26 settembre 1940

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"Che cosa ti ha detto il generale Jake?"

Jo mescolava lo zucchero nella sua tazza di tè.

"Ha fatto giusto in tempo a dirmi che stanno tutti bene e poi ha riagganciato."

mi feci forza e sorseggiai la mia. Era bella calda e, almeno questo, mi risollevò un po'.

"Non li sentiamo da due settimane. E non torniamo a casa da due settimane per via dei turni..." fu tutto quello che riuscii a dire.

Jo fece un cenno d'assenso e continuò a girare preoccupata il cucchiaino nella sua tazza.

Pioveva ancora. Ma il fumo delle bombe rendeva ancora più nero e cupo il cielo, ed era sempre più difficile intravvedere il sole. Il tempo era freddo; ma fortunatamente c'era la mia tazza di tè calda in quel momento che mi riscaldava le mani. Se solo avesse potuto avere lo stesso effetto anche sui miei pensieri...

Ma anche una camomilla non avrebbe cambiato le cose.

La legione di Niall e George era stata mandata in missione al St. Thomas Hospital, poco fuori da Londra. Non eravamo poi così distanti, tuttavia siccome si trattava di un bersaglio facile e i tedeschi sembravano amare distruggere quell'ospedale, anche la maggior parte delle nostre truppe di quartiere erano state incaricate di dare una mano nel proteggere l'edificio e a ricostruire le parti danneggiate dalle bombe. Dunque noi eravamo praticamente scoperti e in più erano circa due settimane che non vedevamo i nostri uomini, nonostante gli attacchi al St. Thomas fossero diminuiti esponenzialmente negli ultimi giorni.

"Ciao ragazze" ci raggiunse Meredith e si accomodò nella sedia accanto

"Come sta Dee?"chiesi

Meredith era una delle poche infermiere autorizzate per poter entrare e uscire dall'ospedale.

"Bene...se così si può dire, ma è preoccupato. Avete sentito George e Niall?"

"No" rispose secca Jhoanna

Mi guardai in giro, ormai non parlavamo neanche più fra di noi. Non avevamo niente di bello da raccontarci e se per qualche minuto ci distraevamo, il senso di colpa e la frustrazione, colmavano i nostri cuori il secondo dopo.

Solo due settimane fa, avevo passato la serata più bella della mia vita, accoccolata in un sacco a pelo inseme a Niall, il mio ragazzo, proprio in quella piccola stanzetta.

Meredith mi posò la sua mano sul braccio; probabilmente aveva intuito il mio stato d'animo.

Mi soffermai per un attimo nei suoi occhi, stanchi e tristi; tutte le infermiere avevano le occhiaie per la stanchezza e la preoccupazione, ma anche i medici erano abbastanza malconci, in particolare per via degli orrori a cui tutti assistevamo durante il giorno, che ci impedivano il sonno.

Era una situazione orribile e incasinata.

Volevo solo tirarmene fuori...volevo solo scappare lontano dalla guerra con la mia famiglia, gli amici e Niall.

Improvvisamente però, i miei pensieri furono interrotti da delle urla in corridoio.

La nostra capo reparto corse nella nostra stanza e si chiuse dentro. La guardammo sbalordite

"Che...che cosa succede?" chiese Meredith

Mrs Jenkins prese un respiro profondo; le tremavano le gambe

"State calme e tranquille."

si diresse verso il telefono della stanzetta e compose un numero

War kiss   #Wattys2015 #JustWriteItWhere stories live. Discover now