Capitolo 4

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Sono passati tre giorni dalla quella notte.
È arrivato il week and e io e Michael siamo tornati a casa.

Non riesco ad essere felice a casa.
La mia mante va sempre a Frank.

Ormai penso sempre a lui, se non sempre per la maggior parte del tempo.
Non siamo amici ma provo qualcosa ed è strano.

- Mikey, voglio tornare a scuola! -
- wow, Gee, da quando questa passione per la scuola? -

Ah già, mio fratello non sa niente.
Prendo un respiro profondo prima di sistemarmi meglio sul divano e osservarlo mentre gioca alla play.

- ci siamo ehm, baciati -
- e cosa hai provato? -

Scuoto la testa e arrossisco al pensiero di quella notte.
Era solo un bacio, andiamo Gerard.

- non lo so, magia forse -

***

Sono passati giorni e io e Frank non ci parliamo.
Ci osserviamo da lontano, ci sorridiamo a volte ma niente di più.

Ora sono seduto al tavolo della mensa, solo ovviamente.
Frank non mi parla e mio fratello è con Frank per convincerlo a parlarmi.
Ray è malato.

Sospirando mi alzo e vado in camera mia.
Perché la vita è così una merda?
Decido di provare a scrivere una canzone.

Scuoto la testa perché ho in mente solo Frank e le sue labbra e i suoi occhi.

Quando sento la porta aprirsi dietro di me non mi giro neanche.
Però rabbrividisco sotto al tocco caldo di due mani callose.
Quando due labbra mi si posano sul collo butto la testa all'indietro.

- non mi hai neanche detto ciao -
- perché tu l'hai fatto? -

Fa girare la sedia su cui sono seduto e mi trovo all'altezza dei suoi occhi.
Non ho tempo di pensare che le sue labbra sono già sulle mie.

Apro le gambe per far si che lui si infili in mezzo e poi faccio aderire i nostri corpi.

Le nostre lingue si cercano.
I nostri corpi si sfiorano.
Le nostre mani sul corpo dell'altro.

La situazione è eccitante, e strana.
Non so come e quando ci siamo spostati al mio letto.
Ora siamo sdraiati, io sotto, il suo corpo premuto contro il mio.

Non so neanche quando la mia maglietta è sparita, lanciata chissà dove nella camera, lasciando il mio petto pallido nudo.
Anche la sua maglietta non c'è.
Il suo corpo coperto da tatuaggi è leggermente più scuro del mio.

Mi sta baciando, succhiando e mordendo il collo e il tutto è strano.
Ho gli occhi chiusi e quando la sua mano scende al bottone dei miei jeans spalanco gli occhi.

- Frank! -
- dimmi Gerard -

Mi divincolo sotto il suo tocco mentre gemo perché la sua mano è entrata dentro ai miei pantaloni e sta frizionando da sopra il cotone dei boxer.

- Frank no! Non posso, non riesco -

Lui si stacca, un po' deluso.
Mi osserva con i suoi occhioni e poi abbassa lo sguardo.

- non sono abbastanza bello? -
- no Frank, sei bellissimo, sei perfetto ma ora è troppo presto e non me la sento, scusa - lui annuisce e si alza andando a recuperare la sua maglietta - però se vuoi puoi dormire qui, con me -

Vedo il suo sguardo che si illumina e si sfila i jeans per poi lanciarsi sul mio letto.
Vicinissimo a me.
Appoggia la testa al mio petto e chiude gli occhi.

Lips of an angelWhere stories live. Discover now