Il cane nero e il gufo grigio

MORMORA

Mormora camminava per la stazione di King's Cross. Arrivata al binario 9, corse incontro al muro tra i binari 9 e 10, per arrivare al binario 9 3/4. Solo sua madre la seguiva: suo padre non voleva vedere suo cugino Remus. Lei invece lo voleva vedere e abbracciare. Per lei Remus era come un fratello. Certo, restava incontrollabile ogni luna piena, ma lo amava con tutti i suoi difetti, anche se era un lupo mannaro.
Quel 1 settembre cominciava il loro quinto anno. Lei indossava già la camicia bianca e il gilet grigio con la bordatura azzurra e bronzea di Corvonero. Per essere l'inizio di settembre faceva freddo.
Una volta arrivata al binario si mise a cercare nel fumo Remus, le sue amiche di Corvonero e i suoi due migliori amici: Lily Evans e Severus Piton. Anche se non lo aveva mai detto a nessuno, aveva voglia di vedere più di tutti Sirius Black.
Subito una figura alta ma molto emaciata la avvolse in un abbraccio. Remus era il migliore amico di Sirius Black insiema a James Potter e sapeva perfettamente che a Mormora piaceva Sirius dal terzo anno. Lei, orgogliosa più di chiunque altro, non lo aveva mai detto a nessuno, ma Remus, Lily e Severus lo sapevano fin troppo bene.
-Rem..lasciami...non...respiro...
-Scusa Mor. James, Peter e Sirius non sono ancora arrivati. Tua madre?
-È più dietro. - da tempo non parlavano del padre di Mormora - Nenache Lily e Severus sono arrivati.
-Perché continui a frequentare Piton. È un idiota.
-Non lo penseresti se lo conoscessi. Comunque, i tuoi? Li voglio salutare.
-Lavorano. Sono solo.
-Oh povero Prefettino...
-Smettila ahahah
-Dimmi Prefettino, come ti senti ad avere quella spilla?
-Assolutamente inadeguato.
-Ahahahah
-Ehi Remus!
Il ragazzo più bello che Mormora avesse mai visto si era avvicinato sorridendo. Era Sirius Black.
-Sirius. Passata una bella estate?
-Scherzi? Con la mia famiglia? Un Inferno. Ehi ciao Mormora.
-Ciao Black.
Avvennero solo due cose che turbarono quel momento: lo sguardo malizioso di Remus e Lily.
-Mormora!
-Ehi Lily! Ciao.
-Ciao Remus. Sirius. È arrivato anche Sev e ci conviene prendere uno scompartimento subito.
-D'accordo. Allora ci si vede.
-Ciao cuginetta.
Sirius la salutò con la mano.

Una volta salutata la madre di Mormora e i genitori di Lily, entrambe si sedettero in uno scompartimento in fondo all'ultimo vagone, accanto a quello di James Potter, Peter Pettigrew, Remus Lupin e Sirius Black. Appena sedute Lily cominciò a tormentarla.
-Allora?
-Cosa?
-Non mi dici niente sulla conversazione con il tuo amato?
-Mio cugino?
-Black.
-Dovrei ucciderti e avrei anche il modo di farlo.
Il pensiero andò alla luna piena e a Remus.
-Dai è evidente. Lo sa anche Black secondo me. E ti consiglio di non ossanare la sue bellezza davanti a Sev. Sai che lo odia e che la cosa è reciproca.
-Non lo farei neanche sotto tortura.
-Mmhh mmhh...
-Smettila.
-Vedi ti arrabbi! Ti piace! Anzi ne sei follemente innamorata!
-Ti prego non urlare! Se ti sente sono morta. E poi non è vero.
-Cosa non è vero?
-Niente Sev.
Era appena entrato Severus Piton: magrolino, con il naso adunco, la pelle giallastra, i capelli unti e un timido sorrisetto.
-Non sarà sempre su Black?
-La dovete finire!
Il viaggio fu tranquillo come al solito; parlarono della loro estate e un paio di volte Remus passò davanti al loro scompartimento salutando Mormora e Lily. Ed arrivarono ad Hogwarts.
Hagrid era sempre lì che urlava agli studenti del primo anno di seguirlo e frettolosamente invitò Mormora, Lily e Severus a prendere il tè il giorno seguente.
A quel punto si separarono e ognuno dei tre si diresse dai compagni della propria casa.
Mormora venne portata al castello con una carrozza trainata da terrificanti thestral. Lei era l'unica che riusciva a vederli. Stava chiacchierando con le sue compagne di Corvonero.
-Ho portato un giradischi.
-Un che?
-Un giradischi. Me lo ha regalato mio padre, è babbano. Ci puoi ascoltare la musica.
-Davvero? Senza una band che suona?
-Certo! E ho portato anche la musica: rock!
-Roccia?
-No è un genere di musica babbano fantastico. Ve la faccio sentire stasera.
E così arrivarono al castello