisamente sentii caldo, troppo caldo, specialmente in viso. Il mio cuore che batteva a un ritmo troppo veloce perché il mio respiro potesse stargli dietro.

«Ehm.» balbettai.

Natsu sembrò riprendersi, i suoi occhi tornare allo stato naturale, due ossidiane dalla peculiarità di avere delle parti che richiamavano lo smeraldo. Non seppi come mai, ma mi ritrovai a pensare che come anello di fidanzamento avrei voluto avere uno smeraldo. Eppure le mie pietre preferite erano sempre state lo zaffiro e il diamante...

Il rosato abbassò lo sguardo e filò in cucina a capo chino. Lo seguii imbarazzata, mentre il mio stomaco reclamava la colazione. Ad aspettarci c'erano già Wendy e Sting, seduti a tavola a consumare il loro cibo. Mio fratello stava divorando una Kinder Delice mentre la blu sorseggiava un the caldo. Inarcai un sopracciglio quando notai il mignolo della ragazzina alzato, mentre sosteneva la tazza rosa con sopra Bloom. Incredibile, non seppi come mai ma io la collegai all'immagine di una mafiosa. Tazza esclusa. Anzi, forse mi sembrava più adatto un caffè per un mafioso. Non che la cosa mi interessasse più di tanto, non capii nemmeno come faceva a ricordarmelo. Magari era per il carattere, sì era così.

Mi avvicinai alla cucina e prendendo una tazza con degli orsacchiotti, la riempii di latte freddo. «Qualcuno sa dove sono le barchette Coco Pops?»

«Scaffale in alto a destra.» trillò Wendy.

Presi la confezione e anche un cucchiaio, subito dopo mi lasciai scivolare sulla sedia con un tonfo, urtando per sbaglio il tavolo.

«Certo che quando sei nata te, la grazia e l'eleganza in quel momento dovevano essere andate a farsi un giro.» commentò acido Natsu, cercando di pulirsi la macchia di caffelatte schizzata sulla sua maglietta.

Gli scoccai un'occhiataccia da sotto le ciglia, sforzandomi di non mandarlo a quel paese già di prima mattina. Ma Wendy decise che quel giorno evidentemente, doveva per forza iniziare male.

«Fratellino, non trovi che Lu-chan sia particolarmente sexy con il suo pigiamino?» cinguettò.

Sputai latte e cereali in faccia a mio fratello per la sorpresa, mentre a Natsu andò di traverso il liquido caldo.

«Che?» squittì.

M'imbarazzai ulteriormente, rievocando mentalmente ciò che era successo poco prima. Tirai la stoffa bordata di pizzo più in basso, cercando di coprirmi un po' di più le gambe, ma dovetti rinunciare quando per poco non rimasi nuda sulla parte superiore, nel tentativo di far sembrare invano quel babydoll un po' più pudico.

Scommettiamo? || Fairy TailDove le storie prendono vita. Scoprilo ora