Come sempre la mia adorata "meta", la sfortuna, mi segue ovunque e oggi la ragazza con cui dovevo, finalmente, provare la presa ha avuto un impegno all'ultimo minuto.

«Ashley io con chi la provo?» chiedo con un filo di voce, sperando che mi dica "non ti preoccupare per oggi puoi pure non farla".

«Ho chiamato un "aiutante"» "proprio quello che ho pensato mi dicesse". «Va bene ... chi?» chiedo curiosa «Lo scoprirai quando arriverà, dovrebbe arrivare a momenti ... anzi, sei fortunata, eccolo che arriva».

Mi giro di scatto per vedere Marcus avvicinarsi. «Eccomi, spero di essere in orario» dice guardando prima me e poi Ashley. «Sei in anticipo» le risponde.

Dopo che Ashley gli spiega quello che dobbiamo fare come ha fatto l'ultima volta con Demon e Dylan, ci mettiamo all'opera.

Proviamo per un'ora intera ottenendo ottimi risultati. Questa volta intorno a Marcus hanno messo tanti materassi per evitare che si riverificasse un episodio come la scorsa volta.

«Sei veramente brava» si complimenta Marcus con me, mentre con un asciugamano si asciuga il sudore sul viso.

«Grazie, anche tu non sei male» «ma se non ho fatto niente se non sorreggerti» mi dice.

«E secondo te sostenere il mio peso è poco?» gli chiedo. "Non sopporto chi sa di essere bravo e si minimizza per poi sentirsi lodare!".

«Per te questo e altro» dice per poi farmi un occhiolino. Gli vorrei rispondere ma non mi va perché non ne vale la pena.

Vado nello spogliatoio e per la prima volta riesco a farmi una doccia e cambiarmi, con tutti i vestiti, senza l'interruzione da parte di Demon.

Quando esco dagli spogliatoi, lo trovo appoggiato al muro con le cuffie, mentre ascolta la musica.

Mi metto a osservarlo e devo dire che quando non parla è pure accertabile. Sentendosi osservato Demon, si gira nella mia direzione e mi sorride con il suo solito sorriso da modello.

«Sei riuscita a cambiarti senza il mio aiuto complimenti» dice lui sarcastico.

«Ciao anche a te ... comunque come mai sei qui?» domando. «Ti dice nulla la frase "non prenderti impegni per domani pomeriggio perché dobbiamo andare a firmare un contratto?"».

Mi porto la mano sulla fronte. Ci ho pensato tutto il giorno e proprio quando serviva saperlo me lo dimentico.

«Ora andiamo in macchina ... ho già chiamato avvertendo del nostro arrivo!» mi prende per il polso, in una stretta salda, e s'incammina verso l'uscita.

"Ma che modi sono?". «Scusami potresti evitare di staccarmi il polso? La conosci la parola "delicatezza"?». Lui si gira e mi guarda con i suoi occhi blu.

Lascia il mio polso per poi prendermi la mano. Fa intrecciare le nostre dita e dice «così va meglio».

"Non devo arrossire, non devo arrossire!" Cerco di convincermi ma succede l'opposto e per non darlo a vedere mi guardo i piedi.

«Si» bisbiglio. Lui si gira e riprende a camminare.

Arrivati davanti alla sua auto, saliamo in macchina. Mentre in moto e poi parte.

Durante l'andata ogni tanto ho dei flashback mentali in cui rivedo tutto quello che ci è successo in questa macchina la scorsa volta.

«Siamo arrivati» mi avverte.

Non mi sono nemmeno resa conto di dove siamo finché non apro lo sportello della macchina.

Sono davanti a un palazzo altissimo con le finestre in vetro. Entriamo e delle signorine ci accolgono calorosamente, cercando di metterci a nostro agio.

Take my Heart with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora