CAPITOLO 3

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**Le 11:50pm faceva il mio orologio. Stavo rientrando dalla festa di John. Ormai manca poco al vialetto di casa, pensai. Ma non così poco come speravo. Alle mie spalle sentii il rumore di una macchina. Vorrei averne una anche io, almeno non dovrei prendere il bus per andare a scuola. Sento che si sta avvicinando sempre più, chissà che modello è. Mi giro per vedere ma non ci riesco, sento solo un dolore lancinante, soprattutto alla testa. E poi il buio.**

Mi svegliai di soprassalto nel mio letto, era un'altro incubo. E' da un paio di giorni che non riesco a dormire e quando lo faccio sogno cose orribili. Guardo la sveglia, 3:00 del mattino, penso che sia una buona idea andare a rinfrescarmi la faccia in bagno. Spesso, guardandomi allo specchio, spero di poter essere un'altra persona. Una ragazza come tutte le altre, con una vita normale, senza segreti e preoccupazioni. Vorrei svegliarmi una mattina ed avere tanti amici, magari anche un ragazzo. Magari essere anche popolare. Ma poi mi riguardo allo specchio e a quanto pare io non merito tutto questo.

A disturbare i miei pensieri davanti allo specchio fu un rumore. Proveniva dal piano di sotto. Guardai in salotto, era come l'avevo lasciato, in disordine. Quindi guardai in cucina, una delle finestre era rotta e per terra c'era un sasso con un foglietto attaccato. Lo presi cautamente, facendo attenzione alle schegge. Non avevo di certo intenzione di tagliarmi.

Il biglietto diceva "IO SO.". Era scritto con una calligrafia un po' grottesca, come se chi l'avesse scritto avesse avuto fretta. Ma chi poteva essere? E cosa sapeva? Avevano scoperto il mio segreto? Ma come?? "Forse è solo uno scherzo di brutto gusto." pensai. Ancora spaventata me ne ritornai in camera. Ci avrei pensato più tardi, ora volevo solo tornare a letto.

***CONTINUA***







NUVOLE DI ZUCCHERO FILATOWhere stories live. Discover now