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<< I can feel air inside my lungs again, all because of you.

I can rebuilt my life and start again, all because of you . >>

-Crown The Empire

NICO

Nico si era appena accorto di non aver mai vissuto. So che può sembrare una cosa strana, ma è così. Respirava, ma era tutto qualcosa di automatico. Per la sua intera vita non era riuscito a bucare quella bolla di apatia che lo circondava, da quando scoprì che suo padre tradiva sua madre, da quando questa era caduta in depressione e da quando aveva capito che sarebbe cresciuto da solo, con sua sorella come unico supporto. Vedeva tutto grigio e quel grigio era diventato ancora più intenso, da quando il suo unico appiglio gli era stato portato via.

Ma in quel momento... In quel momento riusciva a vedere tutti i colori del mondo. Si era sempre sentito soffocare, come se qualcuno gli stringesse i polmoni a mani nude, ma da quando Repair Boy l'aveva colpito con la vernice, tutta l'aria che era mancata in diciassette anni, cominciò ad entrare dentro di lui. Per la prima volta sapeva cosa significasse vivere.

Stava vivendo, cazzo, ed era la cosa più bella che gli fosse mai capitata.

Non sapeva quanto tempo fosse passato, se fossero minuti oppure ore. Si era dimenticato del mondo, dei suoi problemi, di chi fosse in realtà. In quel momento lui era Ghost King, un Ragazzo nel Buio, uno dei tanti problematici adolescenti che si trovavano lì, e si stava divertendo come mai in vita sua. Repair Boy era difronte a lui e ballava. Erano vicinissimi, quasi schiacciati uno contro l'altro, per via della moltitudine di gente in pista. Gli sorrideva come solo sua sorella sapeva fare e Nico desiderò davvero che quel momento non finisse mai più.

Se glielo avessero raccontato qualche giorno prima, non ci avrebbe mai creduto. Insomma, lui, il ragazzo asociale per eccellenza, che si divertiva ad una festa, poteva essere definita una barzelletta. Ma alla fine era accaduto e tutto quello che lo circondava non sembrava reale.

Repair Boy si avvicinò al suo orecchio e gli chiese di uscire per prendere una boccata d'aria. Annuì e si avviò verso la finestra che fungeva da porta.

Appena fuori, prese un lungo respiro, godendosi quella sensazione di libertà. Mise una mano tra i capelli pieni di colore e cercò di sistemarli più che poté, mentre il riccio lo fissava raggiante.

<< È tutta la serata che mi fissi >> disse in tono scherzoso << non è che ti stai prendendo una cotta per me? >> concluse guardandolo maliziosamente, prima di scoppiare a ridere insieme all'altro ragazzo
<< Scusa, scusa. È che sei un tipo interessante >> continuò Repair Boy, sedendosi sull'asfalto. Era visibilmente brillo, ma non tanto da essere fastidioso. Nico, che anche lui non era del tutto sobrio, si sedette difronte a lui, mentre prendeva il suo cellulare dalla tasca.
<< Cazzo... >> sussurrò

Il display segnava le 5.34 e questo significava che suo zio a momenti avrebbe concluso il turno all'ospedale. Gli mancavano esattamente 30 minuti per poter tornare a casa sua, che distava 20 minuti di viaggio dalla ferriera. Cercò con lo sguardo la macchina di Jason, ma nessuna decappottabile era nel parcheggio.
<< No, cazzo, no >> ripeté un po' più forte, attirando l'attenzione del riccio.
<< Ehi, tutto bene? >>

Nico si alzò, una mano nei capelli e l'altra che componeva il numero di Jason. Squillò per vari minuti. Non rispose. Riprovò circa cinque volte, ma neanche per una volta la voce del biondo attaccò dall'altro capo del telefono.

<< Nico, stai bene? >> riprovò il riccio
<< No, che non sto bene, cazzo! Quello stronzo del mio migliore amico mi ha lasciato a piedi e mio zio stacca fra mezz'ora! E se non mi trova a casa, mi apre a metà con il bisturi e da le mie budella in pasto al cane, proca t- >> la mano di Repair Boy, posata sulla sua bocca, bloccò il fiume di imprecazioni che stava per uscire dalle labbra del moro.

(∂ + m) ψ = 0 ✖️ ValdangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora