SEDICESIMO CAPITOLO

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Lui era lì.

Dimitri era fermo davanti a lei. La postura possente e intimidatoria; i vestiti scuri, in pieno stile medievale, le ali immense, più grandi di quelle del fratello, più buie, più spettrali e infine i suoi occhi, incastrati come gemme in una corona, perfetti, intensi, superiori a qualsiasi altra cosa mai vista.

Lontani sia fisicamente che nell'immaginario, troppo severi per quelli umidi di Teresa, troppo delusi e arrabbiati per poterli sostenere senza versare una lacrima.

Avanzando a passo lento si posizionò frontalmente rispetto al fratello.

Il suo sguardo era di pietra, deciso ad ignorarla, i suoi lineamenti perfetti, ancor più di quanto Teresa avesse avuto modo di riscontare nei giorni passati al suo fianco, il suo aspetto era più simile al ragazzo del suo incubo che a quello del mercato.

Alzando il braccio a mezz' aria chiuse in uno scatto la mano stringendola in un pugno. Il lampione dalla luce ad intermittenza alle sue spalle, esplose in un assordante rumore di vetri rotti.

Basil lo folgorò con lo sguardo severo di chi non ammette simili atteggiamenti.

Portando Teresa dietro di se avanzò con un unico passo.

Le ali bianche e lucenti erano l'unico faro in mezzo a quel buio innaturale.

La notte sembrava quasi essersi intensificata con l'arrivo di Dimitri.

Una risata e delle urla spettrali interruppero il silenzio mentre il suo sorriso si allargava crudelmente.

Non era difficile capire che fosse lui il secondo re di cui Basil aveva parlato, che fosse lui la fonte di tutto quell'orrore.

<<Smettila! Non percepisci ciò che sta provando in questo momento?>> ruggì il biondo con disprezzo.

La ragazza alle sue spalle poteva osservare ogni suo singolo muscolo diventare teso e ogni vena delle braccia muscolose pulsare lentamente.

Dimitri la guardò annoiato non perdendo la sua freddezza, Teresa percepiva il cuore sul punto di esploderle in mille pezzi nel petto. Era un dolore atroce, un dolore intenso, un dolore che era sicura di aver lasciato in un incubo la mattina del loro primo incontro. Un dolore causato da un glaciale indifferenza che era sicura di non meritare.

<<Le hai spiegato ciò che dovevi?>> chiese improvvisamente serio. Gli occhi bui stavano pian piano lasciando posto ad un imprevedibile color oro.

La pupilla un tempo perfettamente sferica era diventata una linea dritta, simile a quella di un felino.

Il bello e il selvaggio, il fascino e l'orrore, il sublime e il terrore. Dimitri in quel preciso istante era tutte quelle cose messe insieme.

Troppo per lei. Troppo per chiunque.

Appoggiandosi alle spalle di Basi, Teresa scivolò lentamente a terra.

Non era assolutamente concepibile, non riusciva a crederci, per quanto tempo aveva vissuto in una bolla di sapone? Bene e male, purezza e dannazione, erano davvero le sole cose che contavano nella vita? E la sua? Sarebbe ancora potuta essere definita tale?

Voltandosi preoccupato Basil le sollevò la testa cercando di scuoterla, l'unica ancora di salvezza in quel mare di tenebre.

I suoi occhi erano un misto tra dispiacere e paura. Teresa poteva vederli malgrado sentisse il controllo sfumarle gradualmente di mano.

<<Sta cedendo...>> mormorò Dimitri nella sua spettrale freddezza.

Basil lo ignorò cercando di aiutarla.

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora