Cap. 11 - quando l'allievo supera il maestro

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Sono venuto a conoscienza di un ninja riuscito ad infiltrarsi nel nostro villaggio ma non avrei mai immaginato fosse lui, quando mi dissero di Jiraya pensai fosse arrivato il momento di mettere alla prova le mie nuove capacitá. Mandai i miei Pain a combatterlo ma arrivati da lui capí in poco chi si celava dietro a quelle facce, gli bastó vedere il volto di Yahiko per incominciare a capire cosa stava succedendo quindi decisi di rivelargli chi ero e il mio piano per una nuova pace.. sembrava deluso, mi chiese cosa diavolo mi fosse successo per poter pensare di risolvere le cose in quel modo, non ero costretto a rispondergli ma pensai che si meritava di sapere quindi gli parlai del mio credo.. -Niente. Solo la guerra. Sono morte troppe persone e il dolore mi ha fatto crescere. Grazie a questo dolore senza fine ho oltrepassato l'umanità: da uomo, sono divenuto un Dio! Diventando un Dio i tuoi pensieri e le tue parole diventano assoluti. Maestro, sei solo un uomo. Cercare di comprendere le mie parole è inutile. Come Dio, ora posso comprendere cose che da uomo non potevo. E proprio perchè sono un Dio, mi sono accorto che ci sono cose che posso fare che un uomo non può. Per poter far crescere il mondo e mandarlo avanti è necessaria la mano di Dio. Porrò fine a questo insensato mondo devastato dalla guerra. Questo è il compito di un Dio.- Come mi aspettavo non comprise le mie parole ed arrivati a quel punto non potevo fare altro che sbarazzarmi di lui. Usò una tecnica speciale in grado di moltiplicare i suoi poteri, riuscí persino ad uccidere uno dei miei sei Pain ed a mandare un messaggio al suo villaggio con informazioni utili su tutte le tecniche che avevo utilizzato ma una volta esaurite tutte le energie non potè fare niente, provai a convincerlo ancora una volta che le mie intenzioni fossero corrette spiegandogli che il mondo dei ninja è governato dall'odio e che esso porta inevitabilmente alla vendetta creando cosí un circolo vizioso senza fine ma non volle ascoltarmi.. cosí non mi lasciò altra scelta che giustiziarlo in nome della mia pace.

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