capitolo 6

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*una settimana dopo*

Mi alzai di mala voglia dal letto a baldacchino. Oggi avevo lezione di pozioni e non mi andava di andarci. Piton era sempre li che fissava prima me e poi Harry e poi Draco. Mi rigirai nel letto pensando alle parole di ieri di Harry. Mi faceva male pemsare che avesse raggione, ma una parte di me continuava a dire Harry ha ragione, Draco ti sta usando. Sei troppo ingenua per capirlo. Una lacrima scese sulle mie guancie quando provai a negarlo, ma mi accorsi che forse Harry aveva ragione. Non era la prima volta che usava una ragazza anche se aveva 12 anni. Tutte le ragazze di serpeverde gli cadevano ai piedi e io ero una di quelle. Piansi. Piansi e basta.

Mi avviai a lezione. Ero sola non avendo aspettato i miei amici. Volevo stare un po' per conto mio pensare. La mia vita stava diventando un po' noiosa, ma anche incasinata. Arrivai mezzora prima in classe e per questo decisi di ripassare tutto il programma per un eventuale interrogazione. Venni interrotta da una chioma bionda che mi si sedette vicino. Lo guardai e le lacrime minacciarono di uscire dai miei occhi mentre guardavo il suo viso.
-che hai?- mi chiese con sguardo preocupato
-Draco...- cercai di formulare bene la frase - tu mi stai usando?- chi chiesi. Dal mio volto non usciva nessuna espressione.
-ma che... no. Ovvio. Chi ti ha detto questo?- mi disse prendendomi i polsi provocandomi un po' di dolore.
-nessuno. Era un mio pensiero- dissi abbassando lo sguardo.
-ed è un pensiero stupido e assurdo- disse arrabbiato anzi, furioso.
-okay...-

Per tutta la lezione lui non si spostò dal banco vicino al mio ma io non gli rivolsi nemmeno uno sguardo. Nemmeno quando Piton uscì dalla classe per 'sbrigare una commissione urgente per il preside'. Mi misi a parlare con Hermione di vari incantesimi mentre lui filtrava con una ragazza. Mi faceva male sentirlo mentre gli diceva che era carina oppure che sarebbe uscito volentiri con lei, facendola cadere ai suoi piedi per ogni parola.

Alla fine della lezione mi alzai senza rivorgegli una parola o uno sguardo e uscii dall'aula con Ron che mi teneva sottobraccio, Hermione di fianco a Ron che gli teneva la mano e Harry dietro di me. Non lo guardai per tutta la giornata cercando di evotarlo oppure di non guardarlo. Passai la mia giornata a ridere e scherzare con Ron e Harry che però si erano presi una punizione per non so quale motivo. Verso le 6:00 Ron e Harry andarono da Piton per sapere quali erano le punizioni che gli aspettavano quella sera. Rimasi con Hermione a giocare a scacchi dei maghi ridendo e consultandoci su ogni cosa
-come mai hai evitato Draco per tutta la giornata?- mi chiese mentre giocavamo a obbligo o verità
-perché penso che mi stia usando- dissi abbassando lo sguardo. Hermione ni abbracciò e io piansi sulla sua spalla
-ora basta piangere per quel piccolo verme- disse lei. Ridacchiai per come lo chiamò e mi asciugai le lacrime. Notai che gli avevo sporcato tutto il mantello.
-oddio Hermione, scusa- dissi indicando il punto sulla sua spalla.
-fa niente- disse priprio nel momento in cui Ron entrò dal quadro della signora grassa
-vi ho cervate dappertutto- disse con il fiatone -e siete state tutto il tempo qui- disse. Io e Hermione ridacchiammo
-Harry?- chiesi dopo un minuto
-non lo so- disse Ron alzando le spalle -era con Allock l'ultima volta che l'ho visto-
-andiamo a cercarlo- dissi alzandomi dalla poltrona. Da quando Voldemort, l'hanno precedente, aveva cercato di ucciderlo, io non ero più sicura a lasciare i miei amici da soli.
Uscimmo dal ritratto e andammo verso lo studio del professore. Trovammo Harry che ci veniva in contro. In quel momento sentii un sussurro 'sento odore di sangue... uccidere, uccidere' guardai Harry con paura
- lo avete sentito anche voi?- io dissi di si con la testa, ma Hermione e Ron negarono
-cosa dovevamo sentire?- chiese Hermione. -qualsiasi cosa abbiamo sentito- dissi a Harry -si sta dirigendo al piano di sopra e...-
-vuole uccidere- concluse Harry per me.
Iniziammo a correre per seguire la voce sotto sguardo preocupato di Ron e Hermione. Io tremavo come una foglia. Avevo paura e mi tremavano le gambe mentre correvo in direzione della voce.
Raggiungemmo il piano dove la voce cessò e Harry si avvicinò alla finestra. I ragni stavano lasciando Hogwarts ed erano visibilmente spaventati. Il pavimento era bagnato. L'acqua proveniva da un bagno ormai in disuso per via di Mirtilla Malcontenta, un fantasma che si aggirava in quel bagno. E li che fu trovata morta. Da allora non faceva altro che lamentarsi e piangere, era irritante.
Harmione soffocò un urlo e indicò la parete. Guardai il punto in cui lei aveva puntato il dito e per poco non vomitavo. Sulla parete era appesa la gatta di Gazza. Mss Prue.
In poco tempo giunsero persone da ogni parte. Guardavano me e Harry che ci eravamo avvicinati alla gatta per esaminarla meglio. Era come morta. Da un corridoio vidi spuntare dei capelli biondi, Draco mi fissava.
-la camera dei segreti è stata aperta. Nemici dell'erede temete- lesse poi le scritte fatte col sangue sul muro -ora tocca a voi mezzosangue- Mi fissava male ma, quando guardò la mia aria spaventata, capì che non ero stata io.
-cosa ci fate tutti qui eh? Andate nei vosti dormitori- Gazza era spuntato da dietro degli studenti -a Potter che...- guardò in alto verso la sua gatta. Le sue papille erano diventate inestenti le i suoi occhi due fessure -la mia gatta- disse piano- la mia gatta- urlò poi -sei stato tu non è vero?- si rivolse a Harry mentre quest'ultimo scuoteva la testa -io ti ammazzo, IO TI AMMAZO- urlò prendendo Harry per il colletto mentre tremava dalla rabbia. Da dietro gli stidenti spuntarono anche tutti i professori che calmarono Gazza e lessero il messaggio sul muro
-è stato lui- continuava a dire Gazza puntando il dito su Harry
-calma Gazza. Non è morta- disse mio nonno guardando meglio l'animale -è solo pietrificata- disse guardandolo -e non può essere stato il signor. Potter, questa è magia oscura- disse guardando Harry -porteremo la sua gatta a Madam Chips-
-Signor preside- Allock si fece avanti -non può essere stato Potter. È uscito poco tempo fa dal mio studio per la punizione- disse andando vicino Silente. Tutte le ragazze lo guardavano con aria sognante mentre io evitavo lo sguardo di Draco
- Signore- Piton si fece avanti -posso dire che i ragazzi si tovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato- disse sotto gli sguardi sbalorditi di tutti.

Ci mandarono tutti a dormire. Stavo per salire le scale quando Draco mi fermò per il polso. Lo guardai interrogativa
-possiamo parlare?- mi chiese gentilmente prendendomi la mano. Ci sistemammo dietro una tenda che copriva il cielo stellato. Rimasi a guardare un po' le stelle sotto il suo sguardo attento
-perché oggi mi hai evitato per tutto il giorno?- mi chiese prendendomi le mani. Bastò quel gesto a mandare scariche elettriche in tutto il mio corpo
-ho riflettuto su una cosa- dissi riportando lo sguardo fuori dalla finestra.
-e a cosa?- domandò
-io e te non possiamo essere amici Draco- gli dissi mentre il mio cuore si fece in miliardi di pezzettini

