«Non volevi riposare?»
«Mi tratterrete comunque, tanto vale fare qualcosa di più produttivo che giocare a carte.»
In dieci minuti eravamo fuori dalla torre, diretti verso l'ospedale. I gentiluomini mi avevano lasciato occupare il posto accanto al guidatore, così mi sembrava di essere un genitore per l'aria che si respirava.
«Quindi? Potete parlare liberamente» li spronai.
Clint alla guida era meno spericolato di James, attento a non correre troppo né a frenare bruscamente. Riuscii a vederlo mentre guidava una familiare, con accanto la moglie e dietro i figli che cantavano a squarciagola in una calda giornata di sole.
Sorrisi leggermente. Doveva essere bello avere una famiglia tutta per sé, unita, amorevole. Allontanai la visione, chiudendola lontano da me.
«Abbiamo pensato di accompagnarti domani» iniziò Bruce.
«Abbiamo deciso» lo corresse Sam con allusione.
Il dottore ripeté la frase corretta.
Nascosi lo stupore perché non mi aspettavo una proposta simile.
Non seppi cosa dire, non sapevo cosa pensare, se ero d'accordo o meno che venissero con me.
«Non posso permettervelo» risposi poi, rassegnata.
Era la cosa giusta da dire, anche se l'idea che sarebbero potuti essere lì con me, per un attimo mi tranquillizzò.
«Ti stiamo solo informando, è già deciso» ribadì Sam. «Ne abbiamo già discusso tra di noi.»
«Quando? Nel corridoio tra la sala riunioni e l'ascensore?» domandai sarcastica. «Pepper e Fury lo sanno?»
Mi lasciarono di nuovo senza risposta, ma compresi subito.
«Hanno ragione» ribadii, stupita dalla loro imprudenza «andare da sola è la cosa giusta da fare.»
«Non serve discuterne, siamo tutti d'accordo. Ti stiamo solo informando» ripeté Sam, insistente.
«Ma smettila. Quei due vi ammazzerebbero, sempre se riusciste a tornare a casa sani e salvi» continuai «Ci andrò da sola e andrà tutto bene» affermai ostentando sicurezza. Per ribadire il concetto mi voltai per guardarlo in faccia mentre parlavo, ma non si lasciò intimidire.
«Maggie, Bucky è ancora incosciente, ma lui vorrebbe questo. Lasciaci fare, non siamo dei novellini.»
Distolsi lo sguardo, puntandolo all'orizzonte davanti a noi. Poco più avanti sarebbe iniziata la città, ci saremmo infilati nel traffico del centro, bloccati tra le macchine prima di poter raggiungere l'ospedale.
«E non sarebbe la prima volta che disubbidiamo a degli ordini diretti...» alluse Clint con un sorriso malinconico, riportandomi con la testa tra di loro.
«Che fareste? Pensate che vi faranno entrare insieme a me nel suo ufficio? Hulk, un soldato che vola e un altro che tira con l'arco per uccidere?» sbottai, rabbiosa, eccedendo.
Non se la presero.
«Ti scorteremo da fuori, allora, e saremo pronti a intervenire se le cose dovessero mettersi male.»
«Io lo conosco meglio di voi.»
Non era vero, non lo vedevo da anni.
«Non sapete di cosa è capace» continuai, sperando di convincerli. Era il mio ultimo tentativo.
«No, infatti. Noi non sapevamo...» iniziò Bruce «... della tua storia. Non sarebbe giusto lasciarti andare da sola.»
«Se non vuoi che lo facciamo per te, allora pensa a Bucky. Dobbiamo trovare un antidoto. Chissà cosa potrebbe succedergli, dopo tutti questi anni, senza l'effetto del siero.»
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Hands
ФанфикшнMargaret è solo una bambina quando realizza di essere diversa dagli altri. I loro pensieri sono liberi dalle interferenze che la sua mente subisce. Tutto sembra procedere per il verso giusto - per quanto giusta possa essere la sua normalità - fin qu...
