Il rito

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Finalmente era arrivato il grande giorno,quello che tutti aspettavano da secoli, quel giorno che forse solo io non volevo arrivasse..
Se non avete ancora capito oggi è il giorno del mio diciottesimo compleanno,il che non vuol dire festa, ma morte. Oggi una parte di mio padre sarebbe morta e sarò proprio io a farlo,ad ucciderla.
Mi alzo dal letto lentamente senza svegliare Alex e vado a mettere qualcosa di adatto per il rito.
I racconti sacri spiegano che durante questo rito tutti indistintamente si vestono di nero,la vittima deve portare un cappio al collo e digiunare per tre settimane,così il corpo si bruciava più in fretta. Ecco perché papà non mangiava..
Pensavo fossero le pietanze che non erano di suo gusto..
Mi chiudo in bagno e mi posizionò davanti allo specchio. Guardo negli occhi quella ragazza che è a pezzi,ha le occhiaie per aver dormito poco perché era troppo impegnata a pensare a ciò che avrebbe fatto.
- Sono pronta,sono all'altezza del compito
Continuavo a ripetere a quella ragazza riflessa nello specchio cercando di convincerla che poteva realmente farcela!
Esco dal bagno e mi dirigo nella stanza dove si trova mio padre.
Apro la porta e lui è seduta su una poltroncina in pelle a fumare un sigaro.
-Buon compleanno tesoro mio-
-Si,certo..-
Prendo nella credenza una bottiglia di Martini e inizio a bere finché la bottiglia non è vuota per metà.
-Sei pronta?- chiede mio padre
-Certo- rispondo fregandosene del dolore che stavo sentendo in quel momento.
~ Poco tempo dopo~
Sentiamo bussare alla porta della stanza. Alex,che poco prima ci aveva raggiunti nella stanza, apre la porta e sulla soglia appare Edward.
Non pensavo venisse adesso.
-Padre..-dice avvicinandosi lentamente a noi-..dobbiamo parlare.-
Mio padre gli fa un cenno con la testa e chiede a me e ad Alex di lasciare la stanza.
~
Passarono ore prima che ci lasciassero rientrare. I loro volti erano sereni,finalmente avevano chiarito. Almeno nostro padre prima di morire poteva essere felice che la famiglia sia di nuovo riunita.
Era giunto il momento di andare,il rito stava per avere inizio.
Venne celebrato nella piazza,nella stessa in cui io bruciati viva la mia prima vittima.
Un giudice di morte si mise in mezzo tra me e mio padre mentre gli altri si misero in disparte lasciandoci lo spazio necessario per cominciare.
-Che il rito abbia inizio- disse con voce calma.
Ma tutti li erano calmi,solo io ero emotivamente agitata!
Recitati le parole di solenne promessa in cui prometteva di custodire con cura l'anima di mio padre, che con essa e i suoi poteri non avrei fatto del male ingiustamente e che non mi sarei rifiutata di custodirla.
Fatto ciò era arrivato il momento più difficile.
Mi trasformai nella mia forma più completa. Non l'avevo mai fatto e vi assicuro che non lo rifarei,sentivo vari dolori in tutto il corpo e sentivo le ossa che si spezzavano una per una.
Dentro di me sentivo una forza maggiore rispetto a quella che solitamente sentivo.
Presi mio padre dal cappio che aveva attorno al collo e lo sollevai fino a che la sua faccia non si ritrovò davanti alla mia.
In quel momento era il mio corpo a comandare il mio corpo a comandare i miei movimenti.
-Addio padre-
Presi tra le mani la faccia di mio padre e con tutta la forza che avevo sputai il fuoco dentro di lui bruciandolo dall'interno. Di lui in poco tempo non rimase nient'altro che cenere. Mio padre ormai viveva in me e io lo sentivo! Come se non fosse morto,come se non l'avessi mai incenerito! Era come se avessi due cervelli,due cuori, in pratica ero diventata due corpi.
Non capisco perché Edward si sia rifiutato,forse per paura ?
.....
Il peggio era passato, ora rimaneva un ultima cosa da fare.

Cathrin Smith.Where stories live. Discover now