"Qualcuno di voi ha scritto una poesia per il concorso di cui parlammo nella lezione precedente?"
Maria,la nostra insegnante,camminava avanti e dietro per l'aula,fermandosi poi all'estremità della cattedra,interdetta.Si incroció le braccia sotto al seno in attesta di una nostra risposta. Sentii una stretta allo stomaco,quando con i suoi occhi scrutatori arrivó a me,avevo abbozzato qualche riga ma il pensiero di poter esprimermi davanti a tante persone mi terrorizzava.
Un po' per la vergogna,un po' perché mettere a nudo i miei pensieri,significava mettere a nudo la vera me.
"Professorè,ma ancora che insistete con questa poesia? Ca' nisciun è ricchion"
Alzai gli occhi al cielo,mentre Totò con suo fare spavaldo,iniziò a prendersi gioco della donna.
Tutti ridevano,anche se c'era ben poco da fare. Maria,d'altro canto,quasi del tutto arresa,rimuginava sulle affermazioni del ragazzo.
"Ma perchè pensate con questi cliché? Volete farmi credere che nessuno di voi ha un cuore?"
Lanciai uno sguardo al resto della classe,in attesa di qualche risposta,che sembrava non arrivare.Nessuno aveva coraggio di esprimersi,di mettersi a nudo o meglio nessuno sembrava avere dei sentimenti .Persa nei miei pensieri,i miei occhi ricaddero su di lui. Non mi guardava,erano giorni che non lo faceva più ormai,giocava con la sigaretta che aveva appena rollato,mentre muoveva nervoso le gambe sotto al banco.
Su di esso,vi era appoggiato un foglietto e una penna,rigorosamente nera,come lui,come i suoi occhi.
Alzó gli occhi,e per un istante li posó nei miei.
"Professorè,io un cuore non so se ce l'ho" fece una piccola pausa "ma una poesia l'ho scritta" alzó il foglietto bianco rivolgendolo alla professoressa.
Non aveva intenzione di leggerlo davanti a tutti,e questo poteva essere capito dal tremolio delle sue gambe. Era nervoso,in soggezione.Arricciava il naso quando lo era,e il suo sguardo diventava più duro.
La donna,peró,non aveva intenzione di perdere un'opportunità cosi. Quando il giovane Ricci avrebbe dinuovo svolto un compito e per di più in quelle circostanze? Sicuramente mai.
"Questa poi ve la leggete con calma" cercó di sviare l'attenzione creatasi su di lui.
"Tu l'hai scritta,e tu la leggi"
Calò il silenzio,mentre ognuno di noi prestava su di lui tutta l'attenzione.Sospirò,con il foglietto aperto tra le mani.
Il danno era fatto ormai.
Voglij chiagnr na lacrima,
annascunnut a l'uocchij ro munn indifferent
ca uard e se ne va.
Nun voglij parlà e nient
pcchè ogni parola è sul nu rumor
p chi nun vo' capì.
E o cor mij suspir ,
m ric "nun da rett,parl cu me sultant"
E ij o stong a sntì
Ogni parola mi colpì dritto nel cuore,mentre i suoi occhi,ancora una volta,si ritrovarono nei miei. Gli sorrisi istintivamente,nonostante avesse rialzato quel muro di pietra attorno a lui. Per un attimo,per un solo attimo in cui i nostri occhi erano ritornati gli uni negli altri,quel distacco tra di noi sembrava essersi annullato.
Ma fu cosi breve,purtroppo. La campanella suonó,e insieme al gruppo mi incamminai verso il cortile,il sole era alto e il caldo anche oggi sembrava non dare tregua. Mi accomodai sulla panchina accanto a Nad e Serena ,estrassi dalla mia tasca una sigaretta e la portai alle labbra,spenta.
"Scopa e settebello,due punti bionda"
Erano concentrate a giocare a scopa,da un momento all'altro si sarebbero tirate i capelli pensai. Nadizta era molto competitiva mentre Serena era la più brava fra noi in quel gioco,e la Rossa non amava perdere,in nessun campo.
"Addo vai Silvia?"
Quest'ultima mi fissó con un cipiglio sul volto,e solo quando capii le mie intenzioni alzó gli occhi al cielo in segno di resa.
Ciro era seduto dall'altra parte del campo,fumava mentre era intento ad aggiustarsi il crocifisso che aveva al collo,nella maglietta. Mi avvicinai lentamente,senza un reale motivo,ma solo per averlo vicino per poco. Mi scrutó da testa a piedi,quando mi ritrovai difronte a lui,con fare interrogativo,nemmeno lui si aspettava un mio avvicinamento.
"Ca nun ce sta o post p te"
Eccolo,che attaccava.
"Teggia parlà" dissi,mentre afferai l'accendino poggiato sul suo pantalone. Mossa azzardata.
"Voglij a verità" cacciai fuori il fumo appena aspirato.
"E che verità staij parlann Silvia?"
Si avvicinó pericolosamente.
"Ij e te che simm? Che simm stat?"
Sarei scoppiata da un momento all'altro,lo sapevo,lo sentivo.
Sorrise beffardo,senza mostrare i denti.
"Ij e te luntan,chest è a verità. Chest è l'unica verità ca cunosc" mi sfioró il volto con l'indice,ma immediatamente ritrasse la mano. Fuoco,fuoco da tutte le parti si accese,e quel calore che solo la nostra pelle poteva scatenare,si espanse ovunque.
Spostó lo sguardo da me al Chiattillo,seduto poco distante da noi e senza proferire parola si avvicinò. Afferrò il colletto della maglia del ragazzo e lo scaraventò a terra.
"Mo cu te m pozz sfugà,Chiattì"
Del tutto inutili furono i tentavi di Edoardo e miei di staccarlo dal suo corpo,lo colpiva violentemente,con calci e pugni. I suoi occhi diventarono rossi e le vene sul suo collo sembravano stessero per esplodere,piu le sue mani colpivano Filippo,più si coloravano di rosso.
Mi avvicinai al povero ragazzo finito sotto le sue grinfie,e delicatamente cercai di tirarlo su. Ennesimo colpo per il Moro,che ancora una volta cercó di colpirlo.
"M faij schif" ammisi,con le lacrime agli occhi.
"Vatten addo o nammurat tuoij,zoccl"
"Ti odio. Ti odio. Ti odio,Ciro" puntai il dito contro il suo petto,ormai sull'orlo del pianto. "P me...tu si muort"
Quelle parole echeggiarono nell'aria,e solo in quel momento entrambi realizzammo tutto.
Mi aveva ferita,mi aveva ferita ancora una volta,mi aveva derisa e definita così,davanti a tutti,persino davanti a Viola che divertita si godeva dello spettacolo. E in quel momento lo capii,non eravamo fatti per stare insieme. Eravamo fuoco e benzina,e si sa,che in molto casi il fuoco che si crea,o ti brucia o ti uccide. E non potevo permetterlo. Era un enigma troppo difficile da poter risolvere,e ancora una volta ne avevo avuto la dimostrazione. La nostra storia,anche se non poteva essere definita tale,si era già dimostrata troppo pericolosa,troppo distruttiva.
Nonostante fosse solo l'inizio...
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•SI STAT TU•
Fanfiction"Sî stata tu a tené Tutte cose dinto e mo nn'ce stanno cchiù segrete Sulo cu'tté m'aggio reso debbole e chi chiagne cu 'na femmena O s"a sposa o passe tutt"a vita truvanno 'o modo d"a scurdà C'ammo ditto mille vote: "È fernuta", embè? I' t'aspetto t...
