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"Andrew andiamo. Questa volta sono sicura." dissi ad Andrew
"Brooke, è la terza volta questa, speriamo sia vero." mi rispose con la sua voce roca.
Dopo lunghi anni di ricerca sento che questa sia la volta buona. Do una rapida sistemata ai miei capelli ed usciamo dal camper che da tempo è stata la mia cassa. L'avevamo posteggiata davanti casa del tipo. Andrew era rimasto vicino al camper fuori all' enorme casa a cui io stavo per bussare.
Mi viene ad aprire un tipo sulla quarantina mezzo addormentato, erano da poco passate le nove era piuttosto comprensibile.
"Ciao, sono Brooklyn, sono tua figlia, ti dispiace se entro?" senza aspettare una risposta entrai in casa
"Però bella casa." commentai.
"Senti mi spieghi chi sei? io non ti conosco e non mi pare di essere stato con una punk dai capelli blu" disse.
Ed eccone un altro che commenta il mio aspetto.
Cacciai il diario di mia madre e cominciai a leggere: "La band di papà suona al campeggio ed io ho conosciuto un ragazzo, Chad, che però invece di venire al mare con me ha preferito andare a correre con il suo amichetto - mi fermai- devo continuare?" chiesi "9 giugno di 16 anni fa, in campeggio, Mary Jane? Ti dice niente?" insistetti
"No, dovrei?"
"Ma direi sono tua figlia." dissi con il naso per aria mentre guardavo il soffitto di quella casa.

"Papà ma chi è questa?" chiese un ragazzo scendendo dalle scale.
"Piacere, Brooklyn, sono la tua sorellastra" dissi sorridendo
"ma che è uno scherzo?" chiese il ragazzo, aveva probabilmente 17-18 anni. Capelli scuri dritti sulla testa, appena sveglio e occhi chiari, chiarissimi, color ghiaccio.
"Eh no cocco, sono tua sorella" risposi
"Bro- Brooke" disse Chad
"Brooklyn" lo corressi
"Si, Brooklyn, non è detta l'ultima parola. Adesso noi andiamo a fare il test del DNA" continuò lui.
"Okay.."
Chad sparì dietro una porta e io rimasi con il ragazzo dagli occhi ghiaccio che intanto si era ripreso dallo shock.
"Io sono Nash scusa per prima"
"Ma di che. Immagino cosa si provi a vedersi piombare in casa una punk dai capelli blu, piercing e dilatatori alle orecchie. Penso sia abbastanza terribile." dissi accennando un sorriso.
"Sei una tipa forte. Hai spiazzato Chad. E ce ne vuole." continuò Nash.
"Ma lo fai per abitudine?" chiesi
"Cosa?"
"Girare mezzo nudo per casa." risposi ridacchiando
"Diciamo di si, qui oltre mio fratello, i miei amici e Chad non entra nessuno." spiegò.
"Hai un fratello?" chiesi.
"si, Hayes." rispose.
"Brooklyn andiamo.." Chad uscì dalla stanza vestito di tutto punto.
"Ma come ti sei vestito? Non devi fare un colloquio né  tantomeno andare ad un funerale" dissi
"Come mi vesto sono fatti miei o no?"
"Se lo dici tu."
"Nash sveglia Hayes. Non combinate casini."
"Si, Chad" Nash alzò gli occhi al cielo sbuffando.
"ah e fammi un altro favore, mettiti qualcosa addosso." continuò Chad
"ciao Nash" mi aggiustai la borsa di tela sulla spalla ed uscii di casa.
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Facemmo il test del DNA che risultò positivo. Chad è il mio papà.
"Ma tu ora cosa vuoi da me?" chiese Chad
"Vuole avere un padre" rispose al mio posto Andrew

"Scusi e lei chi è?" chiese Chad
"Il padre di Mary Jane."

"il nonno?"
"Non chiamarlo così. In vita mia non l'ho mai chiamato Nonno." dissi
"Sono Andrew." continuò
"va bene Andrew. Ora che si fa?" chiese Chad
"Si fa che Brooklyn sta da te e io nel camper."
"Ho vissuto per 6 anni in un camper. Starò da te assumiti le tue responsabilità Chad." continuai.

Ritornammo a casa e oltre Nash c'erano altri ragazzi.
"Ragazzi" li salutò Chad con un cenno del capo.
"Hey Nash, ciao ragazzi." li salutai.
"Che fai non ce la presenti Nashito ?"chiese un tipo bassino e mingherlino.
"Non ho bisogno che qualcuno mi presenti. Sono Brooklyn, la sua sorellastra." spiegai.
Un ragazzo, probabilmente Hayes, si alzò di scatto dal divano.
"Tu sei la cosa di chi?" chiese
"Innanzitutto la tua frase è molto ambigua. Sono la vostra sorellastra caro Hayes." continuai.
Hayes scappò di sopra.
"Ma che gli prende?" chiesi.
"Ah non lo so" rispose il tipetto biondo.
"Comunque io sono Jack Johnson." continuò.
"Ciao Brooklyn, loro sono Shawn, Taylor, Jack&Jack, Carter, Aaron, Matthew e lui è il mio quasi fratello Cameron" me li indicò uno ad uno Nash.
"Va bene, senti dove posso posare le mie cose?" chiesi.
"Vieni ti accompagno" si offrì Nash
Salimmo le scale ed entrammo in quella che probabilmente era la camera degli ospiti.
"Visto che da ora in poi questa sarà la tua stanza sentiti libera di attaccarci poster e quant'altro. Fa davvero pena questa stanza." spiegò
"Grazie" dissi sorridendo.

Nash scese al piano di sotto e misi i vestiti nell' armadio e presi dei Poster.
Green Day, Rolling Stone, Metallica, AC/DC, Linkin Park e Nirvana e i loro rispettivi CD.
La camera era grande, aveva una grande finestra e sotto questa finestra un divanetto.
Presi l' ipod e le cuffiette, mi misi sul divanetto e poco dopo mi addormentai. 


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