Capitolo 6 - Nuove conoscenze

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Avevo perso; sarei dovuta diventare un pirata. Sospirai e drizzai la testa, sorridendo appena senza quasi accorgermene. << Beh, ormai non posso tirarmi indietro. Ho dato la mia parola: se Portgas avesse vinto sarei entrata nella ciurma. E io non mi rimangio mai la parola data >>.

Vidi il sorriso del capitano allargarsi ancora di più. << Perfetto >> enunciò. << Un possessore in più del Frutto del Diavolo fa giusto comodo >>.

Portgas si avvicinò e mi aiutò ad alzarmi in piedi. Mi chiedevo come facesse: gli avevo trapassato la gamba con una freccia e riusciva a camminare come se non fosse successo niente. Beh, in realtà zoppicava, ma in modo talmente leggero da non notarlo quasi. Era capace di ignorare il dolore? << Hai combattuto bene >> ammise. << Non sei male >>

<< Ma non ti ho battuto... >>

<< Con una resistenza del genere? Mi pare ovvio! >>

<< Comunque... se non sbaglio ora devo tatuarmi il teschio di Barbabianca sulla schiena per entrare in modo definitivo nella ciurma, giusto? >>

<< Sì... sei piuttosto informata >>

Prima che potessi rispondere, vidi gli abitanti del villaggio avvicinarsi per vedere se stavo bene, mentre mia sorella mi corse incontro e mi saltò addosso. Barcollai e rischiai quasi di cadere di nuovo. << Lucy stai attenta, se finisco ancora per terra non mi rialzo più! >> dissi in modo scherzoso, ma viste le condizioni fisiche in cui mi ritrovavo non stavo scherzando molto.

<< Diventerai un pirata! Diventerai un pirata! >> Lucy era al settimo cielo: non le importava del fatto che avessi perso e che l'avrei lasciata, le bastava sapere che avrei realizzato il mio sogno. Mi abbassai, anche se le gambe mi facevano ancora un male cane, e le misi una mano sulla testa. << Sì, diventerò un pirata - ammisi - ma tornerò qui quando avrò preso papà a calci! Te lo prometto >>. Fece un sorriso a trentadue denti senza dire nulla e le scompigliai i capelli, tornando a fatica in piedi.

Chiamai il medico Kanataro e gli chiesi se poteva farmi il tatuaggio. Lui annuì, ma disse che bisognava attendere qualche ora perché, visto che non usava quasi mai quei determinati strumenti, doveva tirarli fuori dalla mansarda che aveva a casa e portare tutto nello studio.

<< Capitano, può aspettare qualche ora? >> chiesi a Barbabianca. << Così mentre il medico prepara il tutto ho anche il tempo per riprendere le forze >>

<< Basta che le ore non diventino giorni >> acconsentì. Io annuii e ci dirigemmo tutti al villaggio, pirati compresi. Lucy mi aiutò a preparare uno zaino con le mie cose, tra le quali aggiunsi anche una nostra foto con la mamma. Appena ebbi finito crollai sul divano, esausta. Non avevo la forza di reggermi in piedi, figuriamoci salire le scale e andare in camera. Chiusi gli occhi e piombai in un sonno profondo in meno di cinque secondi.


Lucy

La mia sorellona è stata grande contro quel tipo! Anche se non ha vinto per me rimane sempre la migliore! Però ora è stanchissima: è morta sul divano con le gambe per aria e la testa all'ingiù.

Ancora non ci posso credere, Akira è un pirata! Finalmente! Però cavolo, il tizio che chiama "capitano" è un armadio a 24 ante!! Io in confronto sono una briciola di pane! No anzi, una pulce! No ancora più piccola: un granello di sabbia!! È talmente grande che se lo vedesse uno squalo scapperebbe terrorizzato a gambe levate! Anzi, a pinne levate! Okay, questa era bruttissima...

Oh, sento qualcuno bussare alla porta. Vado ad aprire, chissà chi è? Oh mamma, e se è " L'armadio "? Che faccio?? Ti prego, fa che sia qualcun altro!! Okay, apro.

Tiger's Blade [INCOMPLETA/NON CONCLUSA]Where stories live. Discover now