60-Terribili errori

9.8K 493 32
                                    


<va bene, visto che non vuole collaborare ha due alternative>

Cass alzò gli occhi rabbiosi, avrebbe ascoltato ma non era sicura che una delle due alternative sarebbe stata gradita.

<Può dirci la verità e in quel caso potrebbe anche evitare la galera a vita oppure...>

Cassandra lo incitò a continuare con uno sguardo confuso.

<Oppure può sottoporsi al test della verità , ma se sceglie la seconda opzione e sappiamo bene cosa ci rivelerà la macchina , marcirà in una schifosa cella tutta la vita e farò in modo che possa avere le compagne di stanza peggiori di tutta la prigione federale.

O preferisce stare sola ? per i suoi prossimi 50 anni?>

Cass scoppiò a piangere, avevano preso la persona sbagliata.

<Scelgo la seconda opzione>
affermò con voce ferma tra i pianti.

<va bene, ma l'ha voluto lei! >

L'uomo si alzò, scuotendo la testa e le gettò un 'ultima occhiataccia prima di sparire dietro la porta.

Un senso di vomito persistente stava tormentando il povero corpo di Cassandra, non aveva mangiato nulla quel giorno.

Le avevano portato solo una bottiglietta d'acqua che aveva bevuto a metà, prima di venire interrotta dall'entrata dell'uomo.

Era come se tutti i suoi incubi più profondi si stessero rivelando fondati, prima se n'era andato Gabriel, l'unica persona su cui contava veramente e ora tutti erano convinti che lei fosse una spia nemica.

Cass capì in un lampo perché Gabriel si fosse comportato in quel modo, avrebbe provato la stessa cosa se la persona di cui si prendeva cura e che stava cominciando ad amare si fosse presentata come un nemico solo mesi dopo, prosciugando tutte le riserve di umanità che si aveva conservato con tanta cura.

Gabriel pensava che l'avesse usato per raggiungere gli scopi dell'associazione e magari ricavare qualche informazione Top Secret per distruggere l'FBI.

Cass così , presa dall'ira si alzò , facendo cadere la sedia all'indietro

La botta provocò un rumore molto forte,  il pavimento era rivestito di un metallo particolare e probabilmente era tutto isolato.
Ciò  che accadeva in quei luoghi così asettici, restava nelle stanze, questo pensiero terrorizzò Cassandra.

Chissà quali orrori si nascondevano dietro all'FBI, Cass non era più tanto sicura dell'innocenza del Federal bureau.

<Gabriel! >
gridò , battendo le mani sul vetro, lei non vedeva nulla ma era sicura che ci fossero decine di persone che guardavano il suo crollo emotivo in quel momento.

<Gabriel so che sei qui, entra e comportati da uomo, non ti potrai nascondere dietro un vetro per sempre!>

Riprese fiato e si allontanò dal vetro. Il sapore amaro del sangue si mescolò alla saliva che aveva in bocca, tanto forte si morse la guancia interna .

Passarono dieci secondi, Cass li contò in modo preciso nella sua mente e fu come se un treno diverso le passasse di sopra ogni momento che passava sola, senza udire la minima risposta , senza che nessuno si degnasse di dirle una parola gentile, senza che Gabriel le chiedesse scusa per il suo errore o che almeno la guardasse negli occhi.

Dopo un minuto, sessanta secondi di dolore , ritornò sconfitta alla sua sedia , nel prenderla da terra però sentì la porta aprirsi dietro la sua schiena.

<Hai quaranta secondi per dirmi quello che vuoi prima che ti sia fatto il test della verità obbligatorio > disse Gabriel, senza alzare lo sguardo.

Cassandra annuì.

<Non ho fatto nulla di male nella mia vita tranne rubare una gomma da masticare ad una mia compagna di banco>

Gabriel tese il labbro in una risata che non nacque mai.

<e lasciare quelle povere ragazze sole...

sto fallendo, avrei dovuto salvarle, avrei dovuto far rivedere il meraviglioso volto di Sabrina ai suoi genitori, ma evidentemente vi servono altre prove, va bene, lo accetto.

Ma quando verranno trovati altri morti non venite a dirmi che la colpa è mia, ho tentato di spiegarvi quello che è accaduto ma siete troppo ciechi>

Gabriel la guardò negli occhi, e sperò con tutto se stesso che quella ragazza stesse dicendo la verità, perché lui le credeva con tutto il cuore.

<Addio Cassandra>
pronunciò e andò via.

---
Cass non era mai stata il tipo da pianti isterici e ora più che mai doveva essere forte.

< È pronta? >
Le chiese l'uomo.Lei annuì.

Aveva promesso più volte che le avrebbe salvate e ora quelli che la stavano interrogando, dal momento stesso in cui l'avevano messa in gabbia senza prova alcuna, erano entrati a far parte della sua lista nera rubando del tempo prezioso.

Le vennero posti dei rilevatori nelle dita e due piccole piastre di ferro sulla fronte.

<Non le farà male...>
Disse l'uomo osservando il cambiamento di umore di Cassandra, gli occhi le erano diventati lucidi.
<Non ho paura per questo>

L'agente accese l'apparecchio.
<E per cosa prova paura? >
Domandò, iniziando ufficialmente l'interrogatorio.

<Ho paura di non poter riuscire a svolgere il mio compito>

<Le è stato dato dall'Associazione questo "compito"?>

Cassandra chiuse gli occhi e scosse la testa.
<Deve parlare.>
<No! Mi è stato dato dalle ragazze che imploravano il mio aiuto, mentre mi guardavano scendere dalla finestra.
Mi è stato dato dalla malattia di Sabrina che non resisterà più di tanto senza esaltare l'ultimo respiro.>

L'agente alzò lo sguardo, schioccò la lingua.
Non sapeva cosa rispondere a quell'affermazione.
Le era sembrata sincera ed il test non aveva riscontrato menzogne.

Annuì a se stesso, o era stata addestrata a mentire, il che era abbastanza improbabile viste le sue condizioni e il modo di esprimersi, oppure stava interrogando un'innocente.

In ogni caso era d'obbligo che le facesse qualche altra domanda.

<Signorina Roy, dovrà rispondere solamente sì o no, ha capito?>chiese l'agente.

Cass alzò lo sguardo, non incontrò altro che una parete completamente bianca, sarebbe impazzita a momenti, se lo sentiva, eppure disse anche abbastanza tranquillamente <Sì ho capito> .

Lei non aveva nulla da temere , non aveva mai fatto nulla di male, lo ricordò a se stessa.

<Lei ha intrapreso azioni criminose con l'associazione in questione?>

<No>

<Il suo ruolo in questa faccenda ha come unico scopo la salvaguardia delle
vittime?>

<sì>

<è stata aggredita da due uomini e si è difesa?>

<sì>

<è stata aiutata da qualcuno?>

<no.>

l'agente Spencer aveva finito, ringraziò Cass e uscì, senza dirle l'esito di quell'interrogatorio.

•UNDER MY SKIN•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora