𝗘𝘂𝗽𝗵𝗼𝗿𝗶𝗮

28. But in all chaos there is calculation

Olivia frena di colpo.

Solo dopo mi accorgo che la sua frenata è dovuta dal semaforo rosso.

Olivia mi schiaffeggia la mano e si avvicina di scatto, allungando il collo verso di me.«Sarò anche pazza ma almeno sono una persona sincera, Xavier»

«Ah sì?», sollevo un sopracciglio.

«Dimmi una cosa. Hai già stalkerato anche me?»

Sorrido.«Non ancora»

Il suo sguardo si incupisce, come se da un lato avesse paura ma dall'altro fosse eccitata al solo pensiero.

Provo a rimanere serio ma è più forte di me.

Una risata si espande nella mia bocca chiusa e lei sembra accorgersene.

«Per te è tutto un gioco? Uno scherzo?», sbotta e continua a guardarmi dritto negli occhi«Non si tratta di te, Xavier, ma della mia migliore amica. Non voglio ferirla»

«Però, lei può ferire te, non è vero?»

Possibile che Olivia non si accorga di niente?
Non si accorge minimamente dell'amica che ha al suo fianco?

Ignora la mia domanda e riparte a tutto gas, sfrecciando sulla strada.

Nella macchina cala il silenzio, di nuovo.

Forse, sono stato un po' troppo duro con lei.

Ma Olivia Sinclair mi fa incazzare terribilmente.

Sto provando a trattenermi, cazzo.
Ci sto provando sul serio.

Ma la sua innocenza mi fa uscire fuori di testa.

«Dimmi una cosa...», rifletto ad alta voce«Tu, invece, cosa ci hai visto in quell'idiota di Jordan?»

«Perchè dovrei rispondere alle tue domande?»

Sbuffo profondamente.«Perchè sono domande sensate e con un fine logico»

«Niente di ciò che dici ha un filo logico», mi rimbecca.

Bene, bene, bene. Questa è la giornata di "teniamo testa a Xavier".

«Così mi ferisci, Vivi», sporgo il labbro inferiore in avanti«Prometto che, se risponderai alla mia domanda, farò il bravo e ti dirò tutto ciò che vuoi sapere»

Olivia si muove a disagio sul sedile e allenta la presa dal volante, scandalizzata dalle mie parole.

«Tutto?», ripete lentamente.

Bè, non proprio tutto tutto.

Annuisco senza pensarci troppo.

«Ottieni sempre ciò che vuoi, non è vero?», continua ad eludere la mia domanda.

«A quanto pare», scrollo le spalle e strofino il bordo della maglia sul braccio, per togliere un piccolo rimasuglio di grasso dovuto dal lavoro.

«Sei uno..»

La interrompo.«Stronzo, bastardo, coglione. Sì, lo so. Quindi, che cosa ci hai trovato in Jordan?»

Olivia butta fuori un sospiro, talmente profondo che dura quasi un minuto, e poi risponde: «È gentile»

Sopprimo una risatina.«Gentile, eh?»

Ma da quale pianeta vieni, Vivi?

«Si. Era l'unico in città ad accettarmi per quella che sono», mi spiega, più accurata.

«Interessante», la gelo.

Una scarica di gelosia mi trapassa.

La sento insinuarsi nel mio cuore, facendo aumentare i battiti. Poi, subito dopo, una stretta forte allo stomaco che mi fa deformare il viso.