Capitolo 3: Giornata Libera

2.1K 131 28
                                    

- Come va li in Italia? Tuo cugino come sta?-
- Ah, abbastanza bene... si è ripreso-
- Meno male Fede...-
Federica, anche detta Fede, era la manager che lavorava nella squadra prima di me.
Ci siamo conosciute a scuola, a novembre, e da allora siamo molto legate.
Purtroppo suo cugino si era ammalato gravemente durante l'anno ed è dovuta ritornare per un paio di mesi nella sua terra natale con i suoi genitori, e io sono entrata al posto suo.
- Con Axel? Vi state sentendo?- chiesi. Aveva iniziato una relazione con lui un anno esatto prima di ritornare.
- Sì! Tu lo stai tenendo d'occhio vero? Non sta facendo cavolate?!-
Ridacchiai.
- Tranquilla, certo che non ne fa!-
- Ah, meno male... sai, ho sempre paura che se ne vada con altre-
- Dai, è sotto il mio occhio vigile! Non te lo toccherà nessuno, stanne certa!-
- E invece a te? Come va con Jude?-
- Ancora dopo due settimane non ho concluso niente...-
- Ma chiedere no eh?-
- Chiedere?! Ma lo sai con chi stai parlando?! Io non chiedo mai niente! E poi di certo mi direbbe di no-
- Se la pensi così...-
Dopo avermi raccontato un pó di novità e avvenimenti dell'ultima settimana, la salutai e chiusi la chiamata.

- Ragazzi, che si fa oggi?- chiesi, visto che avevamo tutti un giorno libero.
Niente allenamenti, niente cucina, niente pulizia... era il mio giorno preferito, quello li.
- Si va a mare!- disse Celia, sistemandosi gli occhiali sulla testa.
Quasi non mi strozzai con il succo che stavo bevendo.
- A mare?!-
- Sì, tu sai nuotare vero?-
Dopo quella domanda, un campanello mi risuonó nella testa.
Guardai verso Jude, che era intento a parlottare con Mark e Axel.
- Ehm... veramente no...- mentii
Sapevo nuotare benissimo, potevo dire che avevo imparato a nuotare prima di camminare.
Però avevo un piano in mente, ed ero pronta a rinunciare a qualcosa se volevo conquistarne un'altra.
- Vabbé dai, tanto volevamo andare in spiaggia-

Guardavo tutti stare in acqua da sotto l'ombrellone.
"Che pizza!" Pensai, vedendoli giocare a pallavolo.
Calciatori che nei giorni liberi giocano a pallavolo... era il colmo.
Comunque, era veramente noioso.
Dovevo attuare il mio piano, ma era ancora troppo presto.
La pazienza è la virtù dei forti,  dopotutto.
- Ehi Kiara! Tu niente acqua?- chiese David dalla riva.
- No, scusa ma... non mi va di farmi il bagno!-
- Hai le tue cose da femmine?-
- Non ho il ciclo idiota!-
Xavier e Jordan si avvicinarono a David e gli sussurrarono qualcosa, guardandomi.
Sapevo cosa stavano pensando... stavo aspettando proprio quello.
Il rosso andó verso gli altri componenti della squadra e sussurró anche a loro qualcosa.
Dopo qualche minuto uscirono tutti dall'acqua, con la scusa di avere sete.
"Sì, tutti e undici sete hanno..." pensai.
Si avvicinarono all'ombrellone ridacchiando tra loro e si misero tutti in cerchio attorno a me.
- Ragazzi, che state facendo?!-
Sentii decine di mani afferrarmi e alzarmi di peso.
Emisi un gridolino stridulo, agitandomi.
- Lasciatemi giù scemi!-
Non mi ascoltarono ed entrarono in acqua, proprio come avevo previsto.
Mi tirai dietro Jude, facendolo cadere pure lui in acqua.
Quando riemersi, proprio accanto a lui, iniziai ad agitarmi come se fossi una foca.
- AffogoooH- gridavo.
Vedevo lui che non faceva una piega e incrociava le braccia, guardandomi attraverso gli occhialini.
- Kiara... siamo sulla riva, ci tocchi-
Io mi fermai e mi misi in piedi.
- A...ah! V...vero.... che spavento!- dissi, iniziando pure a balbettare e a fare risatine isteriche.
Che cosa umiliante...
Sentii i ragazzi trattenere le risate... sicuramente dopo quello che era successo con la gonna cercavano di limitarsi per non prendersi altri rimproveri.
Jude infine sospirò e uscì dall'acqua, lasciandomi li come una pera cotta.
Che cosa bella, veramente.
Vabbè, l'umiliazione era ormai all'ordine del giorno alla Inazuma.
Tornammo al dormitorio un paio d'ore più tardi.
Mi feci una doccia e rimisi la divisa scolastica, anche se non avevo voglia di sistemarmi a dovere.
Andai in camera di David e bussai.
Avevo bisogno di parlare con lui.
- Avanti- disse dall'interno.
Io entrai velocemente, chiudendomi la porta alle spalle.
- Che c'è Kiara? Ti vedo un po' giù-
- Hai visto oggi? Ho fallito di nuovo-
- Allora è per quello?-
- Non solo per quello-
Inclinò un po' la testa, come se dovesse guardandomi da una diversa angolazione riuscisse a capire il mio problema.
Dopo qualche attimo mi fece sedere sul letto e prese la sedia della scrivania mettendola di fronte a me e accomodandosi.
- Prego, mi esponga i suoi problemi-
- Sono io che vorrei studiare psicologia, mica tu-
- Dai, sto cercando di aiutarti!-
- E va bene... credo che Jude mi odi... con la cosa dei piani, probabilmente gli ho dato fastidio-
- Ma non devi pensare a questo, a lui non interessa... forse non si è nemmeno accorto dei tuoi piani-
-...ho deciso che smetteró con le mie imprese assurde-
- Come?-
- Niente più piani assurdi per vedere occhi assurdi-

ANGOLO AUTRICE
Tranquilli, tranquilli, la storia non è finita!
Nel prossimo capitolo capirete, eheheh~
Alla prossima!

Kiara VS Occhialini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora