13.

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CHE COSA?!
"Cazzo Fla,se è uno scherzo dimmelo. CHE CAZZO CI TORNI A FARE IN AUSTRALIA?" Sbraitai
"Mia madre, mio fratello, la mia famiglia è lì. Mio padre dice che sarebbe meglio tornare a Sydney." spiegò
"NO. Flaviola tu non puoi andartene. Come farò io? Cameron? i ragazzi?"
"Andiamo Brooklyn. Tu troverai un'altra amica, Cameron un'altra ragazza e diciamocelo oltre te e Tay nessun'altro si è interessato più di tanto a me." disse lei
"AVEVI DETTO CHE CI SARESTI STATA SEMPRE. Tutte queste promesse sono andate a puttane.
Quindi per riassumere un po'.
Ho litigato con Nash, tu vai via, Cameron ha perso la memoria, Michael e Luke si sono infiltrati nella nostra vita.
Bene, tutto molto bello vero? Potrei anche trovarla un'altra amica ma non saresti tu, Flaviola in che cazzo di lingua devo dirtelo? NON PUOI ANDARE VIA" dissi
"Non ora..." sussurrai
"Non posso farci niente Brooke. È difficile anche per me." disse lei passandosi le mani sul volto.

Passammo qualche minuto in silenzio.
"Quando parti?" chiesi fredda
"Dopodomani"
"Che cazzo! Quando pensavi di dirmelo?"
"Te l'ho detto ora."
"Gli altri lo sanno?" chiesi
Lei annuì
"Ora vado a casa Brooklyn, non avercela con me."
"Lui lo sa?" chiesi
"Si.." rispose uscendo di casa

Così mi ritroverò senza migliore amica da un giorno all'altro. Litigato con il mio ragazzo.
Diciamo che peggio di così non può andare.

Vorrei avere qui con me Andrew, saprebbe cosa fare in questa situazione.
Non lo sento praticamente da quando sono qui.
Mi manca un po'.

*IL GIORNO DOPO*

Mi svegliai di soprassalto, questo sarebbe stato l'ultimo giorno con Flaviola.
Mi vestii di fretta e furia.
Uscii di casa prima di tutti e mi diressi verso la scuola.
Mi sedetti sul nostro muretto, aspettai i ragazzi.
"Cos'è quel faccino triste?" chiese una voce alle mie spalle
"il trasferimento della mia migliore amica." dissi fredda
"E lo dici così? Non ti dispiace nemmeno un po'?" chiese
"Non è che non mi dispiace anzi, ma con il tempo ho imparato a trasformare la mia faccia in una maschera d'indifferenza in modo che nessuno possa vedere le mie emozioni." spiegai
"Capisco.."
"No, non capisci Christian. Loro sono i miei primi veri amici, i miei primi amici in generale. Prima il mio unico amico era Andrew, mio nonno,che però mi ha portato qui e se ne andato non so dove. La mia vita fa schifo, ha sempre fatto schifo e nessuno può capirlo." sbottai
"Okay, non ti incazzare però." disse lui
"Non mi sto incazzando, mi sto sfogando. Sono due cose diverse" spiegai

"Sono arrivati i tuoi amichetti, io vado. Ciao Ragazzina" mi salutò.
Andò via e mi raggiunsero i ragazzi.
"Allora? Che ci facevi con Collins?" mi chiese Taylor camminando per il corridoio
"Ci mangiavo una pizza alla nutella, secondo te?" chiesi
"Okay, che cosa è successo Brooklyn?"
"So di Flaviola." spiegai
"Ohw..." disse lui abbassando la testa
"Già..." dissi allo stesso modo

"Ma potrete sentirvi con skype, facetime,whatsapp, ci sono tanti modi per sentirvi." disse lui
"Taylor, le voglio troppo bene non credo di poter sopportare di avere la mia migliore amica oltre oceano in un altro continente" dissi
Lui si fermò e mi abbracció.
Uno di quegli abbracci bellissimi che vorresti durassero per sempre.
"Grazie Tay, Ti Voglio Bene"
"Anche io te ne voglio scricciolo" disse lui

Le lezioni proseguirono più lentamente del solito.

Uscimmo da scuola ed andammo tutti insieme nel parchetto.
Ero piuttosto triste, volevo solo stare nel letto sotto le coperte e piangere fino a restare disidratata.

Il pomeriggio passò velocemente, così come la sera.

A mezzanotte mi arrivò un messaggio da Flaviola.
"Brooklyn, volevo scriverti queste pochr parole per ringraziarti. È grazie a te che ho capito cos'è la vera amicizia. Accettare l'una i difetti dell'altra e... omiodio sto piangendo. Cazzo...
Volevo dirti che mi mancherai molto, sei stata l'unica che mi ha accettata per come sono. Anche se abbiamo il sangue diverso siamo sorelle lo stesso. Non ti dimenticherò perché non ci lasceremo.
Ti amo
-Flaviola"
Le risposi che io ci sarei sempre stata per lei.
Lei che è stata la mia unica amica.

Fottuta distanza, vinceremo noi.

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