03.

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We are not what you think we are.
We are golden, we are golden.

[We Are Golden, Mika.]

Ashton girovagava senza sosta all'interno della cabina sette in cerca di qualcosa che potesse tenerlo occupato. Era terribilmente annoiato, e per un tipo iperattivo come lui, era davvero frustrante.

«Niall.» chiamò il biondo al lato opposto della stanza, girandosi, sentendo il proprio nome.

«Si?»

«Mi sto annoiando.» disse il riccio provocando la risata del ragazzo con cui stava parlando.

«Non dovevi comprare quel cd che ti piace tanto?» sorrise Niall.

«Oh, giusto.» schioccò le dita Ashton. «vieni con me?» continuò.

Niall annuì portando una mano fra i capelli biondi e si alzò dal divano in pelle prima di prendere il cappello e sistemarlo sul capo in modo che la visiera fosse dietro.

«Andiamo.» annuì.

Ashton prese la giacca nera di pelle e la indossò, per poi uscire di casa.
Il sole scaldava le loro pelli, come se le stesse baciando, perché si, a loro piaceva il sole. Loro vivevano nella luce. I loro occhi brillavano di luce pura e scaldavano la gente con uno dei loro sorrisi.

«Com'è andata con Jake, si é ripreso?» iniziò Ashton guardando il ragazzo accanto a lui.

«Si, non male. Sta guarendo. Ma ancora tutti si affidano alle tue mani guaritrici.» mormorò Niall facendo una smorfia.

Il riccio rise di gusto. «Beh, questione di tempo ed esperienza.»

Una volta entrati nel negozio i due si separarono. Niall optò per un buon libro sul Sistema Solare, per poter vedere ancora quanto i mortali non capissero come andassero le cose realmente. Non era la Terra a girare attorno al Sole.
Questo lo sapeva bene. Ma avrebbe preferito essere all'oscuro di tutto come lo erano i mortali piuttosto che sapere che era il padre a splendere girando attorno al pianeta.

Ashton andò verso il reparto dei dischi in cerca di quell'album degli Sleeping With Sirens che da tempo aspettava. L'ultima volta che era andato lì un impiegato del negozio gli aveva detto che erano terminati, quindi sperava che almeno adesso potesse trovarlo.
Sfogliava i vari album come se fossero cartelle, per trovare ciò che cercava.

«Madness, Madness, Madness.» mormorò.

«Cerchi qualcosa, ragazzo?» disse un uomo, se Ashton azzeccava, poteva dire che fosse sulla quarantina. Basso, cicciottello con una polo rossa. Come tutti quelli che lavoravano lì.

Ashton gli disse che stava cercando l'album che con pochi risultati aveva. Anzi. Zero risultati.

«Per tutte le folgori di Zeus, come fanno a trovarli?» disse il ragazzo non appena l'uomo gli mostrò dove fosse.

«Eh?»

«Nono nulla, grazie mille.» sorrise e l'impiegato fece per andarsene masticando orribilmente la sua chewingum.

Sorrise felice e afferrò il cd, l'ultimo rimasto.
Il suo sorriso si spense non appena vide che anche un'altra mano lo aveva preso. Alzò lo sguardo e notò una ragazza guardarlo storto.

Rain » lrh - [sospesa]Where stories live. Discover now