Ventiduesimo capitolo.

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«Allora?»

Era risaputa e conosciuta da tutti la poca pazienza che caratterizzava la famiglia Parker, difatti Josh era in procinto di aggiungere qualcosa, ma fu brutalmente interrotto.

«Questa cazzata è andata avanti già troppo.»

La figura imponente di William si fece largo nello studio, ponendosi tra il padre e Kimberly con l'intento di mettere fine a qualsiasi conversazione tra i due.

«Rilassati figliolo.»

Josh cercò di controllare la sua impulsività, osservando il figlio che inconsciamente faceva da scudo alla giovane. Will dedicò un'occhiata colma di rabbia al padre e si girò fronteggiando Kim.

«Vai in camera tua e restaci questa volta.»

Kimberly annuì e lentamente uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

«Allora figliolo, perché la ragazza è qui?»

Poteva rifilare un'infinità di scuse al padre e sicuramente aveva l'intelligenza per pensarne qualcuna credibile, ma voleva essere sincero.

«Lei è il pagamento di un debito.»

Il viso del Signor Parker assunse un cipiglio strano.

«E tu cosa ci ricavi?»

«Me la scopo.»

Quelle parole furono accompagnate da un ghigno malizioso e da pensieri sporchi nei riguardi di Kimberly. La voglia che Will aveva di sprofondare nel suo corpo bollente, di sentire le sue pareti stringersi attorno a lui era inspiegabile.

«Questo è un fottuto scherzo.»

Lo sbuffo scocciato e incredulo del padre risuonò nel grande studio. Josh sperava di sentire le parole del figlio deriderlo perché credeva a qualsiasi cosa gli fosse detta, ma non accadde. Anzi. Il luccichio provocatorio negli occhi di William fece venir voglia al maggiore di prenderlo a ceffoni.

«E' una ragazzina.»

William avrebbe voluto spaccare la faccia all'uomo accanto a se, ma cercò di trattenersi. Kimberly era una ragazzina, allora perché quella piccola indemoniata riusciva a farlo impazzire più di quanto ogni altra donna avesse mai fatto? Ogni volta che la osservava, mentre invano cercava di combatterlo, una strana sensazione si faceva strada e la voglia di legarla a letto e scoparsela per ore intere aumentava ad ogni sguardo.

«Non lo diresti da come scopa.»

Gli occhi di Josh si dilatarono ascoltando le parole del figlio. Non era di certo questo quello che si aspettava quando aveva deciso di ritirarsi e lasciare il figlio a giostrare gli impieghi di famiglia. A distanza di qualche anno si pentiva amaramente della scelta fatta. William era completamente cambiato, acquisendo una freddezza d'animo spaventosa.

«Chi cazzo sei diventato?»

Il disappunto era ben visibile sul viso ormai segnato da rughe dovute all'età.

«Quello che la mafia richiedeva.»

Una frase detta senza riflettere fu in grado di far pietrificare l'uomo che osservò il figlio come se avesse due teste. Doveva uscire da quella stanza perché non sopportava di vedere il figlio in quello stato, con quello strano luccichio negli occhi, soprattutto perché il responsabile era lui. Si diresse a passo preciso ed elegante verso la porta, fece scattare la maniglia con sicurezza e con calma varcò la soglia.

«In ogni caso lei non ti appartiene, alla prima occasione fuggirà.»

Dopodiché richiuse la porta lasciando William lì, solo, a riflettere sulle parole pronunciate dal padre.

The delirium.Место, где живут истории. Откройте их для себя