capitolo 4

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Scesi di sotto con i mei bagagli. Trovai George che mi aspettava con un sorriso sulla soglia di casa. Aveva dei pantaloni marroni abbinato a un golfino che sicuramente Molly aveva cucito per lui. Aveva una grossa G sul petto ed era carina. I suoi capelli erano spettinati, ,cosa che trovai abbastanza strana bisto che li teneva sempre in ordine. Mi scrutava e sorrideva, arrosi per il suo sguardo intenso.

Scesi le scale di corsa correndo verso di lui. Allargò le braccia e io mi catapultai su di lui mettendo la testa sul suo petto, mentre mi stringeva con le braccia. Il nostro abbraccio durò poco perché fu rimpiazzato da un bacio. Un bellissimo bacio.

-come sei bella- disse guardandomi. Indossavo un vestito di jeans. Nulla di speciale.

-adoro questo golfino- dissi ammirrando la grossa G. Rise alla mia esclamazione

-ne avrai uno pure tu visto che tu e Lisa siete invitate a Natale da noi- Lisa spuntò dalla cucina con uno straccio in mano. Sorrideva

-molto volentieri- disse avvicinandosi a noi. Mi scansai e iniziai a mettere le mie cose nella macchina. Salutai Fred mentre George ci raggiungeva. Abbracciai Ron e corsi da Lisa per salutarla

-srai attenta- mi disse preocupata per la faccenda di mio 'padre'. Le avevo detto tutto alla stazione e da allora è preocupata che io possa incontrarlo e mi possa fare del male. Ma a me non importava che facesse del male a me, ma avevo paura per le persone a cui volevo bene. Avevo paura che facesse del male a tutti solo per avermi con lui. Ma avevo mio nonno che mi protegeva, ma non poteva proteggere tutti. Frugai nella mia borsa per trovare uno spioscopio, un oggetto a forma di trottola glirlo porsi e le spiegai le funzioni. Sali in macchina e salutai Lisa con la mano. Mimai un 'ti voglio bene' appena la macchina iniziava a salire. Sapevo già come funzionasse, George mi aveva spiegato tutto nella lettera.

Iniziai a concentrarmi sulla mente di Harry. Dopo un minuto potei sentire le sue sensazioni, le sue paure, i suoi pensieri, gli odori e, ovviamente, quello che vedeva lui. 'Ehi' gli dissi. 'Ehi' rispose. 'Sei ancora prigioniero?' Gli chiesi preocupata
'Si. Non mi vogliono nemmeno far tornare a scuola. Non so che fare' disse sconfitto. 'Lo so io' dissi chiudendo la mia mente mentre spiegavo il mio piano ai ragazzi. Ron che era vicino a me mise il suo braccio intorno alle mie spalle, sotto stetta sorveglianza di George che però non disse nulla

-hanno rinchiuso Harry- dissi sotto la faccia sconvolta dei tre -dobbiamo portarlo via di li- e gli spiegai il mio piano.

Era notte quando andammo alla finestra della camera di Harry. Lui era alla finestra che ci guardava sbalordito -ma come...-
-niente chiacchiere- dissi in tutta fretta. -aggancia questo alle sbarre e sta dietro- gli porsi un gancio. Appena lo attaccò la macchina partì e ruppe le sbarre con un piccolo tonfo. Restammo fermi, temendo che i Dursley si fossero svegliati. -dove sono le tue cose Harry?- chiese George sporgendosi dal finestrino
-di sotto nel sottoscala- disse Harry. George fece un salto atterrando sulla soglia della finestra, Harry lo portò di sotto. Dopo svariati minuti risalirono con la scopa, il calderone pieno di fogli di pergamena e il baule. Con molta cautela mettemmo il tutto in macchina ma, la vivetta, svegliata dal frastuono, emise un urlo acutissimo. Sentimmo il signor Dudley imprecare e urlare -ancora quella dannata civetta-.
Harry, in tutta fretta, mise la civetta in macchina ma non fece in tempo a salire che il Signor. Vernon aprì la porta facendola sbattere contro la parete. Rimanemmo tutti in mobili ma poi si precipitò verso Harry, che nel frattempo si era sporto dalla finestra per saltare sul sedile di dietro. Lo prese per una caviglia, tirandolo come se fosse una bambola. Io e Ron lo prendemmo per sotto le braccia facendo resistenza -cazzo, vai- dissi imprecando e Fred partì a tutto gas facendo cadere Vernon tra le aiuole sotto la finestra di Harry.
-ci vediamo in estate- disse Harry affacciandosi dal finestrino e ridendo
-cazzo?!- ripeté George guardandomi pensieroso
-è un imprecazione babbana- dissi alzando le spalle e guardando fuori per tutto il resto del tragitto

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