II Capitolo

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Lauren pov

Passò una settimana, la scuola era sempre la solita cosa.
Io e le ragazze ci incontravamo, andavamo a lezione.
Camila stava sempre sola, la cosa mi faceva stare male, forse non era solo una timidezza la sua. Forse aveva problemi a parlare, non socializzava, era chiusa. Qualcosa doveva averla, la mia voglia di vederla era sempre più grande, non volevo che stesse così. Volevo che qualcuno le parlasse, volevo che qualcuno la facesse ridere. Quel "qualcuno" volevo essere io, ma non trovavo il coraggio di andare da lei e parlarle. Cosa dovevo dirle?
"Ciao, sono Lauren e ti fisso dal primo giorno?"

E se lei non mi avesse parlato?
Se avesse chiuso subito il discorso? Se le stessi antipatica?

Oh, Cristo! Devo togliermela dalla mente. Lei neanche sa della mia esistenza e io mi faccio dei film mentali su di noi, sulla sua vita, il suo carattere.

-

Come ogni giorno presi il pullman, andai a scuola, le ore passarono tranquillamente. Finita la scuola stavo andando a prendere l'autobus, ero sola.
Mentre camminavo sentii delle risate e urla.
Andai a vedere cosa stesse succedendo, sbirciai da dietro un muretto, senza farmi vedere.

"Ehi muta! Almeno facci qualche segno!"

Era John con il suo gruppo di idioti.
Avevano preso di mira Camila, la stavano prendendo a parole.

"Dovevi andare in una clinica per disabili al posto di venire qui! Certo che i tuoi genitori hanno fatto una figlia idiota!"
Disse una ragazza.
Era Jessica, una ragazza alta, bionda, la solita troietta dell'istituto che si fa tutti.
Dopo lei se ne avvicinò un'altra.

"Dato che non vuoi parlare, passiamo ai fatti!" e le dette uno schiaffo.

"Perché sei venuta qui? Dovevi startene al tuo paese, sei solo una sfigata!"

Dopo quello non riuscivo più a guardare, mi presi di coraggio e andai.

"Ehi, ma che cazzo fai?!"

Urlai così forte che si girarono tutti verso di me.
Camila stava piangendo, aveva una guancia tutta rossa, gonfia.

"Oh ragazzi... guardate chi si vede!"

John si avvicinò a me, ma io indietreggiai.
Quanto odio quel ragazzo.

"Lauren!" Urlò Jessica
"Jessica..." Dissi io con un sorrisetto malizioso

Nella vita una cosa che odio è perdere. Sicuramente non mi sarei fatta battere da una come lei.

"Perché non te ne vai?! Sai farti solo gli affari degli altri"

Mi piaceva farla arrabbiare

"Oh, Jessica. Io ho sempre difeso gli altri, per tuo dispiacere. Piuttosto perché non te ne vai a scopare, che è l'unica cosa che ti riesce bene, al posto di prendertela con i più deboli? Ah, probabilmente sei così sfondata che non provi più piacere."

A quelle parole non sapeva più che dire, sapevamo tutti cosa faceva quella ragazza.

"Dai ragazzi, andiamo"
Disse una ragazza.

"Lauren tra me e te non finisce qui" continuò Jessica.

"Per me è sempre un piacere rivederti" Dissi fissandola negli occhi e ridendole.

Quando se ne andarono mi avvicinai a Camila, che era rimasta lì tutto il tempo, immobile.

"Ehi, stai bene?"

Mi pentii subito di quello che dissi, come faceva a stare bene dopo quello che le avevano fatto?

"S-si" disse, fissando a terra.
Aveva una voce impaurita, volevo abbracciarla.

"Comunque piacere Lauren" le sorrisi.

"Camila"
Disse, alzando lo sguardo e incrociando gli occhi con i miei.

Aveva degli occhi stupendi, color nutella.

"Adesso devo andare" girò e se ne andò

"Ehi, Camila!" Urlai

Si voltò con aria interrogativa.

"Se hai altri problemi con quelli, puoi parlarmene"

Annuì e se ne andò.

Non avevo guardato l'orario.

"Cazzo, ho perso l'autobus!"

Guardai il cellulare e vidi che avevo 15 chimate perse.
Erano le ragazze, chiamai subito Ally.
Mi rispose al primo squillo.

"Lauren, dove diamine sei? avevi detto che saresti arrivata subito e non sei più venuta! Ci hai fatte preoccupare a morte, ti abbiamo chiamata ma tu non hai ris..."

"Ally, sto bene. Ho avuto un imprevisto, te ne parlo dopo. Che ne dici di venire tutte a casa mia più tardi?"

"Okay, ne parlo con le altre, ti faccio sapere"

"Va bene, a dopo"

"Ti voglio bene"

"Anch'io" Chiusi.

Chiamai mia madre per farmi venire a prendere. Dopo mezz'ora arrivò. Le dissi che mi ero fermata a parlare con delle amiche e non vidi l'orario.

Arrivai a casa e mi buttai sul mio letto, pensando a tutto quello che fosse successo.
Chissà se Camila mi avrebbe parlato di nuovo. Chissà se mi avrebbe chiesto aiuto in caso di problemi con quegli stronzi.
Giuro che se l'avessero toccata di nuovo, li avrei uccisi.
Lei non si merita questo.
Domani le parlerò, si, volevo parlare con lei.

Mi arrivò un messaggio.

"Da Dinah:
Siamo lì alle 17:00, ok? (:"

"Da me:
Si, perfetto <3"

***

Le ragazze sarebbero arrivate tra mezz'ora. Così decisi di farmi una doccia.
Entrai in doccia e mi misi a cantare, io facevo sempre degli spettacoli incredibili.
M'immaginavo di avere di fronte delle star e mi dovevo esibire.

Lo so, ho problemi.

Finito lo show uscii, mi vestii e me ne andai in camera mia.

"BUUUUUH!!!"

Feci un salto di due metri.
Erano le ragazze.

Scoppiarono a ridere dopo aver visto la mia faccia.

"Si, molto divertente" Dissi, facendo finta di essermela presa. Ma non riuscii a trattenere le risate. Scoppiammo tutte a ridere.

Ci buttammo tutte sul letto, tranne Normani.
Era rimasta a fissarci con un sorriso.

"Arrivooooo!!"

Oh, Cristo.

"Normani, nooo!" urlammo tutte.

Mi aveva letteralmente uccisa.
Feci finta di essere svenuta, dovevo vendicarmi.

"Lauren..?"
"Lauren, rispondi!"
"Chiamate un'ambul..."

"BOOOOOH!!!"

Saltò in aria e cadde dal letto.
"Aaaiah" disse facendo finta di piangere.

Il pomeriggio passò così.
Tra scherzi, risate, chiacchiere, ci mettemmo anche a ballare, era una cosa che facevamo da sempre. Creavamo coreografie e ci divertivamo così.

La sera le ragazze decisero di mangiare qui, mentre aspettavamo la pizza Ally mi chiese del perché avevo perso l'autobus. Le spiegai tutto.

"Che bastardi!" Disse Dinah.
"Dio, li uccideri"

"Già" dissi.

Arrivò la pizza e dopo aver finito di mangiare le ragazze se ne andarono e io andai a dormire.

Il giorno seguente Camila non era venuta a scuola. Forse stava male.

Passò una settimana e Camila ancora non si era fatta vedere.

&quot;Say You Won't Let Go&quot; ~CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora