VENTISETTESIMO CAPITOLO:

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L'intero castello era in subbuglio. Anime di ogni età e sesso riempivano indaffarate i corridoi.
Dalla stanza della Prescelta le urla si espandevano fin nelle strade fangose e sudice del regno.
<<La febbre sembra essere scesa>> mormorò Kanaen dando una pacca sulla spalla a Basil. Il biondo fece un accenno di consenso avvicinandosi apprensivo al letto della fanciulla malata.
<<Sembra soffrire ancora molto>> mormorò accarezzando il viso più pallido del naturale di Teresa. Una maschera di sudore le imperlava ogni centimetro di quello stesso volto segnato da continue smorfie di dolore.
<<Non dovevo permettere a Dimitri di portarla in un posto del genere>> affermò convinto, serrando la mascella e chiudendo gli occhi in una stretta quasi dolorosa. Vedere Teresa in quel letto agonizzante lo tormentava giorno e notte da ormai tre giorni.
Il padre gli si avvicinò cercando di dargli conforto.
<<Passerà, abbi fiducia. È una ragazza forte. Il suo corpo sta solo reagendo all'immenso potere che indirettamente sia tu che tuo fratello le avete fatto dono con la vostra assidua presenza negli anni. Seppur con immense doti rimane pur sempre un fragile umano. Ha bisogno soltanto di tempo per abituarsi.>> concluse in un sorriso stanco. Il figlio annuì poco convinto. Da quando Dimitri era riapparso nella vita già stravolta di Teresa tutto era andato per il verso sbagliato e accusarlo delle sofferenze della ragazza era per lui divenuto naturale e più che giustificato.
Kanaen lo guardò con aria preoccupata giocando con le punte della barba grigia. Sapere costantemente più del dovuto in ogni circostanza non sempre giovava alla sua ormai debole e stanca mente. Accompagnando il figlio all'uscita lo abbracciò prima di lasciarlo ritornare alle sue solite mansioni che un Re del suo stampo doveva necessariamente rispettare.
<<Ritornerò all'imbrunire, per assicurarmi che stia meglio>> provò a dire prima che il padre lo fermasse con un sorriso.
<<Va e riposa ragazzo, hai usato gran parte dei tuoi poteri per alleviare le sue pene. Entrambi avete bisogno soltanto di pace e tranquillità>> consigliò l'uomo. Basil imboccò il corridoio per l'uscita con un sorriso ironico sul volto.
"Pace e tranquillità!" pensò sarcastico. Come se fosse possibile trovarle in quel regno maledetto da sempre. Oltrepassato il portone si coprì il naso con parte del suo mantello dai bordi azzurri. L'odore malsano di quel posto lo aveva sempre e solo disgustato. Spiegò rapido le ali per far ritorno nel suo regno, la sua casa e quelle di tutte le anime meritevoli. Già in volo vide di striscio la sagoma del fratello rientrare a palazzo.
Era rimasto delle ore fuori non rivelando nemmeno ai suoi servi dove fosse diretto. La sua Prescelta rischiava la vita per i suoi desideri egoistici e lui non era capace nemmeno di darle conforto. Allontanandosi rapidamente non si voltò mai indietro. Costatare con i propri occhi quanto realmente una persona dall'animo nobile come quello di Teresa fosse sprecata al fianco di un essere tanto spregevole gli faceva ribollire il sangue nelle vene. E questo non doveva accadere. Non al re del Bene.