Draco's Pov

-io e te non possiamo essere amici Draco- mi disse. Mi sentii stordito, confuso e arrabbiato. Continuava a guardare fuori dalla finestra
-perché?- gli chiesi tremante. Stringevo le sue mani mentre le lacrime minacciavano di scendere da i miei occhi
-non possiamo e basta- mi disse mentre una lacrima le rigò il voto. La raccolsi e lei mi sorrrise leggermente. Mi piaceva ma adesso ero fuorioso
-è per la storia di questa mattina vero?- le chiesi cercando di mantenere la calma e non urlare e spaccare tutto
Lei annuì e abbassò la testa sulle nostre scarpe. La guardai mentre un fiume scese dai suoi occhi e l'abbracciai. Lei ricambiò l'abraccio mettendo il viso sul mio petto.
-ti ho detto che non è una cosa vera- gli dissi. Lei si staccò e mi diede un bacio sulla guancia.
-sei sicuro?- mi disse dubbiosa. Ci stava male e io dovevo scoprire la feccia che gli aveva messo questa idea in testa
La spinsi più verso di me e lei mise la schiena sul mio petto mettendosi tra le mie gambe. Lei non era come le altre. Lei era diversa.
-tuo padre non accetterà che tu sei mio amico- disse ad un tratto guardandomi negli occhi. Forse aveva ragione
-e allora non lo saprà- dissi alzando le spalle. Lei sorrise.

Sofy's Pov

Sorrisi. Harry aveva sbagliato. Lui non mi stava usando. Eppure una piccola parte di me non gli credeva, ma la respinsi. Volevo credergli. Volevo farlo per non farmi del male. Mi piaceva Draco Malfoy e ormai non potevo più negarlo a me stessa. Lo guardai mentre lui era impegnato a sentire Gazza che borbottava mentre si aggirava per i corridoi. Non distolsi lo sguardo nemmeno quando si girò verso la finestra dopo che Gazza fu andato a dormire.
-ehi se continui a guardarmi così poi mi sciupo- disse scherzando. Gli diedi un piccolo pugnetto sul braccio soffocando una risata. Lui mi strinse più a se e misi la testa sulla sua spalla. Mi addormentai poco dopo mentre ascoltavo il respiro regolare del mio migliore amico.

I primi raggi del sole mi arrivarono sul viso. Aprii leggermente gli occhi mentre la finestra diventava sempre meno sfocata dai miei occhi ancora assonnati. Girai la testa di lato e sorrisi al pensiero di ieri notte. Le sue braccia erano strette intorno alla mia vita, le sue gambe erano intrecciate con le mie e sentivo il battito regolare del suo cuore
-buon giorno- disse sorridendo. Sorrisi baciandolo sulla guancia
-buon giorno- gli dissi
-potrei abituarmi ad un risveglio così- disse stringendomi a se. Arrossii leggermente ma non dissi nulla
-dormito bene?- gli chiesi giocando con i nostri piedi
-molto- disse sorridente. Gli diedi un'altro bacio sulla guancia -tu?-
-benissimo- dissi sorridendo e mi accoccolai a lui.
-mi prometti una cosa?- disse seriamente. La curiosità prese il sopravvento
-cosa?- domandai guardando i suoi occhi color ghiaccio che ora mi guardavano
-che, ogni cosa, qualsiasi cosa, ti dicano di me, tu me ne vieni a parlare?- la sua era più un'implorazione. I suoi occhi scavarono nei miei -non voglio vederti più piangere- mi disse stringendomi a se
-si. Te lo prometto- gli dissi. Lui mi diede un bacio sulla guancia.

Quando ritornai nel mio dormitorio le ragazze stavano dormendo e sperai che non si fossero accorte della mia assenza. Avrebbero fatto mille domande e ora non avevo voglia di riapondergli. Mi misi sul letto ma non mi addormentai. Guardai la sveglia, le 7:45. Mi alzai e mi preparai per la scuola. Verso le 7:60 scesi in sala grande trovando solo alcuni professori e pochi studenti.
Misi le cuffie al cellulare e accesi la musica. Bevvi un caffè e mangiai un po' di pane alla marmellata. Girai lo sguardo verso la grande porta di legno e il biondo entrò

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