ꕤ𝑽𝒆𝒏𝒕𝒊𝒒𝒖𝒂𝒕𝒕𝒓𝒆𝒔𝒊𝒎𝒐 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐

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𝑰𝒔𝒂𝒃𝒆𝒍𝒍𝒆'𝒔 𝑷𝑶𝑽

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𝑰𝒔𝒂𝒃𝒆𝒍𝒍𝒆'𝒔 𝑷𝑶𝑽

«Ho ucciso qualcuno, Belle.»

Mi aspettavo qualsiasi cosa, e vi dico qualsiasi cosa, ma sicuramente non questa.

Maya che uccide qualcuno? Non riesco a crederci.

«Mi stai dicendo la verità o stai scherzando? Perché se è la seconda, è uno scherzo di pessimo gusto, sappilo.» Non so, sono tipo in shock, non so cosa dire. Certo, anche io in passato ho fatto qualcosa di cui non vado fiera, ma sicuramente non questo. Però avevo promesso di non giudicarla e non lo farò prima di sentire l'intera storia.

«È tutto vero, Belle. Non te l'ho mai detto perché non è una cosa di cui vado fiera, ovviamente. E poi non è che potevo venirti a dire "Piacere, sono Maya e sono un'assassina". Però in questi giorni sono successe cose di cui ritengo opportuno parlarti. E per farlo devo partire dal principio, come già ti ho detto, e spero che tu mi ascolterai e sentirai ciò che ho da dirti, perché per me è importante che tu finalmente lo sappia.»

La sento sincera e preoccupata allo stesso tempo. Certo, l'una dell'altra sappiamo ovviamente le cose più importanti, ma non siamo mai andate fino in fondo a raccontarcele. Come io non le ho detto tutto nei minimi particolari, nemmeno lei l'ha fatto. E lo accetto, non sono qui per giudicarla.

Le faccio cenno di continuare e mi metto più comoda sul letto. Un po' di ansia ce l'ho.

«Tu sai tutta la situazione con i miei genitori, no? Prima eravamo una famiglia felice, proprio come la vostra, Belle. Andavamo al cinema, passavamo le serate in famiglia, cucinavamo insieme, cantavamo, ecc...»

Questa parte la so perché qualche tempo fa me l'aveva raccontata.

«Beh, non sai perché però tutto è andato a rotoli. E te lo dico subito: prima avevo un fratello maggiore.»

Beh, questo non lo sapevo.

«Un fratello? E quanti anni ha? Dove vive? È bono come te? No, perché magari potremmo presentarlo ad Althea e...»

Cerco di sdrammatizzare, ma forse non è stato il modo migliore, visto che Maya ha ripreso a piangere.

Dio, che idiota che sono.

«È morto, B. Non c'è più da quando io avevo 15 anni. Una sera ero andata in discoteca con delle mie amiche, e tu dirai: in discoteca a quindici anni? Beh, avevamo delle conoscenze e quindi riuscivamo ad entrare sempre senza che facessero storie per l'età.»

Beh, io sicuramente non sono potuta andare molte volte in luoghi del genere, e le poche volte sono state proprio con lei. Ma so che tra i giovani è molto comune falsificare i documenti.

«Mi dispiace davvero, Ya. Non volevo sembrare così indelicata. Cosa gli è successo? Sempre se vuoi dirmelo, eh. Sai che non sei obbligata.»

Veramente non ne sapevo nulla. Non sapevo che lei avesse un fratello e tantomeno che fosse deceduto. Mi spiace per lei, perché da come ne parla sembra che fossero molto legati.

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