Il silenzio che seguì la rissa era quasi surreale. Io e lo sconosciuto eravamo rimasti spalla contro spalla, il respiro affannato che si mescolava al fumo e al rumore dei vetri spezzati. Per un attimo mi sembrò... naturale. Come se avessimo combattuto insieme da sempre.
Ma quell'intesa durò solo un battito di cuore.
«Notevole...» una voce calma e profonda tagliò l'aria. Mi voltai di scatto e lo vidi: Gabriel. I suoi occhi chiari puntati su di me come se fossi l'unica persona nel locale. Si fece avanti con passo sicuro, senza degnare di uno sguardo i corpi a terra né il caos attorno a noi. «Non pensavo che qualcuno, qui dentro, sapesse muoversi così.»
Il mio stomaco si strinse. Non era tanto quello che diceva, ma come lo diceva. Ogni parola sembrava un segreto sussurrato solo per me.
Accanto a me, il ragazzo con cui avevo appena condiviso la lotta — Kai, avrei scoperto solo molto più tardi — si irrigidì. Lo vidi distogliere lo sguardo, serrarsi le labbra. Non disse nulla, ma la tensione nel suo corpo era evidente. Gabriel si era avvicinato troppo, la sua presenza ingombrava tutto, e improvvisamente quello spazio che prima era "nostro" non c'era più.
Kai fece un passo indietro. Poi un altro. Non provò nemmeno a salutarmi: si voltò e se ne andò, scivolando via tra la folla che lentamente riprendeva fiato dopo lo scompiglio.
Lo seguii con lo sguardo, il cuore che mi martellava nel petto. Sentivo la necessità di dire qualcosa, qualsiasi cosa, per fermarlo. Ma la voce mi si bloccò in gola. Gabriel era troppo vicino, troppo presente, e il suo sguardo non mi lasciava scampo.
Così rimasi lì, intrappolata tra due poli opposti: l'eco silenziosa di Kai che se ne andava e la luce bruciante di Gabriel che mi divorava con gli occhi.
Gabriel non spostava lo sguardo da me. Era come se la rissa, i vetri a terra, i gemiti dei ragazzi stesi non esistessero più. Solo io, intrappolata in quegli occhi che non avrei mai dovuto fissare.
«Non avrei mai immaginato...» disse con voce bassa, quasi un sussurro. «Che tu avessi questa forza.»
La sua vicinanza mi bruciava, un calore che non aveva nulla di naturale. Mi costrinsi a distogliere lo sguardo, ma lui si piegò appena in avanti, cercando il mio volto come se volesse impedirmi di fuggire anche con gli occhi.
«Io... non è quello che sembra,» balbettai, il cuore che mi correva troppo veloce. Avrei voluto dire molto di più. Avrei voluto correre verso l'uscita, fermare quel ragazzo dalle braccia poderose e dagli occhi bui — Kai, come avrei scoperto solo in seguito. Dirgli almeno grazie. Invece ero lì, paralizzata, Gabriel troppo vicino, troppo presente.
Lui sorrise appena, un sorriso che aveva qualcosa di ammaliante e inquietante allo stesso tempo. «Non devi spiegarti con me, Lyra.» Disse il mio nome come se fosse un segreto che custodiva da sempre. «Io so chi sei.»
Un brivido mi attraversò la schiena. Non sapevo se volevo che continuasse a parlare... o che tacesse per sempre.
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Cuore in Codice - Un amore oltre l'algoritmo
RomanceCuore in Codice è un romanzo distopico e avvincente ambientato in una città futuristica dove uomini e robot coesistono, ma la fiducia è una merce rara. La protagonista, Lyra, è una giovane donna cauta e diffidente, costretta a difendersi in un mondo...
