Capitolo 10

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-Come ti ho già detto, qui tutti mi conoscono ed io conosco tutti come se fossero le mie tasche, questo perché tutti i membri di questo cerchio o giro -scegli tu come chiamarlo..- sono passati proprio da questa stanza per arrivare ad essere ciò che sono ora.- la mia mano che accarezza il freddo pomello di oro bruciato.
-E questa è...-
-Sì, Charlie. Questa è la mia stanza. Qui si possono fare solo due cose, che hanno più o meno lo stesso obbiettivo. La prima..-alzo il mio indice della mano destra e mi giro dalla sua parte- è parlare, conoscere chi si ha davanti e capire dal comportamento e dai gesti se la persona in questione è pronta o se vi bisogna lavorarci su. E la seconda...- dico alzando il secondo dito- è capire quali sono i propri limiti, facendovi esplorare nuovi orizzonti. Sei pronto?-
-Io... cre..-
-Non devi crederlo. Devi esserne certo.-
-Sì, sono pronto.- dice annuendo.
-Bene.-prendo il pomello nella mano e lentamente lo giro, quando la serratura si apre faccio scorrere la porta e finalmente Charlie ora conoscerà il modo giusto per aprirsi all'amore.

POV'S CHARLIE

E' come se il lusso si fosse impossessato di tutto, come se fosse una pianta rampicante che arde dalla voglia di appropriarsi di tutto ciò di cui si può appropriare. Persino il vetro delle finestre è lavorato con l'oro, mi chiedo chi sia il proprietario di questa casa e come faccia a non avere paura che gliela rubino; sarebbe complicato, è vero, ma ci sarebbe comunque il rischio. La piccola casetta che ho comprato con mia moglie equivale solo ad un pezzo di bagno, chissà cosa ne penserebbe lei, sicuramente sarebbe entusiasta di vivere in un posto del genere. Il soffitto pieno di affreschi ed il grande specchio appeso proprio sopra al letto, come ad avere la necessità di guardare il proprio corpo anche quando si è con il proprio partner. Il letto a baldacchino in legno placcato oro e rifinito con pietre, di cui non so il nome; la seta nera, pronta ad accarezzare il tuo corpo e le tende di lino bianco e pizzo, come a voler nascondere... sono sicuro che abbia scelto Alyssa come arredare la camera; è tutto nel suo stile eccentricamente sensuale. -Entra e siediti sul letto. Charlie, qui io per te non sarò Alyssa.. sarò la tua padrona. Ogni volta che verremo qui voglio che mi aspetti sul letto, in ginocchio e con le mani dietro alla schiena, è tutto chiaro? Anche se sono sicura che non verrai molto spesso- mi fa un sorriso dolce. -Sì- crede che io non ce la possa fare? -Sì, cosa Charlie?- chiede cercando di non ridere stringendo le labbra. -Uh... io, uh...sì,padrona... scusami Alyssa!-dico con sguardo dispiaciuto e cercando di guardarmi intorno. Perché cavolo balbetto? Che idiota che sono, quanto vorrei che la terra mi inghiottisse! Ma che dico?...chi se ne importa Alyssa mi serve solo per risolvere il mio problema, se mai ce ne fosse uno... io sono qui per mia moglie. -Non ti devi né scusare né dire altro, a meno che non te lo chieda io nello specifico. Solo "Sì, padrona"- "No, padrona". Ci vorrà un po' di tempo per abituartici, io ci misi qualche mese..- disse ridacchiando. Feci un sospiro di sollievo; ciò che ha detto mi è servito per alleggerire la tensione che ho dentro.. -Sul serio?- chiesi sorridendo. -Puoi giurarci!- disse scherzando e ricambiando il sorriso- -Sei molto teso, vuoi bere qualcosa?- mi chiese mettendo una mano sulla sua coscia. -Sì, uno scotch doppio per favore.- dissi sospirando mentre guardavo la sua mano che mi accarezzava. -Te lo faccio portare subito.- annuì. Prese un telefono dalla tasca dei pantaloni e inviò un messaggio a qualcuno. -Allora Charlie, com'è tua moglie?- chiese guardando la mia postura. Quel suo sguardo, pieno di qualcosa non facile da decifrare, mi rende ancora più nervoso e paonazzo. Iniziai a muovermi un po' agitato e fortunatamente lei non lo diede a vedere, perché nel frattempo arrivò un ragazzo, credo tra i venticinque ed i trent'anni con un bicchiere pieno di liquido ambrato. -Thomas, finalmente sei arrivato... non si saluta la tua vecchia signora?- gli domandò prendendolo in giro. -Oh porca puttana, che cazzo.....?- rimane sulla soglia della porta con il vassoio in mano e con gli occhi che gli escono fuori dalle orbite. Cavolo sembra proprio sorpreso di vederla.. direi quasi scioccato, ma ha anche uno sguardo che si avvicina leggermente a quello della ragazza di prima. Samantha mi pare. -Wow, che accoglienza Tom. E' così che si saluta la tua padrona? Forse qui si stanno perdendo molte regole che in passato avevo imposto.... Forse dovrei passare più spesso per rinfrescarle, è così, Tom?- domanda con un tono misto di rimprovero, desiderio e credo con un pizzico di curiosità. Mi sembra faccia sul serio e osservando il ragazzo, credo che sia abbastanza felice della domanda che gli è stata appena porta. Thomas sorride, un sorriso di sfida e compiacimento. -Bhè, mia Signora, qui si sente molto spesso la sua mancanza. Credo che tutti saremmo molto lieti di accoglierla più spesso. Io e Samantha per primi!- ridacchia e ritorna subito serio, raddrizzando la schiena e restano molto rigido, come se fosse nervoso di quello che sta per dire. -Mia Signora, Samantha sente molto la sua mancanza. Crede che Leonard non sia più quello di una volta, pensa si stancato di lei e questa la fa soffrire molto, perché nessuno riesce a compensare Lei, mia Signora.- Alyssa lo guarda, senza alcuna traccia di sentimento, come se stesse mascherando al mondo ciò che prova. Mi chiedo come faccia. -Sì, l'ho vista poco tempo fa. Le ho parlato e mi ha raccontato come si sente. Parlerò io stessa con Leo, gli farò comprendere la situazione e mi assicurerò che capisca. Mi è dispiaciuto molto vederla triste.- all'improvviso diventa triste e dentro di me sento un po' di tenerezza nei confronti di queste due donne che si amano. -Bene- disse per poi lasciare il bicchiere sul tavolino vicino al letto. Inizia ad incamminarsi verso la porta e l' attimo prima che uscisse dalla stanza, Alyssa lo richiama: -Thomas... appena ho un attimo di tempo m i occuperò anche di te, promesso.- Il ragazzo annuisce e portandosi a presso un barlume di speranza, esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Iniziamo a parlare di sua moglie e del rapporto che ha con lei e anche con le altre donne. È un brav'uomo, ma come tutti gli uomini anche lui ha un suo ego, anche lui vuole la virilità. Dice che la moglie è fantastica e bella, ma che lui a volte ha problemi con l'erezione, quindi con l'eccitazione. Il loro è un rapporto di amicizia e amore, ma in una coppia non ci deve essere solo questo. Serve la passione.

