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𝑰𝒔𝒂𝒃𝒆𝒍𝒍𝒆'𝒔 𝑷𝑶𝑽
Se qualcuno mi chiedesse l'umore che si respira in questa automobile io vi direi di persone che si sentono a pezzi.
E non parlo solo di me stessa, che mi sento, ogni minuto che passa, sempre più debole.
Ma parlo di tutti noi.
Elias, che è stato sparato, ed è sofferente.
Svein, che soffre vedendomi così.
Mattheo è in pena per tutti noi.
Kaelis, che, nonostante non voglia ammetterlo, tiene anche a Maya e, vedendola così, è preoccupato che non si riprenda più.
E poi ci siamo noi tre.
Io, Maya e Cyrus.
Io ho scoperto tutto ciò che dovevo sapere sull'omicidio dei miei genitori e su tutta la mia vita in generale.
E sono distrutta.
E Maya e Cyrus...
Beh, loro stanno affrontando il lutto appena subito e scoperto che sono fratelli.
Sono vicino a lei ed è in stato di trance, ma sta ancora piangendo.
Non ha mai smesso.
Ha pianto quando il padre, che credeva un bastardo, le ha raccontato tutta la verità.
Ha pianto quando ha esalato l'ultimo respiro.
Ha pianto quando hanno dichiarato l'orario della morte.
Quando lo hanno trasportato fuori su una barella e ricoperto dal telo nero.
E continua qui, sulla mia spalla, e non credo smetterà.
Ma nonostante il dolore io sono qui per lei, come lei c'è sempre stata per me, e non me ne andrò mai.
È questo che fanno le VERE amiche: ci sono sia nei momenti felici e, soprattutto, in quelli tristi.
Percepisco il suo respiro rotto e mi fa stare male; non riesco a sopportare ciò che le sia successo e, nonostante anche io abbia qualcosa a cui devo assolutamente pensare, non riesco a non preoccuparmi per lei.