Dimitri entrò nella stanza ansimando

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Dimitri entrò nella stanza ansimando. Il suo petto era un continuo alzarsi e abbassarsi. Poggiò l'avambraccio allo stipite della porta in legno cercando di riprendere fiato. Il suo viso era provato e stanco più del dovuto.
<<Come sta?>> chiese avido di sapere guardando il padre con meno ostilità del giorno della cerimonia. Apprezzava il suo aiuto ma non poteva fidarsi. Non dopo il passato e il futuro che aveva designato per i propri figli. Per lui e per Basil.
<<Si riprenderà presto>> tagliò corto l'uomo incrociando le braccia al petto e retrocedendo di qualche passo per permettere al figlio di avvicinarsi.
Dimitri si accostò al letto spostando alcune ciocche di capelli dal volto provato della Prescelta. L'odore di Basil era troppo intorno a lei ma si trattenne dal compiere altri gesti scellerati.
<<Ha infranto la maledizione>> affermò alle sue spalle Kanaen, spezzando il silenzio che si era appena instaurato tra loro. Dimitri annuì senza alcun dubbio al riguardo. Lo aveva notato la stessa sera in cui Teresa aveva perso il controllo, Basil non aveva risentito del suo tocco quando lei era svenuta e questo lo aveva lasciato arrivare alle sue conclusioni.
<<Le maledizioni inferte da chi regna in questo luogo si legano al sangue della vittima. Qualcosa che rimarrà costante nel condannato e a cui non potrà mai rinunciare se non con la morte>> affermò sicuro voltandosi verso il padre. Gli occhi bianchi dell'uomo lo seguirono attenti malgrado la loro incapacità nel vedere. Come se sapessero già dove Dimitri si sarebbe spostato ancor prima che egli potesse deciderlo.
<<Se Teresa è riuscita a sfuggirvi è perché il suo sangue non è più lo stesso che le ho rubato alla cerimonia>> concluse alzando di poco il mento. Come a voler ricordare al genitore che il proprio intuito e la sua intelligenza potevano portarlo agli stessi accorgimenti di chi seguendo il Fato sapeva già ogni risposta.
Kanaen annuì una sola volta staccandosi dalla parete scarlatta a cui si era poggiato. Sciolse le braccia dal suo petto e si parò di fianco al figlio. Dimitri aveva sempre combattuto da solo. Da quando era piccolo si era dimostrato incline a non accettare aiuti di nessun tipo. Era del tutto indipendente e questo poteva soltanto rassicurare l'animo di un padre ma per quanto abile e perspicace anche il più forte degli esseri aveva bisogno di una mano. Kanaen sapeva che anche Dimitri non poteva sfuggire a tale bisogno. Teresa ne era la prova certa.
Guardò la ragazza muoversi leggermente tra le lenzuola fresche che un suddito aveva cambiato per lei alle prime luci dell'alba. Assomigliava in qualche modo alla sua Galene. Scacciò velocemente il pensiero della donna dalla sua mente sentendo il suo cuore stringersi dolorosamente in petto.
Riportò l'attenzione del figlio su di sé con il disperato bisogno di una distrazione.
<<I suoi poteri stanno trasformando il suo corpo così come ogni parte di lei affinché possa adattarsi ai due elementi distinti>> informò l'uomo con voce calda e profonda.
<<Ma lei non è stata scelta da me, io non ho fatto di lei la mia Prescelta. Non dovrebbe possedere parte delle mie capacità>> affermò frustrato Dimitri in un ringhio nascosto solo in parte.
Kanaen sorrise di fronte a tanta ingenuità.
<<Puoi aver ingannato la ragazza e tuo fratello fingendo che fosse soltanto l'ennesimo gioco insensato del Re delle ombre, ma il Fato non si lascia imbrogliare tanto facilmente>> ammise l'uomo in un sorriso comprensivo.
Dimitri per la prima volta si mostrò sorpreso spalancando gli occhi scuri ma attenti.
<<Cosa stai cercando di dirmi?>> chiese con un nodo alla gola.
<<Non c'è mai stato un vincitore alla vostra sfida che si è sempre e solo limitata a risolvere apparentemente il vostro problema. La bambina è stata scelta da entrambi. Malgrado la cerimonia e l'aver concesso parte dei suoi poteri alla seconda umana, Teresa senza saperlo ha reclamato da te il potere che le spettava di diritto...>> Dimitri afferrò la gola del padre lasciando che il suo lato più selvaggio prevalesse mutando i suoi occhi divenuti due schegge d'oro taglienti.
<<Lei è mia. Non lascerò che nessuno me la porti via>> ringhiò vicino al suo viso lasciando che persino i canini sfiorassero il suo labbro inferiore, dando modo di far notare a Kanaen la loro minacciosa presenza. Comprendeva già dove quel discorso li avrebbe portati e non avrebbe permesso a nessuno di imporgli quel destino assurdo.
L'uomo sospirò abbassando le palpebre, sparendo sotto gli occhi del figlio e apparendo alle sue spalle. Malgrado l'affronto non c'era odio nel suo sguardo ma solo dispiacere.
<<Teresa era predestinata ad essere la Prescelta di entrambi e nessun confronto fra te e tuo fratello ha potuto cambiare e cambierà il corso del suo destino>> senza aggiungere altro uscì silenziosamente dalla stanza lasciando che il rumore dei suoi passi riecheggiasse tra gli ormai silenziosi e ombrosi corridoi del castello. Dimitri doveva prendere atto di come non avrebbe potuto mai completamente trattenere la ragazza. Basil avrebbe sempre costituito una parte importante di lei così come il Re delle tenebre e questo gli bruciava nel petto come la peggiore delle certezze.

 Guardando la luna argentea apparsa in cielo Kanaen chiuse ancora una volta gli occhi beandosi di quei raggi delicati.
Sporgendo leggermente la mano verso l'aria fresca e pungente di quella notte eterna, propria di del regno che si apprestava ad abbandonare. Lasciò che una piccola piuma bianca in caduta dal cielo danzasse per aria per poco e rapidamente trovasse rifugio sul suo palmo.
Il Fato aveva mosso le sue pedine. La vera sfida era appena iniziata.

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora