capitolo 1

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Ero fuori dalla porta di Harry, stavo per bussare quando sentii lui e suo zio litigare

-tre volte in una settimana- tuonò zio Vernon. Sentii chiaramente la sua grossa e grassa mano sbattere sul tavolo

'Edvige?' Chiesi a Harry. Era ormai da tempo che riuscivo a comunicare con Harry tramite pensiero. Potevo vedere tutto quello che lui faceva, ascoltava e diceva. E viceversa

'Si' mi rispose debolmente

-se non riesci a tenere a bada quella civetta, dovrà andarsene -
-si annoia- disse Harry -Edvige è abituata a volare all'aperto. Se solo potessi lasciarla volare di notte...-
-ma mi hai preso per scemo?- ringhiò zio Vernon -so bene cosa succederebbe a lasciar libero quell animale-

Il morale di Harry cadde a terra. In quel momento bussai, non volendo lasciarlo da solo. Mi venne ad aprire Petunia. La zia di Harry

-ragazzo, è per te- disse andandosene. La ringrazia e entrai nell'atrio. Harry mi venne in corro correndo. Mi abbracció sollevandomi da terra

-mi sei mancata- mi disse. Risi leggermente
-si, ma non ti ho mai lasciato da solo - commentai . Harry rise leggermente e alzò le mani

Seguii Harry in cucina. Salutai il signor Vernon e Dudley
-passami la padella- Dudley si rivolse al Harry
-hai dimenticato la parola magica- lo rimbeccò Harry. Quelle parole ebbero uno strano effetto sul resto depla famiglia: Dudley cadde dalla sedia e fece tremare tutto. Petunia lanciò un gridolino e Vernon si alzò in piedi paonazzo
-intendevo 'per favore'!-dosse subito Harry
-COSA TI AVEVO DETTO?- tuonò zio Vernon
-ma io...-
-TI HO AVVERTITO! NON TOLLERO CHE SI NOMINI LA TUA ANORMALITÀ SOTTO QUESTO TETTO-

-HARRY NON È AMORMALE- risposi battendo un pugno sul tavolo, facendo cascare di nuovo Dudley -È UNA PERSONA COMUNE MA.... CON UN QUALCOSA DI SPECIALE CHE A VOI NON PIACE SOLAMENTE PERCHÉ NE AVETE PAURA- ero furiosa. Harry mi guardò con occhi sgranati -E POI SIETE I SUOI ZII. L'AVETE CRESCIUTO... COME FATE A DIRE UNA COSA DEL GENERE?! ORA CAPISCO PERCHÉ I MAGHI NON SI MISCHIANO CON GENTE COME - presi Harry per mano -Harry dorme da me oggi- dissi. Uscimmo dal salone

-grazie per avermi difeso. Ma non cambierà nulla. Loro mi trattano sempre così- era triste

'Edvige' pensai
'Giusto'

Andammo di sopra. Con una forcina aprii la gabbia, un piccolo trucco insegnato da George. La liberammo e quella volò libera, si allontanava sempre di più, fino a diventare un puntino all'orizzonte

Harry scese le scale con la gabbia di Edvige vuota e senza lucchetto
-la civetta?-disse Petunia guardando Harry sbalordita
-magia-feci gesticolando e vedendo la reazione di tutti. Risi e uscimmo di casa prima che Vernon ci urli adosso

Arrivammo a casa mia tra risate e schiamazzi. Appena avanti casa mi ricordai una cosa e mi feci seria. Infilai la chiave nella serratura e...-SORPRESA- urlammo in coro io, Ron, Hermione, Lisa e il compagno Marck.

Harry rimase senza fiato, con il mento che toccava terra.-non pensare che mi fosdi dimenticata il tuo compleanno - dissi abbracciandolo. Sorrise, per tutta al serata, e a quanto disse, non aveva mai avuto una festa, e non era mai nemmeno invitato a feste di altri ragazzi per via del cugino e degli

Ballammo, cantammo, mangiammo e giocammo con oggetti magici di Ron, come ad esempio lo spione, una sorta di occhio che ti diceva cose imbarazzanti....

Dopo tante risate, arrossamenti di guancia, imprecazioni come "per le mutande di merlino" arrivò l'ora della torta.

"Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Harry... tanti auguri a te"
"Esprimi un desiderio" gli urlai. Dopo dieci secondi Harry spense la candelina. La torta era ripiena di cioccolato, panna e sopra erano stato disegnato il campo da quiddich, al centro del campo c'era Harry che cerva di prendere il boccino d'oro. Era una torta bellissima, era un peccato mangiarla, ma era buonissima. Dopo aver salitato Ron e Hermione mandai Harry in camera mia.

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