13 settembre 1940, ore 1.15am circa

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"Non te lo ricordi più?!" disse scostandosi un po' in modo da potermi vedere in viso.

Ricambiai lo sguardo, ma subito dopo per l'imbarazzo ritornai sul suo petto.

"No. Non ti ho sentito."

Il biondino appoggiò nuovamente la testa sulla mia e dopo qualche minuto rispose:

"Ti ho detto sei bellissima."

"Ah" dissi secca, prima di rendermene conto

"Sei delusa?" disse con tono malizioso.

"No è che...bè grazie!" risposi.

Scoppiò a ridere, una di quelle sue risate forti che mi fece tornare in mente la prima volta che ci eravamo scambiati parola.

Risi anche io dopodichè lo intimai di dormire.

"E' un po' difficile sai? Stare qui con te non mi fa venire sonno, anzi il contrario...e non mi riferisco al fatto che parli tanto"

alzai lo sguardo verso di lui e lo guardai sbalordita, gli diedi un colpo alla spalla

"Niall!!!"

"Ahi! Che c'è? che ho detto?! Sono sincero!"

lo guardai male ma non potei trattenere una risata.

"Sei uno stupido! Stupido ragazzo irlandese! Stupido! Voi uomini pensate solo a una cosa..."

"Dai, non dirmi che voi donne non ci pensate mai!"

"No ma...è diverso! In ogni vostro argomento deve sempre esserci del sesso, altrimenti non siete soddisfatti!"

Rise e poi disse qualcosa che non arrivò alle mie orecchie. Questo mi ricordò la sera precedente quando si mise a parlare in gaelico col signor Colin.

"A proposito, che cosa vi siete detti tu e il signor Colin ieri sera?"

"Informazioni riservate"

gli diedi un altro colpo e per tutta risposta cominciò a farmi il solletico. Da quanto mi agitavo, la mia brandina si spostò e io caddi a terra mentre il biondino riuscì a restare sulla sua per miracolo.

Non la smetteva più di ridere, e ciò faceva ridere anche me, ma al tempo stesso avevo un dolore lancinante al sedere.

Uscii dal grande sacco a pelo e rimisi la brandina a posto; anche se mi ci volle del tempo per riprendermi dal dolore e dalle risate.

Quando ritornai al caldo, mi diede un bacio sulla tempia e mi strinse ancora

"Caitlin Candice Estelle Hart, sei un amore di ragazza." disse compiaciuto, cercando di placare le sue risate.

Sorrisi e provai a chiudere gli occhi per prendere sonno, e per non poterlo guardare e scoppiare nuovamente a ridere. In qualche modo sentivo il suo sguardo ancora su di me...improvvisamente però, mi venne in mente un'altra domanda da porgli e quando aprii gli occhi era lì a fissarmi ancora sorridente:

"James?" lo chiamai

"Mhh?" fece proprio mentre sbadigliava.

"tu ti sei mai innamorato?"

"Si, due volte." rispose

rimasi un po' scioccata

"...E io sarei la tua terza?!"

"Ahah, no la mia seconda. Tu sei la seconda."

Potevano essere delle parole romantiche, ma io non ci vidi nulla di tutto ciò.

"La amavi davvero?"

"Bè il primo amore non si scorda mai" disse "però non so dirti se la amassi davvero o meno, a me sembrava di sì; ma avevo 15 anni e a quell'età chi può dire che sia amore?"

il suo era un ragionamento giusto e una parte di me, desiderava che fosse così. Che non avesse mai amato la sua prima ragazza.

"Quindi io sarei la seconda persona di cui tu ti sei innamorato"

"Esatto"

"...che strano" fu tutto ciò che riuscii a dire.

"Strano? Perchè?"

"sei un bel ragazzo, mi sembra strano che tu abbia avuto solo una ragazza prima di me"

"Non sono fatto per le relazioni...penso. Mi piace stare da solo, però quando mi capita di incontrare una ragazza che mi piace fin dal primo momento e che poi continua a piacermi, ci provo. Non la lascio andare, e vedo come và...sono giusto ecco."

lo guardai.

"Questo significa che dovrei sentirmi onorata di essere diventata la tua seconda?..."

non sapevo come identificarmi. Ero la sua ragazza? Alla fine era solo da pochi giorni che ci eravamo baciati eppure la nostra relazione era cominciata molto prima, se così la si poteva definire. Ero confusa.

"Seconda ragazza? Si decisamente. Dovresti sentirti onorata."

Mi guardò sorridendo ma io non feci nulla e lo abbracciai.

"Quindi siamo insieme..." conclusi

"Bè..." cominciò "Sì. Anche se a parer mio, la nostra relazione era cominciata tempo fa. Fin dal campo all'aeroporto. Lì ho capito davvero che eri importante e non ti potevo perdere."

lo guardai con uno sguardo talmente tenero che si mise a ridere

"Sono commossa dalla tua dolcezza" dissi

E in quel momento mi ricoprì di baci. Devo essere sincera, dalla foga del momento ci fu qualche toccatina qua e là (in particolar modo da parte sua) ma non successe niente. E gli fui grata per questo. Non che non fossi pronta...bè forse un pochino, ma semplicemente volevo passare una notte tranquilla con lui. Avere come un angelo custode che dormisse al mio fianco...fu una sensazione bellissima.

Quando stava per addormentarsi, lo disturbai ancora e stavolta, mi appoggiai sul gomito per poterlo guardare meglio in faccia.

"Niall?"

a quel richiamo sorrise

"Non vuoi proprio farmi dormire eh?"

"Scusa...è l'ultima volta che parlo, promesso!"

Aprì faticosamente gli occhi e mi guardò.

"Tu mi piaci davvero tanto e volevo solo dirti che..." mi feci forza "qualsiasi cosa accadrà domani o il giorno seguente ancora, grazie. Grazie perchè mi fai sentire bene con me stessa , mi illumini e mi fai sentire... amata."

Lui sorrise e mi accarezzò una guancia:

"Io ti illumino, perchè tu mi illumini"

lo guardai, allibita per la dolcezza di quelle parole e lo baciai.

Fu un bacio lungo e intenso. Quando finì, circondò il mio corpo con le sue braccia e appoggiando il mento alla mia testa, girata dall'altra parte mi disse:

"Buona notte Caitlin." Dopo qualche minuto però, prima che ci addormentammo accocolati entrambi mi disse qualcosa nell'orecchio, che stavolta, riuscii a capire bene:

"Tà mo chroì agat"

War kiss   #Wattys2015 #JustWriteItWhere stories live. Discover now