Prologo

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Narra una leggenda che un tempo v'erano due gemelli figli di Zeus: Polluce e Castore.
Polluce era un grande pugile, mentre Castore era dotato di innata agilità. Insieme compirono grandi imprese, tra cui la creazione della città di Dioscuria, collocata secondo la leggenda in Colchide.
Ma c'era un problema, in quanto Polluce era immortale mentre Castore era mortale.




-Non piangere Ginny, ti manderemo stormi di gufi-
-Ti manderemo una tazza del gabinetto da Hogwarts-


Se avesse dovuto morire, farlo tra le mura di quella scuola sarebbe andato più che bene. Hogwarts era stata testimone degli anni migliori della sua vita: scherzi, guai, ancora scherzi e ancora di nuovo scherzi e poi guai!
Anche se l'aveva abbandonata a cavallo di una scopa e al fianco del fratello, George era in fondo molto legato a quel luogo, così come Fred, d'altronde.
C'era soltanto una cosa che gli impediva di pensare all'opzione di morire da eroe in quel luogo a lui tanto caro.


-Perché la mamma scrive i nostri nomi sui maglioni? Lo sappiamo benissimo che ci chiamiamo Gred e Forge!-



La sua metà.
Il suo gemello, il suo compagno di avventure, il suo socio, il suo migliore amico, tutto ciò che poteva far considerare una persona importante.
Fred; Fred e la loro promessa silenziosa di, un giorno, potersi vedere con la barba bianca così com'era avvenuto anni prima, dopo aver tentato ad iscriversi al Torneo Tremaghi ricorrendo alla pozione invecchiante.
Non se l'erano mai promesso a parole, erano sempre stati troppo impegnati a godersi attimo per attimo la loro quotidianità, ridendo in faccia alle regole e facendo scherzi. Ma l'avevano fatto con un semplice sguardo.
Non avvenne la notte in cui George perse un orecchio, né in una qualche situazione di pericolo: no, era un patto sancito a cavallo delle loro scope durante le partite di Quidditch e non solo.
Però bastò un attimo soltanto; fu sufficiente che si allontanassero una sola volta in venti anni, solo pochi minuti, perché la perfezione di quella promessa sincera venisse scalfita.



-Stai bene, Freddie?-
-Sì.-
-Anche io.-


E il cuore smise di battere per un attimo, contraendosi in una morsa che fece cadere di mano la bacchetta a George.
"Tum tum", "Tum tum".
Era questo il suono di un cuore che batteva, allora perché improvvisamente gli pareva si non avvertire il battito sotto la mano, compressa sul petto?
"Tum tum".
Era a metà.
Come se lo Yin rimanesse senza lo Yang, come se il Sole rimanesse senza la Lunao peggio: come se le due perfette, identiche metà dello stesso astro, venissero separate. Che sensazione orribile non riuscire a sentire altro se non la paura, la paura di non udire più la sua risata.
Secondo alcuni scienziati, i gemelli che siano eterozigoti o omozigoti sono legati da qualcosa che va oltre il semplice affetto: c'è un amore fraterno unico, una complicità tale che uno finisce le frasi dell'altro e viceversa, c'è un legame tale da poter essere collegato all'empatia se non addirittura alla telepatia.
Secondo la scienza stessa un legame così è indistruttibile anche dalla morte.
Forse fu a causa di ciò che andava oltre magia e realtà se ogni cosa, in quel momento, non ebbe più importanza per George Weasley dell'accertarsi che l'altra metà del suo battito non fosse cessata.




Un giorno, un tragico giorno, durante un'imboscata, Castore venne ferito gravemente e morì.

Ϣe're ʛoing ъack ѡhere ϣe ℬelongWhere stories live. Discover now