"Cosa? No, ora no. Non posso" rispose Jungkook, agitato e visibilmente nervoso.
"Non hai scelta," insistette Seokjin. "Devi affrontare le conseguenze delle tue azioni. E se vuoi davvero sistemare le cose, è il momento di iniziare. Non puoi continuare a scappare."
Seokjin non perse tempo e, con un movimento rapido, si avvicinò a Jungkook, allungando la mano verso le tasche dei suoi pantaloni. "Se non lo fai tu, lo farò io," disse con fermezza, mentre cercava di afferrare il telefono.
Jungkook, sorpreso dal gesto improvviso, cercò di allontanarsi, spostandosi goffamente sul divano. "Jin, smettila!" esclamò, cercando di divincolarsi dalla presa dell'amico. Ma Seokjin era determinato e non mollò la presa, continuando a cercare di infilare la mano nella tasca di Jungkook.
Jungkook si contorse sul divano, cercando disperatamente di impedire a Seokjin di raggiungere il suo telefono. La tensione tra i due cresceva, ma Seokjin non si lasciò intimidire. "Kook, devi farlo," insistette, il tono della sua voce un misto di frustrazione e preoccupazione. "Non è giusto per Taehyung, e non è giusto per te. Non puoi continuare a evitare questa conversazione."
Jungkook sospirò pesantemente, il cuore martellante nel petto. Sapeva che Seokjin aveva ragione, ma il pensiero di affrontare Taehyung lo paralizzava. Sentiva la vergogna e il senso di colpa aggrovigliarsi dentro di lui, rendendo ogni respiro più difficile. "Non so cosa dire," ammise finalmente, la voce rotta da una vulnerabilità che non mostrava spesso.
Seokjin si fermò per un momento, lasciando andare la presa e posando il telefono di Jungkook sul tavolo di fronte a loro. "Non devi avere tutte le risposte subito," disse Seokjin con tono più morbido, inginocchiandosi accanto a lui. "Devi solo essere onesto. Taehyung merita di sapere cosa provi, anche se tu stesso non hai tutto chiaro. E meriti di essere onesto con te stesso."
Jungkook abbassò lo sguardo, fissando il telefono come se fosse un nemico. La pressione delle aspettative lo schiacciava, ma sentiva il peso del consiglio di Seokjin. Con un respiro profondo, prese finalmente il telefono e lo sbloccò, scorrendo fino al contatto di Taehyung.
Alla fine, con un sospiro di rassegnazione, Jungkook si arrese, fermando le mani di Seokjin. "Va bene, va bene," disse, visibilmente esausto dalla lotta. "Lo chiamerò io."
Seokjin si fermò, e lo guardò puntandogli un dito contro. "Fallo subito, Jungkook. Non aspettare oltre."
Jungkook prese il telefono e lo guardò per un istante, il cuore che batteva forte nel petto. Poi, con un respiro profondo, iniziò a cercare il numero di Taehyung, sentendo il peso della decisione che stava per prendere. Ogni movimento era lento e carico di tensione, mentre il pensiero di affrontare la situazione lo metteva a dura prova.
Jungkook trovò il numero di Taehyung e, con una mano tremante, compose il numero. Il telefono squillò per alcuni secondi prima che Taehyung rispondesse.
"Pronto?" rispose Taehyung, la voce fredda e distaccata.
"Taehyung, sono Jungkook," disse Jungkook, cercando di mantenere la calma. "Possiamo parlare? È importante."
Ci fu un lungo silenzio dall'altra parte della linea, poi Taehyung rispose con un tono secco: "Che cosa vuoi?"
Jungkook chiuse gli occhi per un momento, raccogliendo il coraggio. "Vorrei spiegarti cosa è successo, e... chiederti scusa. Non era giusto da parte mia, e so che ti ho ferito."
Mentre la conversazione tra Jungkook e Taehyung si faceva sempre più tesa, Seokjin, che era rimasto vicino, cercò di ascoltare meglio avvicinandosi al telefono di Jungkook. Ogni volta che Taehyung parlava, Seokjin annuiva silenziosamente, il viso illuminato da un'espressione di approvazione. Non aveva bisogno di dire nulla: la sua presenza e i suoi gesti erano sufficienti a far capire a Jungkook che Taehyung aveva pienamente ragione.
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Blind date - KOOKTAE
FanfictionJungkook e Taehyung si conoscono ad un appuntamento al buio organizzato da Jin. Ma non va secondo i loro piani. -short story -kooktae -smut