-Okay Charlie, ora ti lascerò qui da solo e tu penserai a trovare una soluzione in merito alla tua situazione. Devi stare attento a ciò che deciderai, io ti aiuterò a prendere la via giusta tra quelle che mi proporrai ma non di più. Sarai tu il responsabile del futuro della tua relazione.-
Dopo che annuisce me ne vado e lasciandolo da solo, inizio a pensare a quale potrebbe essere la soluzione di questo problema.

In realtà io so già quale sia la soluzione, o per meglio dire, diciamo che anche non facendolo a posta io gli abbia messo tanti termini di paragone rispetto alla sua relazione. Non dico che il suo matrimonio non funzioni, dico solo che forse il loro amore deve essere solo rafforzato. questo è quello che penso, ma ovviamente non posso essere io a rafforzarglielo, saranno loro a farlo perché in fin dei conti parliamoci chiaro, io non sono molto brava in questo campo. A quest'ora sarei sposata e avrei tanti marmocchi da sfamare e da amare, no? Charlie è davvero un ragazzo intelligente, sono sicura ci arrivi e sono ancor più sicura che riuscirà in pieno nel suo compito.


Al mio ritorno, Charlie è seduto sul bordo del letto con la testa tra le mani a rimuginare sulle sue idee. Non parla e nemmeno io parlo, perché interromperlo significherebbe far esplodere la bolla che si è appena chiusa intorno a lui. Un vero peccato. Dopo un'ora o forse solo qualche insulso minuto, Charlie alza di scatto la testa ed è lì che capisco che finalmente è arrivato alla mia stessa conclusione, come se avesse letto nella mia mente e gli si fosse accesa una minuscola lampadina. Ha capito. E anche io ho capito una cosa: con piccoli gesti insignificanti per me e involontari, la mente di una persona è in grado trovare soluzioni anche nelle piccole cose.

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Charlie e sua moglie ora vivono felicemente nella loro casa con tanti marmocchi che li adorano. Ho conosciuto la moglie, davvero una persona eccezionale. Il loro amore è stato rafforzato e ispirato dall'amore che Samantha e Thomas provano per me. Ed a proposito anche la loro situazione è stata sistemata. Sam dice che mi ama ancor più di prima, perché sono riuscita a far capire a Leo le sue esigenze. E bhè Thom, invece ha ricominciato a dire che sono una lurida puttana ma che in fin dei conti anche lui mi ama e farebbe tutto per me.

Ve lo avevo detto, chi è che non mi ama?


Ooookkkkkk ragazzi e ragazze finalmente il capitolo 10! E mi raccomando fate attenzione perché al prossimo non si parlerà più di Charlie e Alyssa...ma....... sorpresa!!!!

Grazie mille per chi mi ha supportato in questo tempo e a chi ha lasciato la speranza che io aggiorni a non "andare a puttane", come direbbe la nostra Alyssa. Grazie, grazie, grazie, al prossimo capitolo.

Vi ricordo di andare a visitare la mia pagina facebook: Rose Aberthany.

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⏰ Last updated: Mar 28, 2017 ⏰

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