Amy.

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Caro Harry,

Questa mattina mi sono svegliata con la convinzione che fosse tutto normale.

Solo che mio fratello mi ha portata in braccio ovunque.

Sono uscita dalla macchina davanti a scuola e Logan (fratellastro) mi ha aiutata a sedermi sulla sedia.

Molte persone mi osservavano fosse ed io ero spaventata anche se il dramma era già stato.

Avanzavo per i corridoi con lo zaino sulle gambe e le mani che muovevano le ruote.

Sono arrivata alla classe di arte.

Fortunatamente il professore non ha fatto molto casino per me.

Oggi c'erano al posto dei banchi i cavalletti.

Ha detto "disegnate le vostre emozioni".

Ho disegnato due mani che si tengono insieme. Io e Logan.

Ho disegnato un grande tornado grigio e nero, che ora come ora è rabbia e sofferenza. Quello che sto passando adesso.

Ho disegnato degli occhi verdi che sono il mio tormento da tanto, troppo tempo.

Ho disegnato un prato verde, ovvero la speranza, quella di ritornare a camminare.

Il professore mi ha dato una A++.

Ha detto che il mio concetto era molto chiaro.

Poi ha aggiunto "gli occhi verdi, signorina, quante volte gli ha osservati? Quante volte li ha sognati? Sono disegnati così dettagliatamente che sarebbe impossibile non riconoscerli."

Sono uscita dall'aula e ti ho incontrato.

Il disegno mi è caduto dalle mani.

Lo hai guardato. Ti sei soffermato sugli occhi e li ti è caduto il disegno tra le tue mani.

L'ho osservato.

Erano i miei occhi, al centro del foglio, con attorno una nube nera.

Harry, perché disegni i miei occhi se fino a poco tempo fa non esistevo per te?

Mi hai chiesto di vederci oggi pomeriggio. Ti ho risposto a casa mia ad hai annuito.

Alle tre in punto sei arrivato, nel frattempo mia madre preparava il thè.

Mi hai chiesto cos'è successo.

E li sono scoppiata a piangere. Ho pianto l'anima.

Poi ho sentito delle forti braccia avvolgere il mio corpo, alzarmi dalla sedia e poggiarmi su delle gambe. Ho appoggiato la testa sulla maglietta e ho continuato a riempirla di lacrime.

Mi hai baciato la fronte, hai detto un veloce 'mi dispiace' e mi hai cullato. Mi sono calmata e mi sono addormentata tra le tue braccia.

Poi, mi sono risvegliata, la mia radiosveglia segnava le 3 del mattino e c'era un'ombra sulla mia poltrona. Ho socchiuso gli occhi e c'eri tu.

Avevi la bocca mezza socchiusa, la testa leggermente all'indietro e le gambe sul mio letto.

Avrei voluto alzarmi, toccarti i capelli o darti un bacio sulla guancia. Eri bellissimo.

Hai aperto di scatto gli occhi.

"Amy, sei sveglia?" mi hai chiesto.

Ti ho risposto di si e tu mi hai chiesto nuovamente cos'era successo.

Ti ho spiegato e ho notato i tuoi occhi inumidirsi.

Ti ho chiesto se potevi dormire con me, nel letto. Tu hai annuito.

Ti sei disteso e ti ho dato la schiena.

Hai avvolto un tuo braccio alla mia vita e ti sei avvicinato.

Prima di addormentarmi credo di aver sentito sussurrare un "ti amo".

Caro Harry, forse anche io.

Amy.

Diary. ~h.s.Where stories live. Discover now