Chapter 3: It's not ever how it seems

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Annabeth

Come annunciato nella lettera di Thalia il biglietto di invito al matrimonio di Raperonzolo arrivò nel tardo pomeriggio, qualche ora dopo che ebbi spedito la mia lettera alla mia amica.

Luke si agitava per la casa turbato, lanciandomi occhiate ogni tanto. Apriva la bocca per dire qualcosa, poi la richiudeva subito dopo e tornava a toccarsi il mento con fare pensieroso mentre camminava su e giù per la biblioteca.

Io invece stavo seduta impazientemente a leggere un libro che però non riusciva a prendermi più di tanto.

Luke, nelle ore che avevano seguito la spedizione della lettera, aveva dato di matto. Mi aveva chiesto centinaia di volte se Thalia fosse una pazza. Ad un certo punto lo avevo anche sentito ordinare al cameriere di mettere dei lucchetti di sicurezza e un fucile nella sua stanza ma appena mi aveva vista era corso via facendo finta di niente.

Avevo paura che stesse iniziando a diventare un fissato e che non avrebbe nemmeno permesso a Thalia di entrare in casa.

- Luke, tranquillo. Te lo ripeto: Thalia non è una stalker che cercherà di sposarti in ogni modo. - sospirai mentre Luke entrava per la medesima volta nella libreria. - Al massimo ti metterà delle rane nel letto prima di andare a dormire, ma niente di più. - conclusi tornando con lo sguardo sul mio libro.

- Annabeth, non so... - disse guardandomi, incerto.

Lo ignorai e ritornai con la mente sul libro.

Dopo qualche minuto fu Luke a rompere il silenzio, sorprendendomi.

- Annabeth, è tardi. Vai a dormire. - mi sorrise riponendo dei libri su uno scaffale. - Domani mattina devi essere abbastanza sveglia per accogliere la tua amica. - notai una piccola smorfia sul suo viso.

Mi ero alzata, tolta gli occhiali, riposto il libro sul tavolino subito dopo aver segnato la pagina con un foglio e me ne sono andata nella mia stanza. Mi sono messa il pigiama e appena ho appoggiato la testa sul cuscino mi sono addormentata.

L'indomani, quando mi ero già vestita, la carrozza di Thalia arrivò con un leggero anticipo.

Mi affrettai a raggiungerla, incespicando nel vestito. Uscii dalle porte di casa e notai la carrozza.

Thalia scese inciampando e lanciò qualche imprecazione contro nessuno di preciso. La solita femminilità, mi dissi.

- Thalia! - la chiamai. Lei alzò lo sguardo dalle sue scarpe pericolosamente alte e mi guardò. Le sue labbra si allargarono in un sorriso e i suoi occhi anche. Mi corse incontro mentre uno dei miei camerieri le prendeva le valigie.

Mi travolse con uno dei suoi abbracci da orso e per poco non cademmo entrambe a terra.

- Annie! - urlò lei nel mio orecchio.

Scoppiai a ridere e la invitai ad entrare.

- Casa tua è davvero grande! - esclamò mentre percorrevamo il corridoio. Fra le pareti rimbombavano solo il rumore dei tacchi e le nostre risate.

- Grande e così opprimente, però. - le dissi.

Thalia mi scrutò attentamente negli occhi per qualche secondo poi un angolo della sua bocca si incurvò in un sorriso furbo.

- Allora... - fece una pausa guardandosi attorno. - Dove è questa famosa "Bestia"? - chiese incurvando le spalle. Si guardò attorno con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.

Risi e le feci segno di seguirmi. - Luke non è una bestia. E' buono e premuroso con me... - dissi mentre mi dirigevo verso il salone.

- Ma non lo ami. - precisò Thalia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 03, 2015 ⏰

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